Avvertenza

E' consentito riportare e linkare gli articoli di questo sito, a patto che vengano riportati nome, cognome e fonte. L'autore si avvale della facoltà di tutelare i contenuti qui pubblicati nelle sedi e nei modi che riterrà più opportuni.
Il blog di Andrea Russo è un sito di opinione e di intrattenimento. Non è, nè intende, essere una testata giornalistica e non ne ha le caratteristiche (redazione, periodicità fissa, registrazione presso un tribunale, et cetera).
E' pertanto dispensato dalle regole riguardanti la stampa nei periodi elettorali.

martedì 28 maggio 2013

Meglio Andreotti e Craxi


La storia la scrivono i vincitori, ma l'opinione la forma chi è ancora vivo.


Una volta si diceva che la storia la scrive chi vince le guerre. Aggiungerei una postilla: chi è vivo, però, influenza più le masse di chi è scomparso.

Mano a mano che approfondisco l'analisi di ciò che 
è e ciò che è stata la mia amata Italia, sto cambiando il modo di vedere le cose.

Come è opinione di molti e come i nostri politici vogliono far credere, oggi la politica si sarebbe evoluta. Si guarda con orrore alla Prima Repubblica, ovvero il periodo antecedente "Mani Pulite", in contrapposizione al presunto sol dell'avvenire che brucia adesso.

Tra l'altro, non ho mai capito perchè si parli di Prima e di Seconda Repubblica, visto che da allora è cambiata solo la maggioranza politica, e c'è un po' più di alternanza tra destra e sinistra.

Non è certo mutato l'assetto istituzionale dello stato.

Qualche partito s'è fatto un lifting, ha cambiatoi un po' il suo volto, ma le cose non mi sembrano molto migliori. Anzi.

Il debito pubblico brutto, sporco e cattivo.

Uno degli argomenti addotti dai coevi per svilire il passato è, ad esempio, il debito pubblico.

La loro versione è: "Prima si sprecavano risorse, oggi stiamo mettendo una toppa su quello che era uno scempio".

Ad uno studio più attento dell' economia, scopriamo  cosa è  realmente il debito pubblico. A tal proposito vi invito a leggere i miei posts precedenti. 

Salta fuori che ciò che viene denominato con tale nomeil è una cosa positiva. Esso può inoltre aumentare illimitatamente e fino al recente passato non è mai stato un problema.

La retorica neoliberista, che è stata messa in atto negli ultimi trent'anni dai paesi industrializzati, ha criminalizzato l'inflazione e il debito pubblico. 

Si tratta di una propaganda ancora in atto  per assecondare un piano  scellerato e su vasta scala. Ad esso consegue l' abbattimento del welfare e dello stato sociale e mettere le risorse nelle mani degli speculatori. Non c'è nemmeno bisogno di parlare di complottismo, o definire questo assunto come una teoria: esso è dimostrato dai fatti.

Andreotti tentò di liberarsi dalla morsa che già allora l'asse franco-tedesco imponeva alla nostra produttività, e dopo aver allontanato Nino Galloni, che aveva lanciato l'allarme, lo richiamò con sè al ministero del Tesoro.

Il cancelliere Kohl spinse invece verso la privatizzazione della banca d'italia e la distruzione della sovranità monetaria italiana: l'italia era un avversario temibile per i teutonici ed esportava molto di più, grazie alla svalutazione competitiva. Non si fermò a semplici dichiarazioni, ma fece pressione sui nostri governanti. Ebbe purtroppo successo per colpa dell'atteggiamento di alcuni nostri dirigenti, che oscillò tra il vero profilo di un criminale e quello dell'ignavo.

Mentre la politica dei Nenni e dei Fanfani prima  e degli Andreotti e dei Craxi dopo, ha fruttato almeno quarant'anni di sviluppo economico, l'avere aderito alle politiche europee neoliberiste, negli ultimi venti anni, ci ha portati alla situazione di crisi attuale.

La corruzione c'era e c'è ancora

Pensavamo tutti che dopo mani pulite i politici ci avrebbero pensato due volte a farsi corrompere e a rubare. Oggi è ancora peggio: prima si ci faceva corrompere anche per il partito, e quindi per interessi più generali. 

Oggi invece c'è chi ruba unicamente per sè stesso, vedi Fiorito e Penati.

La politica estera ieri ed oggi: non c'è paragone.

Negli anni del boom i governi supportarono Enrico Mattei che fece dell'Eni una delle più grandi compagnie energetiche del mondo. Egli aveva capito infatti che un paese che se un paese evolversi industrialmente deve avere un buon approvvigionamento di energia.

Strinse accordi con i paesi nordafricani e quelli del medioriente, strappando talvolta accordi migliori di nazioni più potenti di noi.

Fu ucciso perchè scalzò una grossa compagnia petrolifera britannica, e gliela fecero pagare: era in cantiere un colossale affare: l'eni avrebbe collaborato a riformare l'ente dell'energia iracheno. Erano gli anni precedenti Saddam e gli idrocarburi di quella regione già facevano gola a tutti.

E' indubbio che la politica di Andreotti e Craxi fu sapientemente filo-araba, e questo ci procurò un canale privilegiato con la Libia e la Tunisia.

Craxi, da presidente del consiglio e con Andreotti ministro degli Esteri, ebbe il coraggio di schierarsi a favore dei Palestinesi e contro Israele. 

Mostrò i muscoli contro gli americani nella crisi di Sigonella.

Era corrotto, sì, ma aveva gli attributi.

Oggi invece nemmeno l'India ci rispetta (vedi il caso dei Marò) e i poteri forti europei ci hanno tolto la sovranità, complice la debolezza della nostra classe dirigente. 

Monti, uomo della Goldman Sachs al pari di Mario Draghi, ha recepito i loro ordini  e li ha messi in pratica.

Ed è dopo vicende come queste che mi rendo conto che era molto meglio l'Italia degli anni '70 e '80, quando eravamo la quarta potenza industriale del mondo, le garanzie sindacali erano molto superiori, gli stipendi venivano adeguati al costo della vita, non esisteva il lavoro interinale e precario, eravamo molto più rispettati all'estero.

Altro che corruzione e Prima Repubblica.






1 commento:

Anonimo ha detto...

è proprio vero, avrei voluto viverli io quegli anni di ricchezza....mentre ora sto per uscire dall'università con una paura enorme nel cuore e per la mia Italia!