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mercoledì 16 novembre 2022

Ecco perchè non mi fido dei "Professionisti dell'informazione"



É apparso oggi sul sito de Il Giornale il titolo: "Lavrov evitato da tutti e in ospedale".

Ecco uno stralcio: (Lavrov (evitato dagli altro partecipanti al vertice e nessuno voleva apparire con lui nella foto ufficiale, che è stata per questo abolita) appare in bermuda mentre sta lavorando su un balcone.

Tempo.co ci fornisce una versione diametralmente opposta, con tanto di foto:


"Jokowi welcomes Russian Minister Sergei Lavrov" - Jokowi (presidente dell'Indonesia dà il benvenuto  al Ministro Russo Sergei Lavrov.

Nella parte iniziale leggiamo: Il presidente indonesiano Joko Widodo o Jokowi ha accolto 17 capi di stato e capi di organizzazioni internazionali nel primo giorno del vertice del G20 all'Apurva Kempinski, tra cui il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che, secondo quanto riferito, è stato portato in ospedale dopo essere arrivato a Bali.

Il rappresentante degli Affari Esteri Russo è stato talmente isolato che qui lo vediamo in una conversazione ufficiale con Antonio Gutierres, segretario generale delle Nazioni Unite.

Qui abbiamo Lavrov ancora messo da parte e visibilmente scontento.


Qui invece beve un caffè "Turco".



Qui invece Lavrov annuncia di aver avuto un colloquio con Macron, il quale ha affermato di voler continuare a mantenere i rapporti con Putin. Non abbiamo ragione di non credergli poichè sarebbe facilmente smentibile da parte Francese. Il video è stato pubblicato ieri su numerose testate ed ha una traduzione in Italiano.



Potrei addurre migliaia di altri casi di completa disinformazione come questo, in cui si disinforma con la volontà esplicita di farlo.

É per questo che da decenni dubito sempre dei media Italiani e cerco sempre di fare la tara di quello che leggo, vedo e ascolto.

Vi invito a fare lo stesso.

domenica 13 novembre 2022

Due serate a Budapest per Mario Biondi: teatro pieno e pubblico entusiasta.

 



Al Teatro Ram, pochi giorni fa, ho avuto la possibilità di seguire un concerto di Mario Biondi del suo tour "Romantic".

In fase di prenotazione quasi tutti i biglietti erano esauriti, sia nella prima che nella seconda serata.

Il Teatro Ram di Budapest è un centro polivalente con una sala concerti di 600 posti, ottima sia nella visibilità che nell'acustica, come nuova, tenuta in perfette condizioni e con tanto di gallerie.

Mario Biondi non ha bisogno di presentazioni anche nella capitale Magiara e non si è risparmiato. Oltre alla sua iconica "This is what you are" ha sciorinato per poco meno di due ore un bel mix di standards del jazz moderno, del pop e della musica Brasiliana. 

Smooth Operator di Sade e What's going on di Marvin Gaye, nella sua versione, dimostrano quanto mestiere ed esperienza abbiano raggiunto lui e il suo abbastanza giovane ensemble nel riarrangiare in chiave jazzistica dei brani già di per sè intensi e raffinati.

Il suo ultimo disco, pubblicato nel 2022, è Romantic, con inediti e covers, di cui alcuni brani sono stati eseguiti nelle serate dell'attuale tour.

Il musicista Catanese ha colloquiato col pubblico e lo ha coinvolto, alternando inglese ed Italiano, giacchè sapeva che in città ci sono molti turisti e residenti del nostro paese, che in effetti hanno scherzato con lui e hanno fatto sentire la propria presenza in sala.

L'interazione è riuscita ed ha reso il concerto un evento vivo, ricco di partecipazione, con tanti assoli dei singoli musicisti, che insieme al cantante per scherzo hanno eseguito canzoni note e fuori repertorio a richiesta.

A fine esibizione, mentre le parole della canzone che scandiva dicevano: I am coming to you, con molta educazione e senso dell'empatia, l'artista ha fatto il giro della platea stringendo la mano al pubblico.

Quest'ultimo era molto omogeneo, oscillante nella stragrande maggioranza tra i 40 e i 55 anni ed appariva molto distinto. Conosco però diverse persone al di fuori di questa fascia di età che apprezzano la musica di Mario Biondi, per cui non penso che sia solo questo il target.

