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giovedì 25 aprile 2024

Cortei a Milano del 25 Aprile


Ciò che vedete nel video sono le cosiddette celebrazioni del 25 aprile a Milano, o almeno una parte di esse.

Avvengono tanti altri tipi di commemorazioni e di eventi oggi e sicuramente ce ne sono di più edificanti. 

Quello che è certo è che questo paese non riesce a ragionare serenamente sulla sua storia.

Un dibattito serio richiederebbe apertura mentale, ascolto, accoglienza delle idee e del retaggio sociale, culturale ed etnico altrui.

Al contrario, più parti vogliono intestarsi l'esclusiva di questa festa nazionale, giorno non lavorativo, momento dell'anno che dovrebbe essere dedicato alla riflessione e ad una maggiore ricerca del silenzio.

Ci sono Scurati di nome e scurati nel pensiero



Scurati, chi è costui?

Chi di voi fino a pochi giorni fa aveva mai sentito parlare di Antonio Scurati?

Lo scrittore avrebbe dovuto parlare in un noto programma televisivo Rai il 20 Aprile, facendo il solito monologo con cui politici e intellettuali di sinistra utilizzano una celebrazione nazionale per intestarsela prima di tutto e poi per accusare il governo in carica.

Aggiungo una considerazione del tutto personale: ora che lo conosco un poco come autore, devo dire che scrive davvero bene. Ha un`ottima penna, come si diceva una volta. Oggi faremmo bene a dire che ha un`ottima tastiera, ma il senso è quello: ha uno stile elegante e appropriato, calzante, che va diritto al punto.

L`autogoal di Rai e Governo

Ben conosciamo, adesso che la polemica è scoppiata (non prima) le simpatie nette di Scurati in fatto di politica.

Discutibile è il fatto che si debbano dare a questo signore ombroso 1800 euro per 60-90 secondi di monologo.

Passi pure la ricostruzione che una volta intavolate delle trattative, il governo e la Rai si siano fatte un autogoal nel non fargli fare la sua mini apparizione televisiva.

Scurati ha detto che lui si guarda a destra a sinistra quando esce di casa, perchè teme pestaggi squadristi. Forse immagina violenze di gruppo in sei contro uno, come quello che vede accusata Ilaria Salis nei fatti di Budapest.

Scurati è davvero convinto che questo governo rischi di riportare in auge il fascismo.

Del resto lo dicono in molti a sinistra, in Italia. Non ci credono, ma lo dicono. Devono mordersi le labbra per non ridere, ma lo affermano e lo scrivono pure.

Si rassicuri, il neofamoso Scurati.

Se veramente fosse fascista, Giorgia Meloni difenderebbe almeno in parte l`orgoglio e l`interesse nazionale.

Al contrario, il suo è  l`ennesimo governo che obbedisce servilmente a Stati Uniti e Unione Europea, oltre ad una varietà di poteri privati e pubblici.

Addirittura uno Zelensky sofferente nello spirito e nella mente, dal colorito giallognolo ed emaciato gli ha annunciato, in un incontro bilaterale Ucraina-Italia, liste di gente da ridurre al silenzio, vere e proprie proscrizioni da portare avanti nel Belpaese.

Avete capito bene: Zelensky vuole decidere chi a casa nostra può parlare e chi no.

La nostra Giorgia  non ha battuto ciglio, è rimasta muta, come se questo fosse normale.

Il ridicolo "Al lupo al lupo" sul ritorno del fascismo. a cui non credono nemmeno quelli che lo proferiscono,  

si accompagna ogni 25 aprile ad un appello: Meloni, La Russa ed altri sono chiamati a rinnegare il fascismo e a dichiararsi fieramente antifascisti.

Potremmo ribaltare la domanda tuttavia.

I cosiddetti Democratici, antifascisti, Woke, aderenti a Black Lives Matters, liberal, globalisti, condannano i fatti del 1956 in Ungheria? 

Hanno disprezzo della pulizia etnica di Tito in Istria a danno di Italiani civili inermi?

Se li ricordano i carri armati in Cecoslovacchia nel 1968? 

Ricordano gli orrori dei regimi della Germania Est, di quello Cinese, di quello Nord Coreano et cetera, et cetera et cetera?

