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giovedì 3 gennaio 2013

Ne valeva la pena?



Come ogni anno vi riporto il "bollettino di guerra" dei morti e dei feriti per i botti ci Capodanno. L'imbecillità è un fenomeno che può essere notevolmente ridotto, se si creerà una coscienza collettiva i merito e se le istituzioni, come stanno già facendo, porranno ulteriori limitazione ai fuochi d'artificio. C'è gente che prende la carabina e spara in aria, genitori che non si preoccupano se il figlio dodicenne armeggia con petardi che potrebbero fargli saltare una mano.

ROMA - E' di due morti e 561 feriti il bilancio, fatto dalla Polizia, delle persone coinvolte negli incidenti di fine anno a causa di botti, petardi e proiettili vaganti. Il numero dei feriti complessivi è in aumento (498 lo scorso anno), ma sono diminuiti quelli con lesioni oltre i 40 giorni (35 rispetto a 44). Tra i feriti 76 hanno meno di 12 anni. "Gli episodi più gravi sono dovuti all'uso sconsiderato di prodotti pirotecnici illegali", fa sapere la Polizia. La Polizia rivolge "un richiamo forte affinché si vigili anche in queste ore per evitare che eventuali botti inesplosi, lasciati incautamente per le vie, vengano maneggiati, specie dai bambini più piccoli". Le forze di polizia hanno arrestato o denunciato in tutta Italia 437 persone. Sono stati inoltre sequestrati quasi 1.200 lanciarazzi, 8 armi comuni da sparo, oltre 157 munizioni, oltre 64 tonnellate di manufatti pirotecnici, quasi 3 tonnellate di polvere da sparo, oltre 8,5 tonnellate di prodotti esplodenti artigianali e più di 11.000 detonatori (lo scorso anno erano stati meno di 300). 

ESPLODONO BOTTI IN CASA A ROMA,1 MORTO E 4 BIMBI FERITI (di Luca Laviola e Lorenzo Attianese) 

La passione pericolosa per i botti di Capodanno si è portata via la sua vita ed ha forse sfigurato la nipotina di 4 anni. Cristian Cataldi era un pregiudicato e aveva deciso di festeggiare il 2012 come molti a San Basilio, periferia est di Roma: sparando fuochi d'artificio illegali a più non posso. Era già passata da un po' la mezzanotte quando l'uomo ha acceso l'ennesimo petardo nell'appartamento al primo piano di via Gigliotti, ma non ha fatto in tempo ad arrivare al balconcino per tirarlo giù. Secondo quanto ricostruito da polizia e vigili del fuoco, l'ordigno gli è esploso in mano e ha innescato una reazione a catena con gli altri chili e chili di fuochi stipati in casa. Risultato, il 31enne morto, la figlioletta del fratello gravissima all'ospedale Bambino Gesù, con ferite al viso e a un braccio, altri tre bambini ricoverati. Almeno tre adulti tra i 30 e i 50 anni sono stati medicati. E il bilancio poteva essere anche peggiore: nell'abitazione c'erano per il veglione di Capodanno 15-20 persone, secondo quanto accertato, tra cui i due figli maschi della vittima. A poche ore dalla mezzanotte quello che rimane dei festeggiamenti nella casa di Cristian Cataldi sembra una scenario di guerra. L'appartamento è stato investito dalle fiamme, la caldaia a muro fuori al balcone divelta, i vetri rotti, oggetti d'ogni tipo scagliati in strada e la ringhiera del piccolo balcone è piegata dall'onda d'urto della deflagrazione. Ha tremato tutto il palazzo a sei piani della peggiore edilizia popolare, in questa via chiusa e senza targa. Alcuni giorni fa erano stati sequestrati 30 chili di botti illegali nello stesso edificio. "E' stato come il terremoto: ero a letto e il letto si è mosso", racconta una donna che abita a pochi metri dall'appartamento sventrato. "Sono sceso e ho visto i feriti, i bambini con il sangue in faccia", dice un uomo che vive al piano di sopra. Il sangue è ancora tanto anche sul pianerottolo e sulle scale. "Qui sparano tutti a Capodanno, si forma una nebbia bianca per il fumo", commenta un passante. Tra i condomini pochissima voglia di parlare con i giornalisti. Alcuni parenti ed amici di Cataldi hanno insultato e minacciato le troupe della tv e i cronisti. Se la sono presa anche con i medici e gli infermieri dell'ospedale Pertini, quando hanno saputo che era morto. La vittima aveva precedenti per droga, mentre non è confermato che fosse stata denunciata per detenzione di materiale esplodente. San Basilio è un quartiere difficile. Considerato una delle piazzeforti dello spaccio di stupefacenti a Roma, nel 2011 ha visto centinaia di arresti e di perquisizioni delle forze dell'ordine. Nella zona sono numerosi i pregiudicati, i sorvegliati speciali e le persone agli arresti domiciliari. I vigili urbani stamani sono andati a verificare che un uomo ai domiciliari nel palazzo dell'esplosione si fosse trasferito in un edificio vicino e non fosse invece scappato. A poche centinaia di metri da via Gigliotti, nel bar Davide, si parla solo del 'botto' di Capodanno. Il clima è più sereno, le famiglie vanno a messa nella vicina chiesa. La cassiera racconta che la moglie di Cataldi, Angela, gestisce un grosso alimentari alla fine della strada, via Fiuminata. Le saracinesche del negozio sono abbassate. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che aveva deciso di non vietare i fuochi d'artificio, definisce il pregiudicato morto "una persona particolare con questa mania dei fuochi, di cui faceva anche commercio". Insomma, "una vicenda sui generis". Alemanno si augura che la bambina più grave "possa guarire". "Bisogna fare di tutto per stroncare la fabbricazione e il commercio dei botti illegali. Ci vuole un lavoro culturale", aggiunge il sindaco.

