(Pubblicato su Abruzzoblog.it)
Gli investitori possono stare tranquilli: Pescara è un partner affidabile in affari secondo quanto riportato dall'agenzia Fitch, il cui ruolo è quello di valutare la capacità di far fronte ai propri debiti da parte di aziende e istituzioni pubbliche. Pescara è considerata, con il suo "A+", agli stessi livelli di New York e della California, di Valencia e di alcune città del Nord Italia, tra cui Torino. Tra i principali parametri presi in esame dagli esperti vi sono il grado di indebitamento, i vari tipi di esposizioni debitorie, l'organizzazione interna, il livello di tecnologia e l'impiego di risorse economiche per sostenere il personale.
L'assessore alle finanze Eugenio Seccia si è detto fiero dei risultati acquisiti: «Pescara primeggia tra le città italiane e risulta uno dei partner pubblici più affidabili; chi deve ricevere compensi per un servizio svolto per conto di una municipalità simile alla nostra (costruzione di edifici, manutenzione delle strade, servizi vari) viene in genere pagato interamente e in tempi brevi».
A fare eco alle parole di Seccia c'è il suo collega nonchè assessore ai tributi Massimo Filippello: «In questa valutazione non è stato inserito un altro segno della nostra efficienza: abbiamo infatti intensificato gli accertamenti su Ici e Tarsu senza alzare le spese per i cittadini. Il risultato è che adesso abbiamo il 56% in più di entrate su tali imposte».
Parole entusiastiche per il lavoro svolto sono giunte dai dirigenti comunali Stefano Ilari e Renato Ranieri, che hanno ricordato che tali risultati incoraggianti giungono nonostante la sentenza sulla controversia tra Enel e Pescara-gas (società gestita dal Comune), che ha condannato quest'ultima a versare 15 milioni di euro all'Ente per l'Energia Elettrica.
Insomma, gli spettri del debito pubblico sembrerebbero appartenere al passato nel capoluogo adriatico, almeno in base a quanto dicono i dirigenti comunali, i quali assicurano che anche le pendenze derivanti dalla scorsa gestione sono appianate e ormai assorbite nelle voci di spesa del bilancio.
Andrea Russo
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