A dire il vero alcuni a sinistra hanno conservato simpatia solo per gli aspetti peggiori del pensiero socialista.

I lavoratori comuni possono pure annegare nella miseria. 

Quei poveri pezzenti non guadagnano mica come tanti giornalisti ben fedeli al loro padrone editore, 

col cuore spesso a sinistra ma col portafoglio ben saldo a destra.

In molti di quelli che si dicono antifascisti albergano simpatie per i terroristi. 

Quante volte abbiamo visto una certa tolleranza per i Toni Negri, per Adriano Sofri che ha scritto per tanti anni per testate nazionali?

Ci siamo scordati di Cesare Battisti? Non parlo del patriota ottocentesco, ma del criminale suo omonimo, protetto per tanti anni dalla Francia e dal Brasile di Lula e di Rousseff.

Ilaria Salis "se la sono litigata"

Ilaria Salis "se la sono litigata", per dirla alla romanesca. Il Pd voleva candidarla alle Europee e poi non se n`è fatto niente.

Se la sono aggiudicata Alleanza Verdi e Sinistra dei vari Bonelli e Fratoianni e quindi "la portatrice sana di manganello",

già condannata in cassazione prima e in attesa di giudizio ora,

sarà capolista alle elezioni Europee nella circoscrizione Nord-Est.

Potrei sbagliarmi, ma credo che sia stata la Salis a scartare il Pd e non viceversa, viste le sue idee estreme.

La sinistra che ama la finanza e Mario Draghi

L`antipatia per le disparità sociali e per la legge del più forte lascia spazio all'aperto apprezzamento verso uomini delle banche come Mario Draghi o nei confronti di tanti imprenditori ricconi che muovono i fili della politica senza esporsi troppo.

Potremmo citare la laurea "honoris causa" a Soros presso un ateneo di Bologna e i suoi finanziamenti ad associazioni e a partiti come Più Europa. La lista di magnati patroni della moderna sinistra sarebbe lunghissima.

Antonio Scurati scriveva così durante l`ultima crisi di governo:

https://quotidianocostiera.it/ravello-scurati-scrive-a-draghi-caro-presidente-ecco-perche-non-deve-mollare/

Ricoprendo Draghi di elogi e successivamente prendendo garbatamente in parte distanza dal suo governo, lo invitava a restare, considerandolo una persona superiore che scende in una arena fatta di ambizioni sudicie.

Conclusioni

In definitiva: il governo in carica è legittimo e democratico, seppure criticabilissimo per il suo operato corrente.

Qualcuno è attaccabile per le sue lontane origini post fasciste, come lo è il Pd, che ha solo cambiato nome più volte ma è la continuazione del Partito Comunista Italiano, finanziato per decenni dai Russi e dai paesi del Patto di Varsavia (vedi dossier Mitrokhin).

La Rai, una volta invitato Scurati, avrebbe fatto bene a farlo parlare, senza dar vita al pasticcio a cui abbiamo assistito.

Detto questo, sappiano le parti in causa che a molti Italiani di questi pseudoscontri destra-sinistra non interessa molto: hanno ben altri problemi creati da lunghi decenni di cattiva politica.

Infine: qualcuno si è accorto del caso Varoufakis? L`ex Ministro delle Finanze Greco non ha potuto presenziare a una conferenza in Germania perchè gli è stato negato l`accesso al paese.

Il motivo sono le sue critiche verso la spropositata reazione del governo Nethanyahu, che sta facendo bombardare Gaza massicciamente, con decine di migliaia di vittime.

Anche questa è censura e di ben altro livello.

giovedì 11 aprile 2024

Stasera Senza Riguardo alle ore 21:15


Stasera non perdete Senza Riguardo per approfondire i temi di politica e di attualità più importanti. 

Come al solito, saranno presenti giornalisti ed esperti di vari settori. 


domenica 10 marzo 2024

Cosa stiamo facendo per Gaza?




Come ho sempre detto e scritto, sono un mondo in cui la libertà dei popoli e il loro diritto a vivere in pace sia garantita. Questo vale ovviamente tanto per la gente di Israele che per quella Palestinese.

