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lunedì 17 gennaio 2022

Il filo rosso che unisce Ciao 2021 a Drive In, Quelli della Notte e Indietro tutta

Lo show di Ivan Urgant spopola in Russia e in Italia, avvicinando i due paesi



Dico la veritá: Ciao 2021 per me, come per altri, è stato una ventata di aria fresca, in un periodo storico di atmosfera avvelenata per noi Itraliani.

Queste persone così lontane, che non parlano realmente la nostra lingua ma lo fanno solo recitando e imparando le battute a memoria, ci hanno portato il sorriso.


Lo hanno fatto in maniera chiassosa, sui percorsi di una comicitá leggermente demenziale, ma hanno fatto centro. Soprattutto hanno fatto breccia nei nostri cuori.

Ci hanno riportato indietro agli anni '80, che per noi Italiani erano tempi di spensieratezza e di benessere. Ci hanno fatto ascoltare le loro melodie orecchiabili, che sono già dei successi in Russia, traducendoli nella nostra lingua.

Ivan Urgant è stato insignito della Stella d'Italia, che viene conferita dal Presidente della Repubblica su proposta del Ministero degli Esteri, grazie alla precedente edizione, Ciao 2020.

In queste due edizioni si vede il conduttore con tanto di parrucchino e occhiali retrò che si produce in divertenti scenette e allusioni talora al presente e al passato della realtà Russa, talora a quella Italiana.

Tra una gag e l'altra scendono la scalinata, in una stravolta versione del Festival di Sanremo, cantanti pop contornati da ballerini col pubblico in visibilio.

Come in "Quelli della Notte" e "Indietro Tutta" non c'è distinzione tra attori e spettatori in sala. Tutti partecipano alla festa cantando e ballando.

E invero la leggerezza e la spontaneità degli artisti russi, che per l'occasione hanno italianizzato il proprio nome, ricorda proprio i fortunati shows di Arbore, Frassica e compagnia festosa al seguito.

Anche in Indietro tutta, per esempio, campeggiava una miss con tanto di fascia al petto.

Il montaggio incalzante, invece, senza tempi morti e la presenza di qualche maggiorata ammiccante ricordano invece più "Drive In".

Il bello è che un programma sbarazzino e folle del genere, che costringe i Russi ad ascoltare in Italiano e a leggere i sottotitoli nella loro lingua, è andato in onda in un orario di grande affluenza sulla prima rete del network di stato per ben due anni di fila.

Sulla rete milioni di persone, di entrambe le provenienze, hanno acclamato l'evento. C'è grande entusiasmo dietro questa realizzazione. In effetti Giovanni Urganti-Ivan Urgant, con la sua allegra congrega dei vari Valerio Leonci, La Soldinetta, Giovanni Demetrio, Manigi, Massimo Galcini e via dicendo hanno avvicinato i due popoli più di tante relazioni diplomatiche.

In un certo senso i Russi sono riusciti a fare ciò che noi abbiamo fatto trent'anni fa: una parodia delle nostre usanze e costumi.


I nostri Midnight Moscow,  fecero proprio questo con  la loro Tavarisch Gorbaciov, Dasvidanja. 

Dietro quella operazione vi fu il noto e sempre bravo cantautore Andrea Mingardi e il tastierista Maurizio Tirelli. Il tenore era l'eccellente Romano Emili.


 


In questo fantastico pezzo e soprattutto nel videoclip, si riproduceva una riunione del Politburo, con una elencazione demenziale e "nonsense" di una serie di stereotipi, incluso il triplice bacio in bocca socialista tra uomini.

Proprio in tema di baci, in Ciao 2021 c'è una gag sui saluti Italiani, con uomini e donne che si salutano con due baci di rito sulle guance, facendo però passare in sovraimpressione la scritta scaccia-lockdown: "Attenzione! Tutti quelli che si baciano sono parenti stretti".

In più, i Russi ci hanno fatto conoscere i loro cantanti e i telenauti più esperti sono andati sicuramente a spulciare sui motori di ricerca per rintracciare i loro veri nomi e le loro canzoni originali.

Una volta eravamo noi ad esportare Pupo, Al Bano e Romina, Riccardo Fogli, Umberto Tozzi, et cetera.

