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lunedì 23 aprile 2012

Pescaresi indisciplinati sulla strada, ma il grado di civiltà di un popolo si misura anche da queste cose



Se c'è qualcosa che manca nell'educazione di molti cittadini pescaresi, è inconfutabilmente il loro comportamento alla guida. Chiunque può riscontrarlo in pochi minuti di passeggio per la città, magari rilevando una piccola parte di scarsa coscienza civica anche in sè stesso. La barbarie in automobile, sullo scooter, come ciclisti o semplici pedoni è così insita negli italiani che essi nemmeno se ne avvedono, e il capoluogo adriatico non fa eccezione.


A Pescara si passa rigorosamente fuori dalle strisce pedonali, e ci sono poche tragedie soltanto perchè molti automobilisti sono abituati al fenomeno e sanno prevenirle. Sembra che in molti non siano a conoscenza del fatto che quando si passa (ovviamente senza sbucare all'improvviso) sopra le strisce si ha il diritto a pretendere che l'automobile si fermi. Capita così di vedere spesso qualcuno che attraversa in fretta le strisce per non far perdere tempo all'automobilista, ringraziandolo di essersi fermato sia a voce che con un gesto del braccio.


Un altro pericolo sottovalutato sono le auto parcheggiate in doppia fila o in prossimità degli incrtoci: limitando la visuale della strada, provocano incidenti.


Un'altra fattispecie che si verifica sempre nelle strade di Pescara è la seguente: un'automobile si ferma per far passare un pedone, l'auto dietro invece di fermarsi sorpassa il veicolo fermo e sfiora (nei casi più tristi lo investe) il malcapitato pedone. Non sono rari, negli orari delle uscite dei bambini dalle scuole, i parcheggi di suv al centro della strada. Per non parlare della maggior parte dei ciclisti, che credono di poter andare tranquillamente in senso vietato. Solo l'opera repressiva dei vigili urbani, negli ultimi anni, ha limitato in piccola parte tali fenomeni. E a tal proposito i dati parlano chiaro: in una stima di pochi anni or sono le multe fruttavano ben 7 milioni annui alle casse comunali. Ciò parla chiaro, in una città di modeste dimensioni come Pescara, riguardo all'enorme numero delle infrazioni commesse. A volte bisogna avere il coraggio di attuare una seria riflessione su questi temi: quasi nessuno in Italia è immune da questi comportamenti, ma è anche da queste cose che si misura la civiltà di un popolo.
Andrea Russo
per la testata online: Abruzzoblog.it

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