Mi ero preparato una serie di argomentazioni per descrivere il massacro in atto in Palestina.

Decine di migliaia di vittime civili a Gaza sono un crimine contro l'intero genere umano.

Questi pezzenti (politici e soldati) hanno cercato di giustificarsi, di minimizzare, anche quando hanno sparato su una folla inerme che chiedeva cibo.

Non servono argomentazioni filosofiche, lo capisce anche un bambino. Solo chi non vuole vedere non vede.

Uccidere decine di migliaia di persone e radere al suolo buona parte di una città di due milioni di abitanti sono uno dei peggiori crimini avvenuti negli ultimi anni.

L'occidente leccapiedi ha paura di Israele, non vuole inimicarselo, non condanna. L'Onu soltanto, insieme a qualche paese non occidentale e il papa resistono in una ricerca di umanità che presso il governo Israeliano è perduta.

Sono ridicole e terribili le argomentazioni filo-governative da varie di esponenti dello Stato di Israele: "Dobbiamo distruggere Gaza perchè da quando abbiamo avuto la Shoah nessuno deve toccare Israele";

"Gli abbiamo dato la opportunità di andare via dalle loro case, tra un po' bombardiamo";

"Loro ci hanno fatto un attacco terroristico uccidendo centinaia di innocenti, quindi siamo giustificati".

"I terroristi Palestinesi hanno i tunnel e si servono di scudi umani, per cui siamo giustificati" (come se il fatto che usino persone per farsi scudo sia una buona ragione per uccidere i bambini che nulla hanno a che fare con i terroristi).

La nostra Presidente, Giorgia Meloni, che fa a parte viaggiare?

Non ha il coraggio di fare qualcosa che dispiaccia agli Israeliani? Non ha il coraggio di fare qualcosa per mediare?

I metodi di Israele sono democratici?

I terroristi Palestinesi, o meglio i loro capi, non si curano del fatto che quello che decidono espone la propria gente alla ritorsione violentissima di Israele. Tanto loro se la godono nella ricchezza nei grattacieli e nelle ville del Qatar.

Quello che accade in Palestina è una offesa per le vittime della Shoah, che sono morti sognando un mondo in cui queste cose non si ripetessero.

L'atteggiamento di alcuni giornali e del nostro governo in merito è inqualificabile.

venerdì 1 marzo 2024

Pleasantville, un film piacevole e con un messaggio ben preciso

Pleasantville è una storia fantasy che ricorda vagamente The Truman Show, per via della riflessione che propone: il rapporto tra realtà e sogni, tra aspettative e risultati, tra un mondo immaginario mediatico rassicurante ma limitante e finto e la vita vera, piena di sfumature e complessità. E' una realizzazione del 1998, stilisticamente è figlia della sua epoca, con attori che sono i migliori frutti maturi di quegli anni. Abbiamo Tobey Maguire, con la sua faccia da bravo ragazzo che buca lo schermo. 

Non da meno è Reese Witherspoon, allora poco più che ventenne, oggi 47 enne ma sempre in forma e con un viso dolcissimo. La Witherspoon ha fatto incetta di premi (Oscar incluso) qualche anno dopo con Walk the line, un film che a suo stesso dire appariva non congeniale a lei ma che si è rivelato il suo maggior successo, in cui ha dimostrato professionalità e grinta.


Abbiamo poi William Macy, specializzato in numerosi splendidi film d'autore. Macy fa parte della crema del cinema americano, quello che unisce incassi e qualità artistica. Due esempi: Boogie Nights e Magnolia sono solo due dei numerosi film in cui ha figurato questo attore molto solido e dal viso inconfondibile.

Altro volto scolpito e inconfondibile è quello di Don Knotts, che in Pleasantville è il fiammifero che innesca la storia, giacchè è il tecnico della tv matto e stregonesco che proietta i due giovinetti in un mondo parallelo: quello di un telefilm perbenista degli anni '50.


Mary Sue è una ragazza dedita al divertimento e superficiale. Bud è suo fratello, quasi coetaneo, di poco più grande. E' l'opposto di sua sorella: timido, impacciato con l'altro sesso, sognatore ma anche un po' rinunciatario.

