Suscita sensazioni contrastanti vedere trattato come un principe colui che era considerato, almeno all'inizio dell'inchiesta, il grande manovratore nell'ambito delle vicende giudiziarie di "Calciopoli".
Già diverse trasmissioni, con buon gusto opinabile, lo avevano ospitato senza tentennamenti, all'indomani dello scandalo.
Ieri si è assistito all'apogeo dello sfuttamento mediatico del "fenomeno-Moggi": una trasmissione, "Ieri, Moggi e domani", che ha già altre puntate all'attivo, in cui c'è un elogio continuo dell'ospite d'eccezione Luciano Moggi: il guru del calcio, il direttore sportivo della Juverimpianto da molti tifosi a cui evidentemente non importa come abbia raggiunto i suoi successi.
Si fa leva dunque su un affezionamento del pubblico che già da diversi anni lo segue per le sue performances televisive, più uno zoccolo duro di juventini nostalgici.
A presentare la trasmissione c'è niente meno che Pippo Franco, dotato di un curriculum televisivo e cinematografico che conosciamo tutti. Assieme a lui c'è un abile comico vestito da giullare, capace di parlare in rima improvvisando e inoltre, quasi a formare uno strano presepe, altri personaggi più o meno sopra le righe, tra cui un frate cantante.
Moggi, da persona furba qual è, sfrutta questa occasione, gongolando nel vedere come le società di calcio che gli hanno voltato le spalle se la passino male, e con grande arguzia spiega alcuni meccanismi dell'industria del pallone, centrando il bersaglio più volte.
Sulla Juve che perde nel giro di pochi giorni prima 1 a 4 in casa contro il Parma e poi 3 a 0 al San Paolo di Napoli, afferma divertito:
"Il mio collega e successore Marotta ha sbagliato: bastava comprare 4 o 5 campioni invece di rivoluzionare la squadra e prendere tredici giocatori normali".
Parole che suonano come una divertita rivincita.
Aggiunge ancora che nella Juve
"Non bisogna prendere attaccanti, è la difesa che è da rifondare, ed era meglio prendere Ranocchia che Bonucci".
Moggi con questo programma si apre nuove strade, mette in mostra la sua competenza nello scegliere i giocatori, fa complimenti ad altre società di calcio e di fatto prepara il terreno per rientrare da dirigente in qualche società sportiva di alto livello.
Pippo Franco a questo punto mostra addirittura un flashback della precedente puntata in cui Moggi pronosticava, con felice intuito, una vittoria del Napoli sulla Juve, comprendendo che la "Vecchia Signora" aveva finito il carburante.
Il programma risulta alquanto riuscito ai fini dello spettacolo, soprattutto per Tv Gold, una piccola casa di produzione che si appoggia a una rete di emittenti locali.
Suscita però anche un po' di ribellione il fatto che qualcuno imputato di azioni illegali anche gravi possa starsene tranquillamente in tv coperto di incensi, probabilmente anche ben retribuito.
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