Ora invece scopriamo che La Soldinetta in realtà si chiama Monetochka e ha già prodotto pezzi interessanti con arrangiamenti techno-soft.

Io personalmente ho scoperto che Ivan Dmitrienko, nel riarrangiare la sua Venus-Jupiter, l'ha trasformata in una Venere + Urano con una musicalità meno monotona, aggiungendo inoltre una parte fischiata alla fine molto carina. Insomma, in onore dell'Italia ha rivisitato e abbellito la sua canzone,  sfoggiando un look ironico a metà tra Mac Gyver e Tom Selleck.

 E' un travestimento forse non Italiano ma divertente, che maschera la sua tenera età di soli sedici anni.

Una menzione speciale la merita anche Allegra Michele, simpaticissima e solare, che nella vita reale si chiama Alla Mikheeva ed ha un look molto più acqua e sapone, coi capelli lisci e sprovvista della generosa scollatura del programma di fine anno che si è rivelata finta.

Permettetemi una nota finale: costoro mi hanno fatto dimenticare il triste presente e mi hanno trasportato in altre latitudini. Mi hanno fatto salutare il nuovo anno con un po' di ottimismo.

Devo dirla tutta: preferisco passare il 31 dicembre con loro che con il discorso istituzionale di Mattarella e i nostri presentatori ingessati e senza fantasia.

domenica 2 gennaio 2022

Un modello di città verde? Date una occhiata all'Ungheria di Orban!


Pur con i dovuti "distinguo" e tra alti e bassi, la capitale Magiara è in grande evoluzione, anche nella gestione ambientale.

I media italiani continuano a parlare e a scrivere di un paese che non esiste, o quantomeno vive solo nella loro testa, quando parlano di Ungheria. E' evidente che non ci sono mai stati.

Il paese dove vivo per parte dell'anno da ormai molto tempo è una terra in forte crescita economica. La capitale Budapest si rimette a nuovo. Per ogni palazzo c'è un nuovo vestito, come accade ad una bella donna che lo merita.

Qui non si alzano le tasse a dismisura, si lasciano giungere gli investimenti, non c'è la voglia di farsi mettere i piedi in testa da enti sovranazionali che sono "per pochi, ma non per tutti".

Budapest e anche altre città Ungheresi conservano l'ottima rete di trasporti pubblici derivante dai tempi che furono del collettivismo. Poi però li hanno implementati. 

Trasporto pubblico e differenziata funzionano, il verde pubblico abbonda.


Budapest ha quattro linee di metro, l'ultima risale al 2014. Ha i treni automatici, vai al posto del guidatore e vedi che non c'è nessuno.

Ci sono filobus, autobus e tram anche nelle stradine laterali rispetto alle grandi arterie. Questo riduce la presenza dei veicoli privati. Il traffico scorre sempre. Non è mai di quelli in cui avanzi cinque metri, poi ti fermi. Certo, le ore di punta ci sono, ma nessuno rimane imbottigliato nel traffico per ore.

Il biglietto mensile per tutti i mezzi pubblici urbani (metro, tram, filobus, autobus, treni di superficie, battelli sul Danubio) è di 25-26 euro circa.

La raccolta differenziata viene effettuata, la gente è partecipe. 

A Budapest non è difficile trovare colonnine per i veicoli elettrici.  Ci sono molti servizi di condivisione auto, bici, scooter. Girano un bel po' di auto elettriche.

Molte piazze hanno la parte centrale adibita a parco pubblico con le giostre.

I parchi veri e propri d'altro canto sono numerosi e spesso di grandi dimensioni.

Prati e alberi sono in genere ben curati. In numerosi quartieri periferici, perfino, l'ambiente è ingentilito dalla presenza del verde, di cui gli addetti municipali si occupano con una certa puntualità.

C'è da dire che la amministrazione comunale degli anni precedenti ha piantato numerose migliaia di nuove piante in città


Non è tutto rose e fiori.

Abbondano le piste ciclabili, anche se, come altrove, il comportamento dei ciclisti induce ad istinti omicidi.

Ovviamente non è tutto rose e fiori. Ci sono strade sporche, soprattutto per via di quello che lasciano i numerosi senzatetto. Ci sono ancora tante macchine con motore a gas, vecchie e dalle emissioni impattanti. 