I due si ritrovano in questo telefilm loro malgrado, con dei personaggi che sono sì esseri umani, ma molto limitati nelle conoscenze e nel comportamento.

L'avvento dei due ragazzi del mondo reale rivoluzionerà il telefilm ed avrà una funzione liberatoria, risvegliando la consapevolezza nei cittadini di Pleasantville.

Al tempo stesso, fratello e sorella cambieranno essi stessi, trovando la parte mancante della loro personalità.


Non scendiamo troppo nei dettagli della trama. Per chi non lo avesse visto possiamo dire che si tratta di un film divertente e al tempo stesso riflessivo, che gioca col lato ingenuo del genere umano e con la sua tendenza a farsi manipolare, sospeso tra la curiosità di nuove scoperte e i rassicuranti riti quotidiani conditi da tenaci pregiudizi.

I due giovani protagonisti, benchè tali, non si prendono troppo la scena, lasciando spazio alla presenza di molti personaggi che ne fanno un film quasi corale.

Pleasantville, per intenderci, ricorda abbastanza la Springfield dei Simpsons, che difatti è anche citata. Negli Stati Uniti esistono numerose Springfield sparse in vari stati. Sono piccoli posti dove il senso della comunità e dei ruoli all'interno di essa sono più definiti.

Non è un caso che si sia scelta l'America di provincia. E' quella più conservatrice e meno propensa alle novità, cionondimeno c'è tanta passione che cova sotto la cenere.

In definitiva Pleasantville è un film per tutti, ben costruito, con una trama che regge senza sbavature. Il messaggio c'è, anche se si può dire che non abbia grandi sfumature filosofiche. Anche i personaggi, sia quelli provenienti dalla realtà, che quelli inizialmente limitati che vivono nel telefilm, non hanno una grande caratterizzazione psicologica.

Tanto però basta per avere un lavoro fresco e leggero. Interessanti sono anche le grafiche e la fotografia, in un gioco tra bianco e nero e colori. Come in The Truman Show, gli autori invitano il pubblico a non vivere di sogni, a mettersi in discussione, a cambiare se necessario, rinunciando a limitanti certezze.

Il messaggio arriva, altrettanto la voglia di intrattenimento dello spettatore e più o meno questo è un film che fa quasi tutti contenti.

giovedì 29 febbraio 2024

Senza Riguardo del 29 Febbraio 2024


Una panoramica sui maggiori temi correnti: le liste di proscrizione di Zelensky, le analisi politico-militari del generale Capitini, le elezioni locali, le strategie dei vari partiti europei nel 2024, con le elezioni della Ue, di vari paesi europei e degli Stati Uniti in vista.

lunedì 26 febbraio 2024

Sebastiani, fine di un`era. Una presidenza ricca di successi ormai diretta verso un vicolo cieco


Daniele Sebastiani è di fronte ad un bivio. La contestazione non è immotivata, ma un giorno il tempo sarà galantuomo con lui. Del resto anche Scibilia è stato rivalutato


La contestazione verso Daniele Sebastiani di Sabato, in cui il presidente non si è nemmeno recato allo stadio nella propria città, la dice lunga sulla situazione in corso.

Girava voce che i tifosi, che non sono entrati sugli spalti per tutto il primo tempo, volessero dirigersi verso la tribuna per contestare a muso duro e da vicino il numero uno del sodalizio biancazzurro.

Non stupisce dunque che Sebastiani non si sia presentato.

Diciamoci la verità: il Delfino negli ultimi anni ha avuto un progetto finanziario, ma non tecnico. La dirigenza è stata brava a scovare, valorizzare e rivendere giovani talenti, tenendo le casse e i dividendi in attivo.

I risultati sportivi inizialmente lusinghieri con due promozioni in serie A (una da subentrante a metà stagione e la seconda costruita e studiata seguendo le proprie convinzioni) hanno visto poi il declino sportivo della dirigenza attuale. 

Dopo uno scampato pericolo nella finale dei play out di cinque anni fa, è giunta la retrocessione in terza serie dei biancazzurri.

Il Pescara è al terzo anno di serie C e la città diserta lo stadio. Sia la tifoseria organizzata che gli altri appassionati del Delfino hanno perso l`entusiasmo.

