La terza tornata elettorale delle elezioni amministrative, da quando si è insediato il governo nazionale di centrodestra, non è ancora terminata.
In molti centri al di sopra dei 15000 abitanti si andrà ai ballottaggi.
A differenza delle precedenti due volte, in cui il centrodestra aveva avuto larghi consensi, ora si registra un netto calo dei partiti di governo, una leggera ripresa del centrosinistra dovuta più che altro a sporadici exploit dei vendoliani di sinistra, ecologia e libertà nonchè di qualche esponente dell'Idv come De Magistris a Napoli.
Si sta dando troppo valore alle città di Napoli e Milano, in termini di risultato elettorale. Hanno votato 13 milioni di Italiani, e anche sommando gli abitanti di questi due centri (Milano- 1.307.000 e Napoli 962.000) si giunge a malapena a due milioni e mezzo.
Il quadro non è ancora chiaro, perchè ora c'è da aspettare i ballottaggi e il gioco delle alleanze.
Mentre a Napoli Idv e Pd hanno deciso, almeno al secondo turno di fare squadra, Casini e Fini hanno dato la direttiva ai loro referenti locali del terzo polo di non allearsi col centrodestra.
Si possono trarre però alcune parziali conclusioni:
A Napoli il voto per De Magistris è stato un'indicazione di dissenso verso centrodestra e centrosinistra: ora che quest'ultimo si è alleato col Pd della fallimentare giunta uscente una parte dei suoi elettori potrebbero guardare altrove, visto che non c'è più quell'elemento di frattura coi due principali schieramenti
Gli elettori dei moderati sono più vicini alle idee del centrodestra, per cui molti di loro sosterranno il pdl nel ballottaggio.
Appare chiaro il malcontento da parte degli italiani verso le grandi coalizioni: i consensi per De Magistris, ben al di sopra degli standards dell'Idv, e per i Grillini della Lista 5 stelle a Bologna (sopra il 10%) stanno a testimoniarlo.
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