L'Italia in questi giorni è investita da qualche nevicata sparsa su larga parte del territorio, ricoprendo di bianco anche qualche zona costiera e del sud dove tale fenomeno non avviene spesso.
Come nel gennaio del 2012, una isteria collettiva ci riguarda, come se fosse in atto un bombardamento.
Italiani, ricordiamoci che è solo neve.
La cosa migliore che può fare un giornalista è riportare quello che vede di persona. Nella mia città, Pescara, è caduto qualche centimetro di neve. Le strade sono assolutamente percorribili, anche quelle delle zone collinari dove il ghiaccio in genere crea più insidie.
Tutta la superficie carrabile del capoluogo è stata ben spazzata e non c'è bisogno delle catene, basta andare piano e si può andare dovunque.
Al di là dei commenti che si sentono in giro e in televisione, quello che mi lascia esterrefatto è che tutti i centri commerciali hanno deciso di chiudere ampiamente in anticipo e molti negozi all'interno sono rimasti chiusi addirittura,
invece di approfittare del fatto che comunque un discreto numero di persone non aveva rinunciato a recarvisi.
Le attività di grande distribuzione sono fatte proprio per approfittare del tempo avverso. Quando fà troppo caldo o troppo freddo o piove, la gente li sceglie proprio per ripararsi in un posto coperto e climatizzato.
Il punto è: perchè tutta questa fifa? Si tratta di pochi stupidi centimetri di neve. Dopo la sbornia natalizia fatta di pause e di cenoni indigesti, ce n'era bisogno?
Gli Italiani come mammolette impaurite indietreggiano di fronte a così poco?
Cosa dovrebbero fare i popoli nordici, che convivono con la neve sei mesi all'anno? Dovrebbero barricarsi in casa con le provviste di fagioli?
Secondo me questo è un ennesimo sintomo di una nazione che invecchia e che è sempre più ansiosa e impaurita.
Essere cauti può andare bene, chiudersi in casa, per nulla, no.
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