Il Pescara negli ultimi decenni ha gravitato per di più in serie B, con qualche puntata nella massima serie. Ci sono state delle retrocessioni in terza serie ma sono state allestite squadre combattive, capaci di risalire in pochi anni.

I Pescaresi non hanno fiducia nella squadra attuale, perchè è troppo giovane e mancante della giusta cattiveria per vincere, nonostante il non disprezzabile sesto posto in classifica.

In pochi ci credono, perchè per tre anni la squadra è stata stravolta, anzichè mantenere almeno alcuni dei più forti ed esperti ed aggiungere gradualmente altri pezzi pregiati, ovvero uomini di talento e carisma.

Quest'anno la rosa è più scarsa rispetto alla fine del campionato scorso. Se Delle Monache e Rafia erano talmente forti, giovani e promettenti da non poter essere trattenuti, il maturo e non costoso Lescano, che aveva segnato più di venti goal l'anno scorso, poteva rimanere o quantomeno essere sostituito adeguatamente.

In serie C non ci sono grandi introiti. Chi vuole salire in B deve investire soldi freschi, magari una piccola parte di quelli intascati con le cessioni eccellenti e multimilionarie degli anni scorsi (Verratti, Torreira, Lapadula, Di Matteo et cetera).

Non vogliamo sostituirci al presidente, giacchè sappiamo che fare l`imprenditore è difficile.

I clienti però, che sono i tifosi, vogliono il risultato sportivo. Se questo manca non comprano il biglietto dello stadio, l`interesse verso la squadra viene meno, gli sponsors si ritirano, gli incassi si riducono.

I tifosi si sentono molto più che clienti. Per loro il calcio è sogno, sentimento, gioia, sofferenza.

Ci vuole un giusto punto di incontro tra le possibilità imprenditoriali dei dirigenti e le aspettative dei tifosi.

Se ciò non è possibile è meglio che il nocchiero molli il timone e che il capitano di tante avventure e tante cacce alla balena bianca chiamata serie A si faccia da parte.

La vita è fatta di cicli, prima o poi un nuovo acquirente con voglia di fare e progetti nella mente arriverà.

Sebastiani, tanto criticato in questo momento, tra meno di dieci anni sarà rimpianto e rivalutato, come lo fu Pietro Scibilia.

Zelensky: "Troppi Italiani filoputiniani, stiamo preparando una lista"

La Meloni non ha risposto, condiscendente verso i partners stranieri e verso ogni forma di lobby.  Altro che pericolo-Russia, ci stiamo sottomettendo ad uno stato distrutto come l`Ucraina



Grave, molto grave è quello che succede nel nostro paese. Giorgia Meloni, tra viaggi e viaggetti, pacche sulle spalle, vede il nostro paese perdere ogni forma di prestigio e di principio.

Io non voglio una Presidente così, non serve alla mia patria, non la voglio preda di lobby straniere fatte di megalomani straviziati e negativamente visionari.


Dichiarazioni di un leader sconfitto e visibilmente provato



Durante l`incontro del G7 tenutosi a Kiev il 24 Febbraio, Zelensky ha pronunciato le seguenti frasi:

La premier Giorgia Meloni senza dubbio sostiene l’Ucraina, l’ho appena incontrata in veste di presidente del G7 e abbiamo anche firmato l’accordo di cooperazione bilaterale. Le siamo immensamente grati. 

Sappiamo però che in Italia ci sono tanti filo-putiniani e in Europa anche. Stiamo preparando una loro lista, non solo riguardo all’Italia, da presentare alla Commissione europea.

(...)“Vedete cosa succede quando i russi si trovano in un Paese, vedete la guerra in Ucraina, per questo credo che dovreste mandarli via”, ha detto Zelensky.

Riuscirete a zittirli? Riuscirete a fare capire alle vostre opinioni pubbliche che la Russia non è solo una minaccia per l’Ucraina, ma per tutti voi? Le società europee sono pronte a questa sfida? Vedo che non lo siete ancora, voi italiani i tedeschi e gli altri.

Queste sono parole pericolose.

Zelensky preannuncia liste di persone a lui sgradite che risiedono nel territorio Italiano, con la relativa giurisdizione che ne consegue.