Tutto sommato è stata una serata divertente, briosa, con pochi brani lenti, con gente divertita ma con stile sia sul palco che in platea.

sabato 12 novembre 2022

In un periodo storico come questo lo Stato deve assumere forza lavoro




Negli ultimi decenni si è fatta strada, anche a sinistra,  una retorica del settore pubblico brutto, sporco e cattivo. Come se tutti i dipendenti pubblici fossero fannulloni. Come se non ci fossero persone di grande intelletto e dai solidi valori nella amministrazione statale. Come se poi nel settore privato tutto fosse bello e non vi siano miserie di ogni sorta.

Questa campagna è stata funzionale a svendere aziende statali a privati e a ridurre il numero dei dipendenti pubblici (330 000 in meno rispetto al 2000)

Se a ciò si assomma: la precarizzazione del lavoro sia nel pubblico che nel privato partita negli anni '90, il mancato adeguamento del salario al costo della vita degli ultimi decenni, ne conviene un generale impoverimento dei lavoratori.

Non sono i privati il solo motore dell'economia. Prima del privato viene il pubblico. Se un sistema istituzionale solido non creasse i presupposti per fare impresa, quest'ultima andrebbe incontro alla legge della giungla e difficilmente andrebbe lontano.

Lo Stato crea le leggi che fanno ordine e regola la concorrenza. Lo Stato crea infrastrutture, porti, centrali elettriche, aeroporti, strade e quant'altro che servono a far nascere un tessuto industriale e commerciale.

I dipendenti pubblici spendono, creano mutui, acquistano case. Una intera porzione della libera impresa vive grazie ai dipendenti pubblici: 

bar e ristoranti nelle prossimità degli uffici, negozi di articoli medici, floreali e funebri accanto agli ospedali, fotocopisterie nei pressi di anagrafi, università e tribunali, et cetera et cetera.

Giorgia Meloni in campagna elettorale ha parlato come Berlusconi e Salvini: gli imprenditori sono il vero motore dell'economia per lei e questo è inesatto.

Pubblico e privato non possono prescidere l'uno dall'altro.

L'Italia non ha recuperato dalle ultime crisi, complici i piani di austerity e i mancati investimenti, anche a deficit, necessari a riprendersi.

Euro, Crisi del 2008, Covid, Crisi Energetica del 2022. Di fronte a questo non abbiamo visto capacità di ripresa.

Se ci sono milioni di disoccupati, lo Stato deve assumerne una parte. E non è vero che non ce n'è bisogno. I nostri ospedali ne necessitano, come la pubblica amministrazione e i nostri lentissimi tribunali. 

L'assistenza sociale ha bisogno di menti, braccia e investimenti.

I nostri beni culturali potrebbero essere sfruttati per portare ancora più turisti.

Potremmo incrementare musei, restaurazioni, personale addetto all'accoglienza, alla divulgazione, alla documentazione e alla preservazione della cultura e dell'arte.

Lo Stato deve spendere investendo sia in infrastrutture che in dipendenti pubblici, anche a deficit e perfino superando le stupidi e nocive regole di austerity europee che hanno fatto avvitare il tessuto economico e aumentare il debito pubblico.

Una spesa a deficit ben fatta porta i suoi frutti e le risorse a lungo andare aumentano. Per far questo lo Stato deve ricominciare a fare lo Stato e non obbedire ai dettami neoliberisti del "meno istituzioni e più finanza". 

E se qualcosa non funziona, nell'uno e nell'altro settore, si lavori per migliorare. 


Credete davvero che le ritirate dei Russi siano una vittoria degli Ucraini?



Contestualmente al referendum tenutosi a Dontsk e Lugansk i Russi si sono ritirati spontaneamente da Kherson e da altre zone contingue ad est dei territori di guerra. 

I tg ci mostrano la guerra coi videogiochi, spacciandoli per bombardamenti notturni.

Scambiano la piantina di Azovstal con la foto di un gioco da tavolo.

Danno per certo come di provenienza Russa un missile caduto a Donetsk che, almeno ufficialmente, è un tipo in dotazione agli avversari. 

Affermano che il personale dell'Isola dei Serpenti non si è arreso, in un atto di sacrificio eroico ma così non è stato.

Danno per certa la versione degli Ucraini e Americani su Bucha nonostante le palesi contraddizioni messe in luce da esperti del settore.

Affermano che il referendum nel Donbass è stato una farsa.

Secondo voi una popolazione quasi tutta russofona, uccisa e torturata dai militari Ucraini, ha avuto problemi a votare alla quasi unanimità per l'annessione alla Russia?

Tali torture sono documentate da agenzie Onu e da Amnesty International.

