Prima il piacere e poi il dovere
Un porto per il divertimento e nessun porto per pescatori e traghetti.
In questi ultimi giorni ci sono state rilevanti precipitazioni sull'Abruzzo, anche nel territorio che comprende il fiume Aterno-Pescara. Tale fiume è stato al centro di numerosi straripamenti, nel corso della storia, e se ne contano alcuni anche negli ultimi decenni.
La pioggia adesso, seppur copiosa e a tratti molto intensa, è durata due giorni soltanto.
Tutti a Pescara sanno che per lo straripamento del fiume possono bastare pochi giorni in più di pioggia fitta.
Ma le piene del fiume non sono senza conseguenze: in tali casi, come è già successo, le barche dei pescatori si rovesciano, perchè piccole e ancorate ai bordi del fiume, mentre gli yacht dei ricchi sono protette dalle barriere del porto turistico.
Nessuno pensa a loro?
Le piene sono un fenomeno ciclico, per la prossima è solo una questione di tempo. A dirlo è la storia.
Non sarebbe il caso di provvedere, invece di piangere poi lacrime di coccodrillo e chiedere lo stato di calamità al Governo centrale?
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