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domenica 31 dicembre 2023

Ho saltato il discorso di Mattarella e ne ho goduto


Anche quest'anno, come da tradizione, ho boicottato il discorso di fine anno pieno di retorica di Sergio Mattarella. Lo stesso ho fatto con quelli di Napolitano.

Nel farlo ne ho tratto un godimento pari solo a quello di aver saltato alcune delle ultime edizioni del Festival di Sanremo, che si è trasformato in un ipocrita tributo al politicamente corretto e a finte battaglie per i diritti civili, che nulla hanno da spartire con la nobile tradizione della melodia italiana.

Già so cosa Mattarella pensa, già conosco la sua storia.

La sua carriera è stata corollata da risultati politici impalpabili.

E' stata proprio questa sua sobrietà non incisiva che lo ha fatto scegliere dai maggiori partiti di centrodestra e centrosinistra come inquilino del Quirinale, riconfermato dopo i primi sette anni per altri sette lunghissimi anni.

A lui stanno bene le angherie subite dal nostro paese negli ultimi anni. Lui vede il nostro asservimento supino a Nato e UE come una opportunità, io no.

Lui vede nell'euro una grande fonte di benessere.

Io da cittadino molto meno privilegiato di lui, ho visto nel 2002, con questa moneta, raddoppiarsi, o quasi,  il prezzo di molti beni di largo consumo.  Mentre i nostri salari valevano la metà di prima e i prezzi diventavano due volte più grandi, gente come lui continuava a decantarci le lodi del club europeo a dodici stelle.

Mattarella ha avallato le politiche dei vari Monti Renzi, Letta, Draghi e ora di Giorgia Meloni, che hanno visto l'Italia contare sempre di meno nel contesto internazionale, con qualche pacca sulla spalla di coloro che ne hanno tratto vantaggio a nostro danno.

Non ho bisogno di ascoltare le stupidaggini di fine anno di Mattarella. Ho di meglio da fare e senza di lui, mi godo meglio il cenone e i festeggiamenti.

Ho altre fonti da cui trarre spunti, suggerimenti, ispirazioni.

Altre persone hanno fatto grande l'Italia, lui no.

Buon 2024 e tanta positività per tutti voi.

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