NAPOLI: UOMO UCCISO DA PROIETTILE VAGANTE - Secondo quanto accertato dalla polizia scientifica e dagli agenti della squadra mobile di Napoli, Marco D'Apice, il ristoratore morto la scorsa notte a Casandrino, in provincia di Napoli, è stato ucciso da un colpo di pistola esploso accidentalmente molto probabilmente da qualcuno che in zona stava festeggiando l'arrivo del nuovo anno. Sul posto i poliziotti della questura di Napoli hanno rinvenuto nove bossoli di pistola calibro 7,65 e non cinque come appreso in precedenza. L'arma non è stata ritrovata. Negli anni passati, la barbara abitudine di sparare colpi di arma da fuoco aveva fatto vittime a Torre Annunziata, a Crispano e nei quartieri spagnoli di Napoli. Negli ultimi anni a Napoli e provincia non ci sono state vittime dei botti (anche se i fuochi illegali hanno causato centinaia di feriti e gravissime mutilazioni) ma a uccidere, più volte, è stato proprio il folle modo di celebrare con una pistola l'arrivo del nuovo anno. E' di 73 feriti il bilancio della notte di Capodanno nel napoletano. Cinquantadue le persone soccorse negli ospedali del capoluogo, ventuno in provincia. Otto i minori feriti, di cui quattro nella città di Napoli. L'unica donna ferita è stata medicata all'ospedale di Castellammare di Stabia: guarirà in quindici giorni per le ustioni alle mani. 

PALERMO, 14ENNE HA PERSO OCCHIO E TRE DITA, IN COMA 

- E' rimasto sotto i ferri per tre ore il quattordicenne di Palermo, L.A., che per l'esplosione di un petardo artigianale ha perso tre dita della mano destra e ha compromesso, forse in maniera irreversibile, la vista all'occhio destro. Il ragazzo è attualmente in coma farmacologico. Il ragazzo ha lesioni e ustioni al viso, provocati dal botto esploso nella sua stanza in un appartamento del quartiere periferico dello Zen 2. Lo scoppio per la sua violenza ha anche danneggiato una finestra e le pareti della stanza. 

FERITI NEL FOGGIANO,UOMO RISCHIA DI PERDERE OCCHIO - Sono una quindicina le persone rimaste ferite, tre delle quali in modo grave, nel foggiano a causa delle esplosioni di grossi petardi. Sono gravi, in particolare, le condizioni di un uomo di San Severo che rischia di perdere un occhio. A Foggia ad un cittadino romeno di 23 anni, a causa della esplosione di un fuoco d'artificio che aveva appena acceso, sono state amputate due falangi della mano destra. Il giovane guarirà in una quarantina di giorni. Gravi anche le condizioni di un bambino foggiano che ha riportato ferite alle testa guaribili in 30 giorni. Numerosi gli interventi dei vigili del fuoco per spegnere cassonetti in fiamme a Foggia e in paesi della provincia, come San Severo e Cerignola. 

IN CALABRIA 22 FERITI, ANCHE RAGAZZO 10 ANNI - Sono ventidue le persone, tra cui un ragazzo di dieci anni, rimaste ferite in Calabria durante i festeggiamenti per il nuovo anno a causa dei botti e di proiettili vaganti. Il maggior numero di feriti sono stati registrati in provincia di Reggio Calabria e Catanzaro. A Villa San Giovanni e Siderno, nel reggino, tre persone sono state lievemente ferite da colpi d'arma da fuoco sparati durante i festeggiamenti. Le loro condizioni non destano preoccupazione. Sempre in provincia di Reggio Calabria vengono segnalati altri sei feriti a causa dell'esplosione dei botti. In provincia di Catanzaro il bilancio è di otto feriti. Due persone, di 46 e 53 anni, hanno subito l'amputazione di una mano mentre un venticinquenne del capoluogo calabrese ha perso un occhio. Altre cinque persone hanno subito delle ferite lievi con prognosi che vanno dai 7 ai 30 giorni. A Crotone un ragazzo di 10 anni si è presentato al pronto soccorso dell'ospedale perché è rimasto lievemente ferito ad una gamba da un proiettile vagante sparato durante i festeggiamenti per il capodanno. A Vibo Valentia il bilancio è di tre feriti di cui un uomo di Soriano ha subito l'amputazione di un dito. In provincia di Cosenza viene segnalato solamente un ferito a Rossano le cui condizioni non destano preoccupazione.

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