Tiene banco, sui giornali lituani, in questi ultimi mesi, la vicenda della piccola Deimante, una bambina di 5 anni che un anno fa è stata vittima di abusi sessuali.
La vicenda si svolge a Kaunas, la seconda
città per importanza del paese, 400 000 abitanti circa, sede di alcune attività importanti e ricca di testimonianze culturali.
Tutto sarebbe iniziato un anno fa quando, secondo le accuse del padre, la sorella della moglie (da cui aveva divorziato), avrebbe intascato soldi per permettere a tre uomini di abusare della nipote.
Dapprima l'abuso sarebbe stato perpetrato da uno solo di loro, un giudice, il quale avrebbe fatto partecipare in ulteriori occasioni anche altri due amici, rispettivamente un altro giudice e un politico.
I giudici, in Lituania, godono di un'immunità simile ai parlamentari, per cui solo un magistrato, a Kaunas, ha la delega di sbloccare un procedimento giudiziario nei loro confronti.
Questo magistrato non ha dato il permesso necessario, e quindi, da un anno, non ci sono sviluppi su questa vicenda.
Il padre si è allora rivolto ai giornali, che hanno pubblicato la sua lettera: in essa si descrivono, con particolari anche crudi, gli abusi subiti dalla minore, e si specifica che sono stati ascoltati numerosi periti psichiatri, che hanno affermato senza dubbi che ciò di cui parlava la bambina non poteva essere oggetto di fantasie.
La vicenda si è sbloccata alcuni giorni fa quando sono stati commessi, in rapida successione, due omicidi: si trattava proprio di due delle quattro persone oggetto delle accuse.
Il padre della bambina è sparito, ed è il principale indiziato per queste due morti, anche se in uno dei due casi vi sono elementi che fanno muovere le indagini anche in altre direzioni.
Scossa da una vicenda che anche lì, come altrove, è un caso limite, la piccola repubblica baltica di soli 3 milioni e mezzo di abitanti (popolazione pari a due regioni medie italiane) si interroga, sdegnata, sull'accaduto.
In discussione è anche l'immunità concessa ai magistrati, e l'impunità dei potenti. Al riguardo c'è da dire, però, che a distanza di quasi vent'anni dall'affrancamento dall'Unione Sovietica, la Lituania mostra di avere una chiara coscienza democratica e dello stato di diritto. Inoltre numerosi passi in avanti sono stati fatti sul piano socio-economico.
L'intera storia è da ricondurre, quindi, nelle maglie di un sistema sociale senza anomalie, e di un assetto statuale che, come ogni democrazia, mostra alcuni difetti.
La vicenda si svolge a Kaunas, la seconda
città per importanza del paese, 400 000 abitanti circa, sede di alcune attività importanti e ricca di testimonianze culturali.
Tutto sarebbe iniziato un anno fa quando, secondo le accuse del padre, la sorella della moglie (da cui aveva divorziato), avrebbe intascato soldi per permettere a tre uomini di abusare della nipote.
Dapprima l'abuso sarebbe stato perpetrato da uno solo di loro, un giudice, il quale avrebbe fatto partecipare in ulteriori occasioni anche altri due amici, rispettivamente un altro giudice e un politico.
I giudici, in Lituania, godono di un'immunità simile ai parlamentari, per cui solo un magistrato, a Kaunas, ha la delega di sbloccare un procedimento giudiziario nei loro confronti.
Questo magistrato non ha dato il permesso necessario, e quindi, da un anno, non ci sono sviluppi su questa vicenda.
Il padre si è allora rivolto ai giornali, che hanno pubblicato la sua lettera: in essa si descrivono, con particolari anche crudi, gli abusi subiti dalla minore, e si specifica che sono stati ascoltati numerosi periti psichiatri, che hanno affermato senza dubbi che ciò di cui parlava la bambina non poteva essere oggetto di fantasie.
La vicenda si è sbloccata alcuni giorni fa quando sono stati commessi, in rapida successione, due omicidi: si trattava proprio di due delle quattro persone oggetto delle accuse.
Il padre della bambina è sparito, ed è il principale indiziato per queste due morti, anche se in uno dei due casi vi sono elementi che fanno muovere le indagini anche in altre direzioni.
Scossa da una vicenda che anche lì, come altrove, è un caso limite, la piccola repubblica baltica di soli 3 milioni e mezzo di abitanti (popolazione pari a due regioni medie italiane) si interroga, sdegnata, sull'accaduto.
In discussione è anche l'immunità concessa ai magistrati, e l'impunità dei potenti. Al riguardo c'è da dire, però, che a distanza di quasi vent'anni dall'affrancamento dall'Unione Sovietica, la Lituania mostra di avere una chiara coscienza democratica e dello stato di diritto. Inoltre numerosi passi in avanti sono stati fatti sul piano socio-economico.
L'intera storia è da ricondurre, quindi, nelle maglie di un sistema sociale senza anomalie, e di un assetto statuale che, come ogni democrazia, mostra alcuni difetti.
1 commento:
Spero sinceramente che VOi, paesi Europei, ci sosteniate, perche stanno censurando i siti di sostegno, i giornalisti hanno fanno attenzione a porre le domande, è un circolo vizioso, fateci uscire dalla mentalita post comunista di censure e dittature, dove i potenti fanno quello che vogliono e nessuno protegge i bambini violentati. Il popolo lituano è in subuglio, ma tutti cercano insabbiare questa storia.
una lituana
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