Tra di essi vi sono molti del centrodestra, che vedono o vedevano nell'ormai ex sindaco di Firenze e Presidente del Consiglio in pectore un leader forte e dalle riformiste che si incontrano in alcuni punti anche con l'ideologia liberista di cui è fautrice la parte avversa.
Il punto è che l'ex caposcout democristiano però si propone come il rottamatore e come colui che si era ripromesso di mandare in pensione la classe dirigente del Pd ed incredibilmente ci è riuscito in poco tempo.
A molti la sua rottamazione concretizzatasi poco più di due mesi fa era sembrata un segnale di rinnovamento, di rottura con la politica degli accordi sottobanco, degli intrighi di palazzo.
Il leader del "Popolo Viola" si contrapponeva ai raccomandati, a coloro che si sono fatti strada perchè "amici di" e "figli di". Lui infatti è stato capace di aggiudicarsi prima la poltrona di Presidente della Provincia, e poi del Comune di Firenze, con le sue forze, creandosi i presupposti per il suo successo.
E' stato lui a crearsi attorno quella rete di supporto che lo ha messo in mostra, nonchè quella schiera di finanziatori di mezzo mondo che gli permettono di mantenere un ruolo di primo piano. Non siamo ipocriti: la politica, senza soldi, non si può fare seriamente.
Enrico Letta, invece, è cresciuto in una famiglia di professori universitari, crescendo all'ombra di suo potente zio Gianni, già ministro e membro di spicco del centrodestra.
Dopo più di due anni di lacrime e sangue, con leaders che non erano frutto di maggioranze volute dal popolo, perchè non corrispondevano a quelle votate nelle urne, si ci attendeva un cambiamento.
Mario Monti, che i cittadini non hanno voluto nè prima e nè dopo, è stato a Palazzo Chigi per un anno e le uniche cose tangibili che ha lasciato agli Italiani sono le sue tasse, gli esodati e l'allungamento dell'età pensionabile.
C'è stato poi un'altra tornata elettorale, il 24 e il 25 Febbraio del 2013.
Dal voto, però, non è scaturita una maggioranza chiara per colpa di una legge elettorale giudicata in seguito incostituzionale.
Poi c'è stata una conseguente fase di confusione, in cui è stato rieletto dopo 7 anni lo stesso presidente della Repubblica ottantottenne.
La strana alleanza Destra-Centro-Sinistra si è ricreata, concretizzandosi nella figura alta e magra di Enrico Letta.
Costui è un uomo molto educato, che riesce a polemizzare in maniera molto forbita e delicata. Nonostante avesse 46 anni al momento dell'insediamento, ha colpito tutti il suo modo di fare da bravo ragazzo.
Non ha la fama di uno che si è fatto da solo, e dopo dichiarazioni di insediamento da sogno (legge elettorale nuova, abolizione del Senato e tutti gli scranni da senatore, riduzione della spesa pubblica e abbassamento delle tasse) non ha dato seguito a niente di quanto promesso.
Ebbene gli Italiani sono giunti a due anni e quattro mesi circa di governi di larghe intese.
Sono stati mesi lunghissimi. E' come se ce li fossimo fatti di galera, questi 28 mesi.
Noi siamo disgustati da questa sospensione della piena democrazia, subendo le ingerenze della Germania, la cui presidentessa Merkel ha dato una spintarella per l'ascesa al potere di Monti.
Ci aspettavamo di veder ristabilita la normalità e di poter scegliere il nostro parlamentare barrando il suo nome. Volevamo inoltre votare un partito a cui fosse abbinato chiaramente un candidato premier.
Non è stato così: è subentrato Renzi, senza un motivo valido, solo per la smania di sedere lui sulla poltrona da Primo Ministro.
Forse farà buone cose, forse no. D'Alema trattò allo stesso modo Romano Prodi e la sua carriera ne risultò compromessa.
La scelta del leader fiorentino sa di vecchio, di Prima Repubblica.
Ha richiami sgraditi ad esempio con la staffetta De Mita-Craxi ( di cui tanto si parlò ma che poi non ebbe compimento). Gli accordi di palazzo che troppo stanno prendendo piede in questa Italia malata.
Mentre mezza Europa soffre per scelte sbagliate dell'Eurocrazia, ci risvegliamo privi della nostra sovranità monetaria, con illustri sconosciuti dell'Ue che ogni giorno ci dicono cosa fare, minacciandoci.
I cittadini non possono scegliersi i propri rappresentanti, la politica è sempre più distante dai problemi delle persone comuni e Matteo il giovane che fa?
Protrae la sospensione della vita democratica dando gomitate a destra e a manca, con la compiacenza dei Montiani, di esponenti del suo partito, di Forza Italia (limitatamente ad alcune riforme) e dell'Ncd di Alfano per il quale l'eventuale appoggio è solo una questione di poltrone.
Il suo atto di Ubris, il suo gesto arrogante di prendersi il potere con spregio dell'opinione degli elettori, approfittando di una Costituzione basata sulla centralità del parlamento e che gli consente di cambiare maggioranze e presidenti a piacimento.
Questa vicenda rimarrà indelebile: è come una grave macchia che sbiadirà per sempre la sua immagine.
Andrea Russo
5 commenti:
Come figlia di un ex combattente in Africa emigrato in svizzera voglio solo che l'Italia continui ad esistere .Amare in italiano in attesa del prossimo Rinascimento .Anche con Papi se serve.
Ciao Miranda. Forse hai seguito già i miei precedenti articoli. Se vai indietro nei mesi scorsi, puoi leggere quello che ho scritto in merito all'Unione Europea e alla sovranità monetaria.
Spero che in noi italiani ci sia uno scatto di orgoglio. A questo moto dovrà seguire un rappresentante politico che ponga in essere il cambiamento e la nostra rinnovata volontà di non farci sottomettere da chicchessia.
A presto
Andrea
Grazie per avermi risposto.sono emozionata.internet e' appena entrato nella mia vita ,e'tutto nuovo, incasino le rotte. Peccato avere un cervello solo e anche quello piuttosto intasato.comunque. Quando troverò' le faccine gliene manderò' una sorridente.
Grazie per avermi risposto.sono emozionata.internet e' appena entrato nella mia vita ,e'tutto nuovo, incasino le rotte. Peccato avere un cervello solo e anche quello piuttosto intasato.comunque. Quando troverò' le faccine gliene manderò' una sorridente.
Grazie a lei. Visto che ha appena scoperto internet, mi permetto di darle un consiglio: non stia troppo tempo su internet, dà dipendenza.
Io ci ho perso anche un grado di vista.
A presto
Andrea
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