Che in Italia esista, ad alti livelli, soltanto un giornalismo fazioso è un dato appurato.
Ogni giorno abbiamo in tv opinionisti e scrittori (che si fregiano dell'appellativo di intellettuali) distorcere i fatti e lanciare strali, a senso unico, contro la fazione opposta alla linea editoriale e ai referenti politici del proprio giornale.
Innanzitutto vorrei contestare l'uso della parola "intellettuale", ingustamente associata spesso a persone tutt'altro che brillanti.
Tante persone sono dotate d'ingegno, e non sono giornalisti. Magari sono ingegneri, medici, funzionari, oppure gente comune, senza blasone.
Eppure il "volgo" secondo me ha più comprendonio di tanti vanitosi del tubo catodico. Gli sono inoltre chiare problematiche complesse sia della propria città, che della nazione. Forse non sempre è così, ma accade molto più spesso di quanto non pensi la classe dirigente.
I servi del potere parlano di casta, lanciano accuse monche, riescono a vendere anche tante copie dei loro libri. Ma la gente se la beve davvero?
Personalmente, sopravvaluterei meno i vassalli dei politicanti e rivaluterei un po' di più la gente comune.
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