D'accordo, è stata una annata no. Succede anche ai migliori. La Juventus, la squadra che ha vinto più scudetti in Italia, attraversa un momento di crisi.
La crisi arriva spesso per una squadra da cui ci si aspetta sempre di vincere. Reduce dal purgatorio della serie B dalle sentenze sportive di Calciopoli (è storia di qualche anno fa), ha però conservato un organico di tutto rispetto, che non rispecchia il settimo posto con cui ha concluso il campionato.
1 Un modo di giocare triste
Innanzitutto a Torino c'è una concezione del calcio che per certi versi ricorda la serie B: si eccede nel discorso sull'umiltà dei giocatori, si lavora troppo sulla forma fisica e il risultato è un calcio "palla lunga e pedalare" che mortifica la tecnica individuale.
2 Confusione nei ruoli.
La Juve di oggi è un condensato dei difetti del calcio moderno: preferenza ai giocatori muscolari, si corre come matti senza ragionare, i giocatori perdono lo smalto e si perde.
Non si può chiedere a un centrocampista di recuperare palloni, avanzare, impostare il gioco e fare contenimento al tempo stesso.
Nè si può chiedere ai terzini di andare sistematicamente al cross e ad attaccare (Lo stesso Facchetti, noto precursore in questo tipo di imprese, lo faceva una o due volte durante la partita. Poi l'allenatore lo richiamava all'ordine e a difendere il suo spicchio laterale della difesa)
Come sarebbe bello vedere una squadra in cui: i terzini stanno in difesa, al centro ci sono tre mediani, il cui unico compito è di recuperare palloni e di buttarli avanti,
e in avanti due fantasisti occupano le fasce e una punta forte fisicamente e di testa staziona al centro.
3 Scarso senso tattico
Più volte la Juventus, negli ultimi anni, ha subito rimonte dopo un iniziale 2-0. Molte grandi squadre non hanno l'umiltà di chiudersi in difesa e ripartire in contropiede, come si faceva un tempo.
4 Preparazione atletica sbagliata
Che qualcosa non vada riguardo alla preparazione atletica è dimostrato dagli infortuni in sede di allenamento che si sono riscontrati negli ultimi anni: troppi, e chi rischia di pagare è appunto il preparatore atletico Ventrone.
Non scordiamoci che nel processo alla Juve sugli anabolizzanti venne comunque scoperto che giocatori come Ferrara prendevano antidepressivi, oppure si faceva uso del neoton, mix di fosfato e creatina non illegale ma sicuramente strano come farmaco: si tratta di una medicina per i malati di cuore, e se la dai a giovani atleti di 20-30 anni vuol dire che c'è qualcosa di strano.
Non stupiamoci se poi, dopo la fine della carriera, alcuni calciatori sono stati colpiti da malattie rare. Si somministrano al calciatore farmaci per guarire prima dalla febbre o antidolorifici per essere in campo nonostante una caviglia a pezzi.
Trenta-quaranta anni fa era ancora peggio perchè la regolamentazione antidoping era ancora scarsa.
Se un giocatore è stanco e ha un leggero deperimento basta che riposi e che mangi, non c'è bisogno del benchè minimo integratore.
L'impressione è che i giocatori di oggi, anche delle altre squadre, si stanchino con allenamenti eccessivi e poi non rendano in campo.
5 Si uccide la fantasia
La juve mortifica i giocatori dotati di fantasia: se si fa eccezione per Del Piero, è difficile ricordare, negli ultimi decenni, una juve che giocasse sistematicamente con il 4-3-3.
E' stato ceduto allegramente uno come Miccoli, e anche Baggio fu venduto a meno di 30 anni per far posto all'emergente Del Piero (come se non potessero giocare insieme)
La storia recente ci testimonia il fatto che la società torinese non premi quei giocatori imprevedibili che fanno gli slalom tra i difensori e che fanno divertire il pubblico.
Il piccolo Giovinco, confinato a Parma, si è vendicato segnando più volte contro la sua ex squadra quest'anno, giocando regolarmente da titolare e convincendo.
6 Cattivi acquisti
Negli ultimi anni ci sono stati acquisti poco azzeccati: Grygera, Poulsen, Mellberg, Sissoko, Melo.
Diego era un buon giocatore, ma non un campione, mentre Amauri ha giocato da fenomeno solo nel primo anno in bianconero e poi si è eclissato.
7 I giocatori rendono a seconda delle situazioni
Il fatto che giocatori di alto livello quando arrivano alla juve non rendano più non può però essere un caso: probabilmente se si lavorasse un po' meno sul fisico e un po' di più sul gioco e sulla fantasia, vedremmo in campo un'altra squadra.
Sarebbe bello vedere al timone della squadra uno come Allegri, Galeone, Delio Rossi o Villas Boas, che garantirebbero un modulo con tre punte, offensivo e divertente, al di là anche del risultato. I tifosi avrebbero, terminata la partita, quel famoso "smile" di cui giustamente parlava un tempo Lapo Elkann.
Mercato
Intanto sul fronte mercato, il direttore sportivo Marotta ha già preso il regista del Milan Pirlo. Circolano inoltre i nomi di Diarra, Bastos, Lichsteiner, il centrocampista Montolivo della Fiorentina, il difensore Rolando del Porto, l'esterno Vargas della Fiorentina. Si punta a migliorare difesa e centrocampo.
Inoltre è possibile prendere Sergio Aguero, attaccante dell'Atletico Madrid, che come la Juve non farà le coppe. L'argentino non dovrebbe dunque rinunciare alla vetrina delle coppe internazionali e questo è un fattore che favorisce le condizioni per il suo trasferimento.
Un consiglio ai lettori:
cercate in rete filmati su juve, Inter e Milan tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90 e vi renderete conto nella differenza anche solo "estetica" del calcio di allora.
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