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venerdì 3 novembre 2017

Le Recensioni di Andrea Mauriello: Thor Ragnarok, utlima opera della serie "Marvel"



Oggi inauguriamo una nuova rubrica: "Le recensioni di Andrea Mauriello". Laureato in Economia ma dalla vasta cultura e dai molteplici interessi, Andrea è un elemento valido che ospito volentieri nel mio blog. Sicuramente egli porterà spunti di riflessione molto interessanti.


Esce nelle sale il nuovo Thor Ragnarok: opera nordica e ancestrale, moderna e scanzonata al tempo stesso. La pellicola si candida a riscuotere i favori degli amanti del genere Fantasy.

Quello che sorprende nella nuova declinazione del Dio del tuono è che Thor non è più Thor. Il concetto viene ampiamente scardinato, in quanto, se nei primi due film ("Thor" del 2011 e "Thor: The Dark World"  del 2013) vivevamo le epiche gesta di un Dio forse un pò troppo sopra le righe, che amava prendersi sul serio come da Shakespeariana memoria, qui la prospettiva cambia in modo chiaro.

Nella "climax" ascendente di divertimento e di tensione tutti gli schemi classici vengono un pò abbandonati al solo scopo di divertire lo spettatore. 

Un Thor più umano e divertente

Le gags umoristiche abbondano anche in momenti che forse avrebbero richiesto un pò di drammaticità in più. Tuttavia esse non disturbano il susseguirsi dell'azione e spezzano il ritmo, donando situazioni scanzonate da commedia demenziale e addirittura diventano assolutamente necessarie nell`economia della narrazione.

Il protagonista esce un pò dai ruoli mistici e diventa forse più umano e meno Dio, in un percorso che lo porterà dall'insicurezza alla piena presa di coscienza del suo potere. E lì saranno mazzate per tutti. 

Occhio a Cate Blanchett e Jeff Goldblum

L'azione da una parte alternerà eventi del "Ragnarok", la fine del mondo descritta nei poemi Norreni, in cui Cate Blanchett ci è apparsa in piena forma nelle vesti di Hela, dea della morte.

Dall'altra parte le avventure di Thor perso sul coloratissimo pianeta "Sakaar", popolato da strane razze aliene che si combattono nell'arena dei gladiatori e dominato da un fantastico "Gran Maestro", ci restituiscono un Jeff Goldblum in splendida forma, scanzonato più che mai. 

Anche Hulk dà una mano, più verde che mai



Fra i gladiatori ritroverà il suo amico Hulk finito quassù dopo gli eventi raccontati in altri film del genere "Marvel".

Insieme progetteranno la fuga. Gli effetti speciali sono molto belli, anche se la CGI, ovvero la rielaborazione computerizzata dell`eroe di Lee e Kirby è un po' sottotono. 

La colonna sonora è altrettanto interessante. Essa fonde classiche melodie orchestrali con l'elettronica più spinta, anche nelle scene di battaglia più epiche.

Tutti questi elementi fanno del film una piccola perla che non mancherà di stupire anche lo spettatore più ingordo. 


Non ultime a livello visivo, alcune scelte cromatiche risultano piuttosto suggestive, in una alternanza di colori molto saturi e caldi con altri più freddi. Il tutto trova completezza e compiutezza nel magnifico affresco visivo della cavalcata delle Valchirie.

Insomma, "Thor Ragnarok", per me superiore ai due precedenti episodi, merita un un bel 7,5 come voto finale. Andatelo a vedere! Botte da Orbi!!

Andrea Mauriello


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