I biancazzurri soffrono per 65 minuti, poi colpiscono cinicamente. Un bel vantaggio per il ritorno all'Adriatico.
Le grandi squadre sanno anche soffrire. I giocatori esperti e concentrati sanno quando è il momento di difendersi e quando quello di colpire. Il Cerignola ha grande personalità e ha imposto il suo gioco, spinto dai propri tifosi.
Il Pescara, salvo qualche eccezione, ha stentato a farsi pericoloso, ma si è difeso con ordine e con un po' di fortuna. Quando però ha visto l'avversario "sulle gambe" e gli spazi aprirsi, non ha esitato a mostrare le sue doti.
Primo tempo
Nella prima frazione si fa male Pellacani dopo pochi minuti, gli subentra Letizia.
Due goal vengono annullati al Cerignola per fuorigioco di Salvemini e Coccia.
I Pugliesi spingono molto, gli ospiti sono in affanno. Molto bravo anche Luca Russo che si inserisce tra gli spazi avversari e serve palloni interessanti ai compagni.
Solo nel finale Merola riesce a farsi notare con una azione in profondità del Delfino.
Secondo tempo
Il tambureggiare dei Gialloblu continua anche alla ripresa del gioco, motivato dal subentato Ismail Achik.
Arriva il rigore per gli Ofantini. Lancini respinge un tiro con il braccio leggermente largo; l'arbitro, aiutato anche dal Var, concede giustamente il calcio franco dagli undici metri.
Sainz-Maza si accinge al dischetto, tira alla propria sinistra, Plizzari intercetta, deviando. Nulla da fare.
Meazzi sale in cattedra e su due contropiedi (66' e 72') prima intercetta di testa, poi su una raddoppia dopo una serie di ribattute in area.
È incredibile vedere un giocatore così rigenerato dopo un campionato discreto ma difficile per lui.
Al 77' Capomaggio viene espulso per doppia ammonizione.
All'83' Tonin si inserisce al momento giusto e segna il terzo goal.
All'86' l'ex Cuppone in velocità accorcia il risultato con un tiro sottoporta.
88': passano due minuti e Tonin, dopo una lunga corsa palla al piede, scaglia il pallone in fondo al sacco: 4 a 1!
Tonin che segna a raffica nelle ultime partite: chi lo avrebbe detto. Eppure lo merita perchè ha sempre dato tutto. Un impegno incredibile, sempre e comunque.
Il Pescara sembra aver ipotecato la finale, ma nel calcio vige il motto: "Mai dire mai".
All'Adriatico, nella gara di ritorno, ci si aspetta una imponente cornice di pubblico e di colori.
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