L`Italia è una democrazia, sia pure imperfetta. L`Ucraina no. Lezioni e ordini da Zelensky violano ogni senso della decenza







In Italia, a differenza dell`Ucraina, vige la libertà di parola.

Quando Zelensky parla di liste bisogna stare molto attenti. In Ucraina esistono ben note liste di proscrizione,  come Myrotvorets, dove vengono presentati i presunti nemici dell`Ucraina. 

Molti di loro sono stati uccisi. Tra loro c`era il noto presentatore televisivo Oles Buzina e il nostro giovane fotoreporter Andrea Rocchelli.

Con che titolo Zelensky si mette a giudicare cosa fanno gli Italiani? Con quale autorità vuole addirittura ridurre al silenzio costoro?

Forse vuole farlo con i metodi che sono cari al regime Ucraino, come nel caso di Gonzalo Lyra o quello di Darya Dugina?

Perchè Giorgia Meloni non parla? Da quando è Presidente del Consiglio non ha mai avuto un sussulto di orgoglio, non ha mai difeso fino in fondo le istanze degli Italiani ne` internamente, tassando gli extra profitti di banche e degli enti energetici, ne` all`estero, sottomettendosi ad ogni volere di Joe Biden, della Ue e adesso prostrandosi perfino a Zelensky, con cui ci sarebbe ora un accordo scritto "non vincolante" di cui non si sa ancora nulla.

Riferisca in parlamento di questo accordo, chiarisca che noi le liste di proscrizione non le facciamo verso nessuno e che non perseguiamo chi ha le proprie opinioni.

domenica 25 febbraio 2024

I fascisti buoni e quelli cattivi

 

Fino alla cosiddetta guerra in Ucraina molti esponenti dei partiti di sinistra erano pronti a dare del fascista o del nazista a chiunque non la pensasse come loro.

Bastava veramente poco per venire etichettato. Poi è arrivato il conflitto Russo-Ucraino e si è dovuto scoperchiare il vaso.

Bisognava dunque giustificare: 

la lunga storia di simpatie naziste in Ucraina, il Banderismo, i campi estivi nazionalisti per ragazzi, le gang squadriste ben tollerate che si sostituiscono alla polizia nelle città Ucraine, i cecchini che sparavano sui poliziotti durante Euromaidan, il Rogo di Odessa, il battaglione Azov,

i giornalisti dissidenti uccisi in Ucraina, le liste di proscrizione come Myrotvorets,

la "Lustracja" (ovvero la cacciata di migliaia di burocrati non graditi)

e, non da meno, la soppressione dei partiti politici e dei media di opposizione da parte del governo Zelensky.

E' nata dunque la figura del Nazista buono, che legge Kant.

Iniziano le scusanti da parte di molti verso Navalny: "In fondo il nazionalismo fa parte della cultura Russa" "A sinistra non c'è posto in Russia, quindi si ci deve mettere a destra per fare opposizione" "Ha cambiato idea dopo".

Ed è così che abbiamo visto marce con il Pd in prima fila a manifestare per un nazionalista che diceva che i Caucasici erano scarafaggi da sparare, che appoggiava l'annessione di Crimea e le guerre contro Ucraina e Georgia. 

Se una personalità della destra Italiana avesse detto un decimo di quello che ha affermato Navalny e con un decimo della sua veemenza, sarebbe stato messo alla gogna mediatica.

Postilla: Navalny ha addolcito le sue posizioni in seguito, ma, guarda la coincidenza, quando sono arrivati i fondi occidentali e i nostri media hanno incominciato a tesserne le lodi.

Pesanti accuse della madre di Navalny alla nuora Yulia Navalnaja


L'attivista sarebbe in realtà divorziata e non in contatto col marito da anni. E' uno scenario fosco, con qualche parziale conferma, che va approfondito.

Yulia Navalnaja era moglie del famoso leader Alexej Navalny, morto in dubbie circostanze. Di colpo è stata riconosciuta dei capi occidentali come la sua erede politica.

Basta avere il titolo di moglie per essere automaticamente un leader? 

E se poi si scopre che la coniuge era in realtà una ex coniuge, che non era in contatto da anni col marito e non andava a trovarlo nemmeno in carcere, quale autorevolezza avrebbe?


