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domenica 21 gennaio 2018

"Venezia, non torno più": l`importanza di chiamarsi Vecio.




Ci sono regole non scritte, ma antichissime e nobili, che regolano il rapporto tra un cliente di una qualsiasi attività economica e il suo proprietario.

E` un rapporto che si instaura fin dal primo piede messo sullo scalino del negozio, fin dalla prima occhiata o dalla prima stretta di mano nel qualsivoglia luogo dove lo scambio avviene.

Il rispetto reciproco è scontato e fondamentale, a meno che non ci sia un rendez vous tra delinquenti, che dopo l`accordo devono guardarsi le spalle da una pallottola/coltellata, esaminare la merce, ispezionare le banconote o comunque prevedere e tamponare eventuali fregature.

Nel momento in cui questo principio di rispetto reciproco si rompe, l`affare rischia di andare a monte.

Se il negoziante, ad esempio, tratta l`avventore come un tubo da dentifricio da spremere fino alla fine, allora questo è il caso di Venezia.

Gia, Venezia. Ex impero commerciale. La popolano i mercanti. Hanno imparato dall'oriente l`arte della contrattazione e tante piccole furbizie.

Vendono una delle città più belle del mondo. La vendono per un giorno, per 12 ore, per 72 ore.

Eppure chiedetevi perchè questi scaltri commercianti ottengono un  milione di pernottamenti all`anno meno di Milano, con un gap ancora più forte rispetto a Praga.

La verità è che a Venezia prevale il turismo mordi e fuggi. Il portafogli degli ospiti si svuota presto e loro scappano. Molti di loro non torneranno.

Il perchè è presto detto. Facciamo una ricerca tra tutti gli articoli di truffe ai turisti:

"Venezia, pranzo da 526 euro. Il turista scrive al sindaco" - Fonte: Il Giornale
"Turismo, prezzi alti e scortesia" - Fonte: Il Gazzettino, giornale di Venezia.
"Venezia, 100 euro per 4 caffè e tre amari in piazza San Marco". Fonte: Sito di Euronews, testata ufficiale dell`Unione Europea
"Venezia, bistecche e frittura, 1100 euro" Fonte: Ansa.it

Vuoi vedere il Carnevale di Venezia, in inverno, in piedi e pressato per ore dalla calca? 30 euro per entrare in piazza. Lo vuoi vedere dagli spalti? 110 euro.

Un giro in gondola? Costa 80 euro di giorno e 100 di notte,  ma possono salire fino a 6 persone e si può dividere il viaggio.


Il vaporetto? Potresti pagare fino a 10 volte più di un residente in Veneto.

La Rai ha riportato tempo fà che i commercianti lagunari si lamentavano dei turisti che lasciavano le briciole dei panini sui marciapiedi.

Insomma, se vanno al ristorante devono vendersi la casa, se portano il panino non va bene... state certi che una buona parte di loro non si farà più vedere, mentre altri si porteranno anche il thermos del caffè.

Sdrammatizziamo con un aneddoto.

Un Veneziano ha voluto constatare se effettivamente i prezzi per i turisti fossero più alti. Il primo giorno è andato in un bar e ha chiesto due aperitivi, in italiano e mascherando il suo accento. Conto: 9 euro. 

Il secondo giorno è tornato nello stesso posto e l`oste, tra centinaia di facce che vede ogni giorno, non ha riconosciuto nè lui nè l`amico. Appena è arrivato il suo turno ha esclamato: "Ciao vecio, tì me fà du spritz?" (ovvero gli stessi aperitivi del giorno prima).

Conto: 4 euro.

Parafrasando Oscar Wilde, dalla succitata parabola deduciamo "L`importanza di chiamarsi Vecio".


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