Quando ci fu la fumata bianca, il 13 Marzo 2013, buona parte del mondo, me compreso, vide per la prima volta il successore di Joseph Ratzinger in Vaticano.
Mi colpirono subito la sua solarità molto latina e la sua spontaneità. Del resto era Argentino con origini Italiane.
E rammento anche alcune delle sue prime parole, che sono andato a cercare di nuovo per avere maggiore esattezza:
"Voi sapete che il dovere del Conclave è di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo. Ma siamo qui..."
Ricordo anche che la sua richiesta alla piazza gremita di fedeli fu quella di pregare per lui, prima ancora che lui desse la prima benedizione.
Mi piaceva il suo modo di parlare in maniera non convenzionale, quel suo non porre esattamente l'altra guancia: "se tu mi offendi mia madre (la Madonna) io ti do un pugno!" detta per argomentare quanto successo negli attacchi terroristici a Charlie Hebdo: Francesco, sia pur condannando la violenza, rifiutò di riconocersi nell'operato dissacrante di quel giornale, pronto sempre a deridere i sentimenti religiosi.
In quei giorni ci fu la campagna mediatica furbescamente ideologica "Io sono Charlie Hebdo".
Tuttavia il distinguo era giusto: si può condannare la violenza senza condividere le posizioni delle vittime, che non rispettavano molte delle sensibilità altrui.
Il suo papato è stato dalla vicinanza ai poveri e di sicuro si adoperò molto nelle opere caritatevoli.
Una volta lo fece in maniera discutibile, mandando il suo elemosiniere e un tecnico a rimuovere i sigilli per il blocco delle utenze in un palazzo di occupanti abusivi.
È indicato come il Papa che più si è adoperato per punire la pedofilia all'interno della Chiesa.
Ha mostrato vicinanza alle coppie divorziate e ai gay, evitando colpevolizzazioni nei loro confronti.
Si è espresso verso una politica migratoria molto disinvolta e mirata all'accoglienza a prescindere, a differenza del suo predecessore Ratzinger che non era contrario ad un contenimento e ad una azione di aiuto nelle nazioni di provenienza.
Su questo punto molti fedeli Italiani si sono divisi.
Ha modificato una parola del Padre nostro: "E non ci abbandonare in tentazione" al posto di "E non ci indurre in tentazione"
Sulla guerra in Ucraina, si è prodigato per la mediazione ed ha incontrato varie volte Viktor Orban, ringraziandolo per quanto fatto con i profughi di tale conflitto e al tempo stesso appoggiando in generale la sua difesa dei valori Cristiani.
Ha inoltre condannato il terrorismo di ogni tipo, incluso quello Palestinese ma ha anche puntato il dito contro il massacro di Gaza.
In definitiva, è stato un papa moderno, abbastanza al passo con i rapidi cambiamenti sociali del ventunesimo secolo ma senza stravolgere la dottrina cattolica.
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