Negli anni '80 veniva definito "calcio champagne" quel tipo di gioco rapido e con tocchi di prima, e soprattutto offensivo. Erano tempi di difensivismo, la vittoria valeva solo due punti anzichè i tre di oggi e giocare per il pareggio era spesso conveniente.
In molti trovavano liberatorio, dunque, veder giocare una squadra all'attacco che desse risalto alle doti tecniche degli attaccanti.
Oggi molte cose sono cambiate, la preparazione atletica e il fisico dei calciatori sono nettamente superiori, si corre di più, anche se viene sacrificata a volte la tecnica. Non sono pochi i trequartisti che l' Italia ha sottovalutato: Baggio, a soli 29 anni, venne ceduto dalla Juve per far posto a Del Piero e da allora fu ripetutamente scaricato in pochi anni: dal Milan al Bologna e poi dall'Inter al Brescia. Anche quando terminò la carriera, a 37 anni, nel 2004, giocava un calcio raffinatissimo che oggi in Italia non si vede più.
Non paragonabile per qualità dei singoli al calcio che conta, la "scuola russa" negli ultimi anni si è affinata, confezionando un modo di giocare veloce e divertente, con tocchi di prima e passaggi precisi, e soprattutto, con giocatori che corrono come lepri dal primo all'utimo minuto.
Un "calcio vodka" divertente, che ha fatto ben figurare la Russia agli ultimi europei del 2008, e che ha fatto vincere allo Zenit di San Pietroburgo la coppa Uefa (oggi denominata Europa League), declassata rispetto ad un tempo ma pur sempre importante.
Per loro sfortuna i club russi trovano spesso i team italiani in un giornata-sì, e non c'è gloria per loro.
E' il caso di Juve-Zenit di Champions league dell'anno scorso, in cui fu determinante una punizione da 35 metri di Del Piero: forza e precisione per un tiro che rimarrà nella storia del pallone.
Discorso simile per il recente goal di Mario Balotelli (unico giocatore nato in Italia in campo in Inter - Rubin Kazan). Una mazzata da posizione più centrale e con meno effetto di quella di Del Piero, ma anch'essa calciata da 35 metri e su punizione.
Le squadre russe passano dai Salenko e i Kanchelskis degli anni '90 ai Danny e i Dominguez degli ultimi tempi. Quest'ultimo è passato al Valencia pochi giorni fa, dopo aver vinto il campionato russo con il Rubin. E' un trequartista da tenere d'occhio e s'è creata curiosità su quale sia il suo vero valore: ecco una raccolta dei suoi goals.
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