Pescara. Finisce bene il campionato di Lega Pro per il Pescara: dopo una lunga corsa caratterizzata da rovesci di fortuna, stati d'animo ora euforici ora depressi, ecco sciogliersi l'ultimo nodo e la gioia può esplodere : è serie B.
I veronesi perdono di misura la finale dei play off (1-0, 2-2 all'andata) ma escono dal campo a testa alta. Si sono permessi il lusso di lasciare in panchina uno come Di Gennaro per lasciare spazio in avanti al trio delle meraviglie Colombo-Ciotola-Berrettoni. Anche in difesa sono capitolati più per la bravura dei biancoazzurri che per loro demerito.
Ecco la sintesi della partita:
Al 2' Berrettoni ci prova da fuori area, ma il suo tiro è sbilenco.
Il Verona è più aggressivo nella prima mezz'ora, vuole segnare subito, ma Di Francesco sembra aver previsto la mossa e la sua squadra ha un 4-3-3 ch potremmo definire "difensivo": sette giocatori dietro coprono bene gli spazi e appena possono effettuano lanci in verticale per i tre compagni che stanno davanti.
Ganci sembra molto vispo come al solito, ma rischia anche di farsi cacciare: dopo una prima ammonizione per proteste al 10', cintura un difensore avversario in un'azione di attacco e fa temere il peggio ai suoi tifosi.
E' l'altra faccia della sua vis agonistica: dopo un pallonetto non andato a buon fine all'8', si inserisce molto bene in velocità tra le maglie della difesa veronese alla mezz'ora: conclude fiaccamente di sinistro e i gialloblù tirano un sospiro di sollievo.
La squadra di casa guadagna metri nel secondo tempo, e dopo pochi minuti un tiro di Coletti da l'illusione ottica del gol. Ma il vantaggio arriva dopo poco: passaggio rasoterra dalla sinistra di Bonanni, e da posizione centrale, da oltre trenta metri, Ganci fa esplodere un bolide tremendo che trafigge un incolpevole Rafael: un eurogol che lascia tutti increduli, una perla da almanacco del calcio.
Il Verona subisce il colpo e inizia il tiro a segno dei biancoazzurri, che iniziano a concludere da tutte le posizioni. Il Verona si fa vedere dalle parti di Pinna solo con un tiro di Rantier e un colpo di testa insidioso e ravvicinato di Selva.
Il Delfino però fa di più e finisce la partita in attacco: dopo quattro partite (due gare di campionato e una di Play off), glia adriatici riescono a riportare al quarto tentativo una vittoria sugli scaligeri che sembravano avere sette vite come i gatti.
Il Pescara è in B e la città intera festeggia con bandiere e trombette fino a notte fonda.
Eppure, tre mesi fa circa, la situazione sembava quasi compromessa: la vetta della classifica si allontanava, ma dopo una sfuriata dei dirigenti (soprattutto di Maurizio Edmondo) tutto il gruppo di giocatori si è trasformato. La squadra attualmente gioca un ottimo calcio, unendo resistenza fisica e tattica: più o meno tutti (dirigenti, giornalisti locali e tifosi) sono concordi nel valutare che con 4-5 rinforzi l'anno prossimo è possibile fare un campionato di vertice anche in serie B.
Andrea Russo
I veronesi perdono di misura la finale dei play off (1-0, 2-2 all'andata) ma escono dal campo a testa alta. Si sono permessi il lusso di lasciare in panchina uno come Di Gennaro per lasciare spazio in avanti al trio delle meraviglie Colombo-Ciotola-Berrettoni. Anche in difesa sono capitolati più per la bravura dei biancoazzurri che per loro demerito.
Ecco la sintesi della partita:
Al 2' Berrettoni ci prova da fuori area, ma il suo tiro è sbilenco.
Il Verona è più aggressivo nella prima mezz'ora, vuole segnare subito, ma Di Francesco sembra aver previsto la mossa e la sua squadra ha un 4-3-3 ch potremmo definire "difensivo": sette giocatori dietro coprono bene gli spazi e appena possono effettuano lanci in verticale per i tre compagni che stanno davanti.
Ganci sembra molto vispo come al solito, ma rischia anche di farsi cacciare: dopo una prima ammonizione per proteste al 10', cintura un difensore avversario in un'azione di attacco e fa temere il peggio ai suoi tifosi.
E' l'altra faccia della sua vis agonistica: dopo un pallonetto non andato a buon fine all'8', si inserisce molto bene in velocità tra le maglie della difesa veronese alla mezz'ora: conclude fiaccamente di sinistro e i gialloblù tirano un sospiro di sollievo.
La squadra di casa guadagna metri nel secondo tempo, e dopo pochi minuti un tiro di Coletti da l'illusione ottica del gol. Ma il vantaggio arriva dopo poco: passaggio rasoterra dalla sinistra di Bonanni, e da posizione centrale, da oltre trenta metri, Ganci fa esplodere un bolide tremendo che trafigge un incolpevole Rafael: un eurogol che lascia tutti increduli, una perla da almanacco del calcio.
Il Verona subisce il colpo e inizia il tiro a segno dei biancoazzurri, che iniziano a concludere da tutte le posizioni. Il Verona si fa vedere dalle parti di Pinna solo con un tiro di Rantier e un colpo di testa insidioso e ravvicinato di Selva.
Il Delfino però fa di più e finisce la partita in attacco: dopo quattro partite (due gare di campionato e una di Play off), glia adriatici riescono a riportare al quarto tentativo una vittoria sugli scaligeri che sembravano avere sette vite come i gatti.
Il Pescara è in B e la città intera festeggia con bandiere e trombette fino a notte fonda.
Eppure, tre mesi fa circa, la situazione sembava quasi compromessa: la vetta della classifica si allontanava, ma dopo una sfuriata dei dirigenti (soprattutto di Maurizio Edmondo) tutto il gruppo di giocatori si è trasformato. La squadra attualmente gioca un ottimo calcio, unendo resistenza fisica e tattica: più o meno tutti (dirigenti, giornalisti locali e tifosi) sono concordi nel valutare che con 4-5 rinforzi l'anno prossimo è possibile fare un campionato di vertice anche in serie B.
Andrea Russo
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