Scoop e politica irrompono sulle tragedie familiari
Una nonna che a poche ore dalla conferma della morte della nipote va a presentare un suo libro (vediamo tutti dal video in che stato d'animo).
Una sorella che posa per una rivista, accettando dei meriti che non ha (persona dell'anno su quali basi?).
Un padre che nel giorno dei funerali fa un post su Linkedin preannunciando il suo futuro "impegno civico" e la sera stessa va in tv.
Una certa stampa che si presta alla spettacolarizzazione di un dramma personale di una giovane vita spezzata.
Che senso ha tutto questo? I sentimenti più profondi e drammatici sono esposti come merce alla bancarella. Tutto è mercificato, strumentalizzato, anche politicamente.
Si è utilizzata la tragedia di una giovane donna per criminalizzare tutti gli uomini e per combattere distorte ed estremiste lotte del femminismo, che come il maschilismo è una forma di prevaricazione. Affermare che tutti gli uomini sono colpevoli è una bestialità. Guarda caso quando morì Pamela Mastropietro per mano di immigrati non si fece questa generalizzazione.
Non era giusto generalizzare allora, sugli immigrati come sugli uomini, nè è giusto adesso.
Nessun commento:
Posta un commento