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venerdì 3 febbraio 2012

Alcune considerazioni su Monti e il suo Governo.

Negli ultimi anni, abbiamo collezionato una serie di dichiarazioni che dimostrano la distanza dai problemi della gente comune della nostra classe dirigente. Chi ha la pancia piena, vede un mondo bello ed ideale. Ma per chi combatte ogni giorno, George Clooney conierebbe il motto: "No maccheroni, no party".


Padoa Schioppa,  che purtroppo non è più tra di noi, affermò: "Le tasse sono belle" e "Gli italiani sono dei bamboccioni".
Rotondi se ne uscì con: "Si potrebbe fare a meno della pausa pranzo, io lo faccio spesso". Brunetta insultò un gruppo di precari: "Siete l'Italia peggiore".


Ora Monti ci illumina d'immenso: "Il posto fisso è di una noia mortale".


Per chi ogni giorno deve fare i conti con le sue tasse, il posto fisso è un punto d'arrivo da difendere strenuamente, signor Monti. E' la linea di spartizione tra: "l'andare a vivere sotto i ponti con tutta la mia famiglia o assicurarmi un futuro"


Chi sa fare solo un lavoro e perde il posto a 40 anni, dove va? Chi lo assume?


Lei afferma che ci vuole più flessibilità e facilità di licenziamento, per rilanciare l'economia. Ci raccontavano questa favoletta anche negli anni '90 quando furono introdotti i contratti di lavoro precario, ed abbiamo visto i risultati.


Migliorare l'economia non vuol dire far arricchire gli imprenditori, ma creare lavoro e benessere per tutti.
L'azienda è un valore solo perchè crea lavoro e contribuisce al benessere collettivo.


In Germania i sindacati decidono insieme all'azienda sui licenziamenti, gli scioperi sono rarissimi, la vita costa di meno e i salari sono più alti, ma nonostante ciò l'economia è in crescita. Nelle fabbriche tedesche, se c'è un calo di produttività iniziale, si riduce di un'ora o due il turno di lavoro a tutti, ma nessuno viene licenziato.


Si cerca di rilanciare l'economia togliendo diritti ai lavoratori, questa è una costante da quasi 20 anni.


I piccoli e medi imprenditori si sentono abbandonati dagli esecutivi di entrambi gli schieramenti, non di meno dai "governi tecnici". L'economia va a rotoli, da decenni ormai, e la nostra classe dirigente l'ha determinata e non sa dare una soluzione al problema.


I mercati finanziari nell'ultimo mese si sono calmati, la borsa è in discreta ripresa, il differenziale tra i titoli di stato tedeschi e quelli italiani è diminuito. Per quanto riguarda l'economia reale,

quella dei posti di lavoro, di chi produce beni e servizi,  e di chi, anche se lavora nel settore pubblico, ha il diritto di non essere tassato a dismisura,  non si vede niente di buono ancora.

Un giovane su tre è disoccupato, migliaia di aziende sono fallite negli ultimi anni, altre sono ad un passo dal baratro. Aspettiamo tutti un migliramento...

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