Avvertenza

E' consentito riportare e linkare gli articoli di questo sito, a patto che vengano riportati nome, cognome e fonte. L'autore si avvale della facoltà di tutelare i contenuti qui pubblicati nelle sedi e nei modi che riterrà più opportuni.
Il blog di Andrea Russo è un sito di opinione e di intrattenimento. Non è, nè intende, essere una testata giornalistica e non ne ha le caratteristiche (redazione, periodicità fissa, registrazione presso un tribunale, et cetera).
E' pertanto dispensato dalle regole riguardanti la stampa nei periodi elettorali.

martedì 14 aprile 2009

Avventurieri fuorilegge o gente comune?

In tutti i circoli ricreativi italiani e in molti tipi di locali pubblici e alberghi è obbligatorio appendere a una parete una nota della questura che è ricettiva delle norme vigenti, in particolar modo dell’articolo 86 di un Regio decreto del 1931, denominato Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza.

Questo decreto, aggiornato varie volte fino al 2008 è ancora in vigore.
Va integrato con quanto dispongono gli articoli 718 e seguenti del Codice Penale e con diverse leggi varate dal 2001 ad oggi.

Viene dunque riportata nei locali la “Tabella dei giochi proibiti”, secondo la quale vengono vietati moltissimi giochi, alcuni all’apparenza anche innocui. Si tratta di giochi conosciuti e misconosciuti, arcaici o ancora in voga, tra le popolazioni italiane del nord, del centro e del sud.

Ne cito alcuni: Sette e mezzo, Tombola, Asso sbarazzino, Poker, Zecchinetto, Baccarat, Briscola Francese.
Ma non mancano in questa lista il biliardo e il biliardino, le macchine da gioco, le scommesse, le macchine che danno in vincita una posta in palio superiore a venti volte l’importo inserito per giocare.

Alcuni nomi sono enigmatici, e gli avventori che leggono si sbizzarriscono nelle più fantasiose interpretazioni: la Passatella al tocco, il Gibellino (che poi non sarebbe altro che il “testa o croce”), la Rollina, lo Zurlo, la Bazzica, la Parigina.

Sono inoltre proibiti i videogiochi ai minori di 16 anni.

In teoria anche le famiglie che il 25 dicembre si riuniscono negli alberghi vacanzieri a giocare a tombola o a rubamazzo violerebbero le leggi del codice penale.

Nella vita reale, però, emerge in modo chiaro come la tolleranza di quei giochi a volte più, a volte meno innocenti che vanno per la maggiore è tangibile ed anzi promossa dallo Stato stesso.

Non è lo Stato infatti che autorizza la nascita dei Casinò municipali, delle sale bingo? Le lotterie, i gratta e vinci, la schedina del totocalcio e tante attività simili sono gestite dallo Stato.

Il problema non è stabilire se il gioco d’azzardo sia legale o meno, e non lo è nemmeno la discordanza di leggi vecchie e nuove (i governanti si adeguano al buonsenso, e le forze di polizia agiscono solo nei casi più gravi (mancanza di permessi, frodi, macchinette truccate, somme troppo alte giocate tra privati a carte).

Il vero problema è di natura morale: deve ancora, lo Stato, avere un ruolo di educatore?

La perdita di beni o di grosse somme può mettere sul lastrico famiglie intere e avere effetti drammatici.
E’ per questo che fa un po’ storcere il naso vedere le tv nazionali pubblicizzare le agenzie di scommesse che invitano a giocare a poker con soldi veri, tramite internet.

E’ sempre per questo stesso motivo che si dovrebbe riaprire un dibattito serio su fino a che punto debba essere consentito lasciarsi trascinare dall’adrenalina del gioco.

www.dressup.smMaglioni originali Woolrich

Nessun commento: