Per i Giochi del Mediterraneo, l'amministrazione comunale precedente ha provveduto ad attuare un restyling dello stadio Adriatico, impianto ormai datato ma ancora valido. Fu disegnato negli anni '50 dal noto progettista Luigi Piccinato, artefice della ricostruzione della città nel dopoguerra. I miglioramenti ci sono: tra l'altro, sono stati messi i seggiolini anche in curva, è cambiato il tabellone e la sala stampa è più moderna ed accogliente.
Il punto però è un altro: per i lavori di preparazione ai Giochi le istituzioni hanno stanziato forse anche più di 100 miloni di euro. Una pioggia di denaro a cui francamente non corrisponde, almeno all'occhio di un comune osservatore, un riscontro sui lavori eseguiti sui vari impianti sportivi.
Non fa eccezione lo stadio Adriatico, da pochi giorni intitolato al preparatore atletico Giovanni Cornacchia.
Il tetto, ad esempio, è stato messo soltanto in corrispondenza della tribuna, seguendo un criterio del tutto plutocratico che avvantaggia chi può permettersi di pagare un biglietto più costoso.
Si parla continuamente di misure da adottare per far tornare le famiglie allo stadio: soluzioni che privilegiano il comfort possono aiutare a creare un clima di minore abbrutimento, oltre ad essere un investimento per una maggiore afflueza di pubblico.
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