Il Cremlino lo ha detto chiaramente dopo la consultazione popolare a suo favore: - Adesso possiamo negoziare - 

Smobilitare, ridurre il proprio spazio ai territori che veramente interessavano e di cui tutto sommato volevano difendere la popolazione, è del tutto coerente con quanto accade. 

Nessuno nega le aspirazioni territoriali di Putin, che si è accorpato un altro territorio, d'altro canto.

Tuttavia, viene smentito chi dava il nuovo Zar come malato di mente e di corpo. Il Cremlino ha inteso sin dall'inizio condurre una guerra a basso voltaggio, pur sempre con migliaia di morti e tanta distruzione, ma infinitamente meno dannosa e letale di quella che avrebbe potuto portare a termine.

Ora Putin vuole negoziare e anche Biden sta spingendo Zelensky alla mediazione. La pace vera si avrà però quando i capi delle due superpotenze alzeranno il telefono e si metteranno d'accordo sulla paternità dei territori e sulla collocazione Nato o meno dell'Ucraina.

venerdì 11 novembre 2022

Quando un paese fa i propri interessi, lo scontro talvolta è necessario




La Francia ha una percezione abnorme di sè. Pensa, di essere una grande potenza geopolitica, al pari di Stati Uniti, Russia e Cina.

Questa dissociazione dalla realtà e da una equilibrata valutazione di sè stessi ce l'ha da secoli. Basti ricordare di quando, il 22 aprile 1849, marciando  verso la Repubblica Romana,  arrogantemente i loro generali dichiararono: - Gli Italiani non si batteranno perchè sono dei codardi -  Furono sconfitti e rincorsi dai Garibaldini. 

Potremmo fare menzione di quando inopinatamente Napoleone tentò la sua ben nota campagna di Russia.

L'Italia di inizio duemila, invece, è prona e servile anche nei confronti di realtà modeste come Egitto, Francia, Germania ed altre.

Verità e giustizia per Giulio Regeni non le abbiamo avute, Cesare Battisti (il terrorista) ha goduto per molti anni di protezione politica da Francia e Brasile con tutti gli onori (scrittore di romanzi noir addirittura).

Gli accordi internazionali sui migranti in parte sono stati scritti male anche grazie a Renzi e alla mentalità  del centrosinistra.

C'è stata mollezza nel farsi rispettare oltralpe, lasciando che la barbarie della polizia gallica inviasse indietro i migranti a suon di manganellate.

Per non parlare poi della acquisizione dei nostri marchi industriali o del tratto di mare donato ai nostri cugini transalpini.

Una vergognosa calata di braghe ha caratterizzato i nostri rapporti recenti coi Francesi, corollati dalle risatine di Sarkozy con la Merkel.

Ora la musica è cambiata. Dopo la solidarietà praticamente nulla della circense Europa, che esiste come entità politica solo quando deve autolesionisticamente prendere sciagurate decisioni che danneggiano i suoi cittadini, 

la Francia ha deciso di far sbarcare una nave di migranti a Tolone ma preannunciando fulmini e saette. Ha detto che straccerà gli accordi sui migranti e invita gli altri stati europei a fare lo stesso, contro l'Italia.

Il bello è che quando qualcosa anche di piccolo non va bene ai governanti francesi loro mica usano il linguaggio della diplomazia e della politica. No, loro urlano in faccia ai nostri rappresentanti.

Atteggiamento arrogante e presuntuoso. Alcuni ci accusano di essere disumani. Loro che ancora oggi sfruttano l'Africa in mille modi diversi, più di tutti gli altri paesi occidentali. Ci vuole una certa faccia di bronzo.

Ma se bronzea è la loro faccia, d'acciaio saranno le nostre braccia.

La pacchia è finita. Che sia per mano della Meloni o di un altro, che sia finita per davvero. Il governo attuale, a cui pure non risparmio alcune critiche, si fa rispettare.  Quelli precedenti mandavano i Sandro Gozi di turno a prestare servizio per il governo di Parigi.

lunedì 7 novembre 2022

Io non dimentico Mister DPCM


I Movimento 5 Stelle gode di ottima salute. Lo vota il 15% della popolazione, ottiene consensi su reddito di cittadinanza e pacifismo.

Non è ormai però ne' il M5S di Grillo, ne' quello di Di Maio.

É il nuovo corso di Giuseppe Conte, con un approccio più da partito che non si presenta ormai come una forza antisistema (ma probabilmente non lo è mai stata).

Il professore di Diritto, elegante, maturo, pacato, di bell'aspetto, raccoglie consensi e sta imparando a fare politica sul serio.

