Nelle elezioni Usa di Martedì, come ormai tutti sanno, Trump ha stravinto, con un divario di oltre 5 milioni di voti rispetto alla rivale Kamala Harris.
Nonostante i sondaggi palesemente fasulli e fallimentari, a cui tra l'altro ci siamo abituati negli ultimi decenni, questa vittoria e anche questo margine me li aspettavo.
Troppi erano i motivi che facevano pendere la bilancia per la vecchia volpe The Don.
Nonostante anch'egli non sia esente da sproloqui e da espressioni fortemente fuori dalle righe, la debacle democratica era troppo marcata e non riusciva soprattutto a compensare i pregi che il Tycoon Newyorchese indubbiamente ha.
Trump, nonostante i detrattori, ha un carisma che pochi presidenti hanno avuto. Pochi in Usa hanno ottenuto il consenso e l'entusiasmo dei seguaci della propria corrente politica al di là delle idee e degli intenti proposti.
Basta un dato di fatto per rendere l'idea: prima delle Presidenziali del 2016 buona parte dei Repubblicani non voleva Trump. Cercarono di metterlo in competizione con diversi candidati di estrazione sociale ed etnica diversa, ma non ci fu nulla da fare: la base voleva lui e lui vinse le primarie.
Si parlò addirittura di estrometterlo dalla candidatura nonostante la vittoria alle primarie, fatto avvenuto una sola volta in precedenza, ma i vertici repubblicani si misero il cuore in pace.
Negli anni successivi The Don divenne sempre più catalizzante nel partito Repubblicano, tanto dal diventarne il leader indiscusso.
E' diventato Presidente nel 2016, ha perso nel 2020, è stato accusato di tutto da una magistratura non sempre imparziale. Dopo l'assalto dei suoi seguaci a Capitol Hill, di cui venne considerato ingiustamente il mandante, visto che non aveva mai dato nessun ordine in tal senso, sembrava finito.
Tutte le forze che gli si sono contrapposte, dalla magistratura ai media ai movimenti Me Too, sono serviti solo a rafforzarlo, un po' come avvenne con le campagne anti Berlusconi.
Trump ha governato per quattro anni tra luci e ombre. Qualche risultato si è visto ma mantenendo solo parte delle promesse.
Non riuscì a rilanciare l'industria americana come promesso, avrebbe potuto gestire meglio il periodo del Covid, anche se non fu facile per tutti i governi. Strappò qualche buon accordo internazionale.
Quanto alla Harris, è stata vice presidente di un mandato fallimentare, che ha condotto ad una guerra per procura in Ucraina, all'inflazione e all'aumento del prezzo degli idrocarburi in Usa. Biden non è stato in grado di arginare la furia genocidiaria di Nethanyau.
Inoltre è deperito fisicamente e mentalmente.
Kamala Harris invece, giovanilissima per essere una ultrasessantenne, si è segnalata per sproloqui privi di senso e per risposte sarcastiche ai giornalisti che le chiedevano dettagli sugli aiuti all'Ucraina.
E' stata più credibile di un Biden ormai stanco come candidata alle Presidenziali, ma non ha convinto.
Ecco in sintesi le ragioni della debacle democratica:
1 Trump ha carisma, nonostante l'età avanzata e qualche sproloquio.
2 Trump ha capacità solide di imprenditore e di negoziatore, che ha fatto intravedere quando ha trattenuto una azienda in Usa, mentre era già pronta a trasferirsi in Messico o quando ha trovato un difficile accordo col Coreano Kim Jong Un.
3 Trump non ha provocato l'escalazione della guerra in Ucraina, contenendola verso il Donbass e lasciandola relegata agli accordi di Minsk.
4 Il piano di cambiare l'America da poliziotto del mondo invischiato in guerre a decine di migliaia di chilometri di distanza a uno Stato che guarda più a quello che succede al suo interno, migliorando l'economia, il benessere, diminuendo la disoccupazione, rendendo le strade più sicure e limitando la immigrazione irregolare ha affascinato molti Americani, che ci credono ancora.
5 Kamala Harris dal canto suo ha battuto l'accento sui temi sociali, sulla inclusione, sul diritto all'aborto, ha cercato di virare anche lei in parte verso lo stop all'immigrazione incontrollata, ha cercato di ottenere i voti delle cosiddette minoranze etniche e delle donne, in quanto donna e di origini Indo-Jamaicane.
Non è servito. Non basta essere donna per farsi preferire dalle donne, bisogna essere donne capaci. Non basta essere di colore per avere dalla propria parte gli Africani, bisogna dimostrare di fare i propri interessi.
6 Trump parla sia nello stile del linguaggio sia nei contenuti alla pancia e al cuore della gente semplice e di chi va al concreto, non ad un intellettualismo sofisticato. In tal senso ha squarciato la diffidenza delle popolazioni della provincia, delle città piccole e medie ma a sorpresa anche quella di molte grandi città. Molti ispanici e afroamericani hanno votato per lui e addirittura tra i pochi artisti famosi che si sono schierati con lui ci sono stati 50 cent e Kanye West.
7 Il massiccio supporto delle star di Hollywood e dei cantanti a Kamala Harris è stato quasi un boomerang.
In una America che conta periferie dilaniate dalla terribile droga Fentanyl, dalla povertà incalzante, dall'aumento dei prezzi che porta a dormire in macchina perfino persone che lavorano,
la gente comune ha preso in antipatia i proclami dei vip privilegiati.
The Don evidentemente parlava al suo cuore meglio di De Niro e di Taylor Swift.
8 I falliti attentati a Donald Trump dimostrano che ci sono lobby a lui ostili. Viste le troppe incongruenze dell'attentato di Butler, in Pennsylvania, sono sicuro che in tanti, come me, non hanno creduto alla versione dell`attentatore solitario.
Di conseguenza, questo li ha spinti a votare per la vittima.
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