Il senso civico della collettività locale non è sempre irreprensibile.

In definitiva, però, una realtà come Budapest surclassa altre città più sponsorizzate a pubblicizzate.

Piccoli esempi come una valida rete di trasporto pubblico, una buona raccolta differenziata, la implementazione e la cura del verde pubblico servono molto di più di tante conferenze altisonanti che non hanno portato finora a nulla.

II maestri del terrore vi augurano buon anno nuovo


Ormai da numerosi anni non seguo il discorso di fine anno del Primo Idiota. Dopo aver fatto il garante della svendita del nostro paese, cosa ha da dirci, questo uomo inconsistente e pallido?

Impalpabile è stata la sua carriera politica, senza sussulti, senza una utilità tangibile. E quand'anche le parole fossero belle contano i fatti. E i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Solo chi non vuole vedere non vede.

Ogni giorno chi ci comanda ci dice bugie, contraddicendosi dopo pochi giorni. "La situazione è grave ma non seria", diceva Ennio Flaiano.

Non mi spenderò più a confutare il nonsense mostrato da chi ci vuole terrorizzare costantemente. Un nuovo capitolo si apre. In tanti si sono risvegliati dal torpore.

La prossima ad aprirsi è l'epoca della positività e della consapevolezza. Per la rabbia di chi ci vuole vuoti e inconsistenti come lui o lei, ci abbracceremo, coltiveremo i rapporti umani, faremo l'amore anche in maniera occasionale. Ci godremo la vita. Penseremo positivamente. Proporremo punti di vista nuovi.

Ci renderemo la vita più semplice. Perdoneremo qualche piccola parola fuori posto ricevuta. Ci focalizzeremo sulle cose belle avvenute durante la giornata e ci scorderemo di qualche sbavatura.

Non ci scorderemo che il presente e il futuro sono nelle nostre mani e non ci faremo abbattere dai menagrami.

Guardate le persone in vista ora. Ci sono quelli che hanno il potere in mano, tristi, che non propongono un futuro ma solo una discesa agli inferi. Poi ci sono i loro collaborazionisti, che per convenienza seguono la scia del più forte. Del resto sono senza alcun talento e questa è l'unica strada per loro.

Spegnete la televisione, non comperate i loro giornali. E' la loro immondizia, senza i sussidi statali avrebbero già cambiato lavoro. Possiamo fare qualcosa di buono, ognuno nel proprio piccolo. 

Se volete essere felici, siatelo ora. "Chi vuol esser lieto sia, del doman non v'è certezza" 

Il blog di Andrea Russo: 14 anni con voi. il viaggio e la magia di condividere pensieri e contenuti con voi lettori continuano

Questo blog compie 14 anni. Sembra ieri quando il 31 dicembre 2007 espressi l'esigenza di dare inchiostro virtuale ai miei pensieri. Era il periodo in cui iniziavo a contribuire come giornalista in maniera più costante e sistematica. Tanti progressi sono stati fatti, tante sono state le fasi. 

Ho imparato a creare nuovi siti web, a modellare questo blog anche graficamente. Ho imparato le tecniche di posizionamento Seo. Ho preso confidenza con le fonti in rete. Ho dato il mio contributo. Questo blog mi rappresenta. Come i lettori più attenti hanno potuto notare, i miei interessi sono vasti. 

La mia ambizione era dare qualche spunto di riflessione agli altri e ci sono riuscito. A differenza di altri, non ho la presunzione di dire agli altri cosa devono pensare o di avere in tasca verità che non ho.

Sono però contento che questa opera multimediale esista. E' un po' una bottiglia nell'oceano che ogni tanto qualcuno intercetta nelle sue ricerche online.

Viviamo in un periodo di oscurantismo, in cui comandano persone tristi e malate. Il mio obiettivo nei prossimi tempi sarà di dare qualche volta un tocco di magia e di evasione a chi mi legge. E' quello che provo io a volte quando scrivo. Dobbiamo immaginare la realtà del nostro paese non per come è, ma per come potrebbe essere.

Siamo stati il paese della creatività, della fantasia e della gioia. Torneremo presto ad esserlo.