Io però non dimentico di come ha privato gli Italiani delle proprie libertà e di quante ottuse e controverse regole cambiavano quasi ogni giorno.

Mai visto niente di simile prima. Se ti recavi ad un supermercato di 500 metri più lontano da quello vicino a casa tua, venivi multato.

Per mesi tu, Italiano, non sei potuto uscire di casa, con provvedimenti di nessun valore scientifico e che dati alla mano non hanno fermato quella che poi si è rilevata poco di più di una influenza stagionale.

Multe a poveri anziani che passeggiavano da soli, autocertificazioni a go go, milioni di negozi chiusi e migliaia di essi falliti.

Potremmo andare avanti per ore. Conte si è piegato al clima di terrorismo pandemico, avallandolo con le sue decisioni. 

Logica conseguenza ne è stata la speculazione delle case farmaceutiche, che senza adeguata sperimentazione hanno inoculato il loro siero inefficace, ripetuto diverse volte e ancora inefficace, che ha portato miocarditi, morti precoci, infarti, astenie varie e tanto altro.

Conte voleva difendere la popolazione? Può darsi. Il risultato però è stato: ospedali intasati dove gente anziana è morta da sola senza il conforto dei parenti, intubazioni inopinate, cure domiciliari snobbate, cura del plasma ignorata altrettanto, economia distrutta, garanzie costituzionali violate.. 

Grazie Mister DPCM.


domenica 6 novembre 2022

Ucraina, l'altra verità

Documentario in due parti del regista Massimo Mazzucco
Documentario del regista Massimo Mazzucco in due parti 

Ecco la seconda parte, che riguarda gli sviluppi più recenti. Ecco come un paese, in cui convivono due 

popolazioni, Russa e Ucraina, diventa una polveriera e scivola verso la guerra civile prima ed un 

conflitto internazionale dopo. Ripeto anche in questo post: auspico pace, salute e serenità al popolo 

Ucraino, che è incolpevole un buona parte di quanto succede. Al tempo stesso auspico pace per la

popolazione del Donbass, che vive da 8 anni nelle cantine, con i bambini che perdono i denti per 

mancanza di vitamina D. Quello che però assolutamente non va bene è la narrazione dei nostri media a

senso unico, spesso disonesta, sciatta e infantile.


Video di Zelensky in grave stato di alterazione

Quando il dittatore Vladimir Putin sosteneva che a capo dell'Ucraina ci sono un manipolo di nazisti, gay e di drogati aveva torto?

Non c'è nulla di male ad essere gay, mentre sulle altre due cose, visto che si tratta di statisti e uomini di potere e non di cittadini qualsiasi, avrei qualche dubbio.

Sulla droga, giudicate voi








Il bello è che la propaganda nostrana ed occidentale si ostina a dipingere Putin come malato, anche dopo le sue ultime apparizioni pubbliche dove nulla lo lascia mentale, ne' fisicamente ne' mentalmente, mentre tace quasi sempre sulle condizioni del leader Ucraino (delle condizioni di Biden già sappiamo)

Comprendiamoci: io non esulto se una persona sta male. vorrei vedere Zelensky in buone condizioni psicofisiche condurre il proprio popolo verso la pace e la prosperità.

Altra cosa è scrivere numerosi articoli ed interi libri di elogio al suddetto politico.

É lui l'uomo a cui stiamo donando soldi, armi e che dovrebbe condurci verso una pace onorevole?

Prima della Von Der Leyen, c'era lo schiaffeggiatore "sobrio"

Per comprendere il livello politico e di strategia della Unione Europea basta fare una breve analisi dei suoi leaders.

Prima della Von Der Leyen, di cui abbiamo scritto nel post precedente, c'era il sobrio Juncker, noto per la sua avversione all'alcool.

Ecco come accoglieva, a suon di schiaffi, i leaders europei:



Ed ecco come barcollava negli incontri ufficiali: 





Non deve stupire che in Europa abbiano stima di uno pseudoleader del genere:






Quest'ultimo, ovvero Zelensky,  è inadatto al ruolo che ricopre. Manca di esperienza e cultura politica. : apparso in grave stato di alterazione in pubblico e in tanti hanno sospettato che fosse sotto l'effetto di farmaci o di stupefacenti. Ha violato gli accordi di Minsk, che ponevano una sorta di tregua nel Donbass e anche in seguito avrebbe potuto scongiurare l'escalation militare degli ultimi mesi.
Il suo riconoscimento internazionale e la sua popolarità presso una parte della popolazione dureranno fino a quando gli Stati Uniti lo appoggeranno e tutto fa pensare che questo non durerà a lungo.