La propaganda 2.0 su Navalny scricchiola già

Premetto subito: a noi, ovvero coloro che cercano di comprendere le verità sui fatti che riguardano la Res publica, il gossip non interessa. 

Se però ci sono degli elementi che assumono una rilevanza politica e c'è chi specula su una persona morta da poco a proprio uso e consumo, occorre cercare di stabilire la verità e riequilibrare le propagande.

Parlo di "propagande" al plurale pechè anche dalle nostre parti non ne siamo esenti.

Quante voci critiche, quanti elementi che potessero sollevare dubbi su Navalny avete letto o ascoltato sui media più noti? 

Su quanti media avete trovato questa traccia audio, di cui ovviamente esiste anche una versione originale senza traduzione?

Possiamo comunque scegliere con chi stare, se parteggiare per un politico, contro o a favore di un dittatore, ma la verità ci interessa ancora?

Volete che si descriva una persona con pregi e difetti reali o che almeno ci si provi, o volete un eroe finto, senza difetti, come quelli dei cartoni animati?

Il fatto

Lyudmila Navalnaja, la madre di Alexei Navalny, è andata nei giorni scorsi a reclamare il corpo del figlio presso le autorità Russe. Le è stato permesso di vederlo, ma sostiene che verrà fatto seppellire in segreto.

Intanto su vari social media è comparso un audio di questa madre in lutto, che rivolgerebbe pesanti accuse a sua nuora.

In sintesi accusa la ormai ex nuora di non essere sposata con suo figlio dalla primavera del 2021, di non fargli visita in prigione dal Febbraio 2022, di avere diseredato il figlio maschio (a vantaggio della figlia), di non aver rispettato il lutto presentandosi subito in ambito politico, sfruttando la eredità politica del figlio.

Inoltre si accompagnerebbe con diversi uomini anche in pubblico senza darlo a celare.

Perchè oggi affrontiamo questa notizia? Semplicemente perchè molti partiti e media occidentali stanno subito tentando di dipingere Yulia Navalnaja come la nuova eroina anti-Putin, visto che lei ha sostenuto di voler continuare il percorso intrapreso dal marito.

C'è chi pone dubbi, giustamente, sulla veridicità di questo audio. 

Il punto è che esso ha già riscontri immediati, in parte: ci sono foto di Yulia con altri uomini, vicini al movimento politico del marito nonchè ricchi finanziatori dello stesso.

Mentre il marito moriva lei era a Monaco e invece di recarsi in Siberia per reclamarne la salma, si è messa in mostra superelegante di fronte ai politici occidentali. "La vita è fatta di priorità", diceva una nota pubblicità.

La frequentazione nell'agosto del 2021 presso Jurmala, a pochi chilometri da Riga, in Lettonia, con il ricco Eugeny Chirchavkin  è stata ammessa da quest'ultimo stesso, seppur smentendo una relazione.

L'avvelenamento di Navalny era avvenuto appena un anno prima ed aveva richiesto una lunga riabilitazione dopo il coma.





Le accuse di Anna Gonchar, che confermano quelle di Lyudmila Navalny


Oltre all'audio della madre di Navalny circola tra i media il video di accusa di  Anna Gonchar, che ne conferma alcuni punti.

Anna Gonchar si professa una ex attivista del movimento di Navalny, Russia del futuro.

Se ne sarebbe andata dopo aver visto alcune cose che non la convincevano.

Con i soldi delle ingenti donazioni, pare che la moglie Yulia organizzasse parecchi viaggi con altri uomini. La ragazza sarebbe stata la persona preposta ad organizzare questi spostamenti ed ha mostrato alcune prenotazioni stampate su carta.

Non possiamo essere sicuri se tutto ciò che dice la ragazza sia vero, tuttavia le testimonianze di una moglie di un prigioniero politico un pochetto allegra emergono.

Tutto questo sarebbe puro gossip se non fosse per il fatto che ci sono già partiti politici che vogliono candidare questa cittadina Russa alle elezioni europee e che essa stessa si voglia proporre come una paladina dei diritti civili in Russia, dimenticandosi di essere stata una attivista assieme al marito quando faceva sfilate con simboli nazisti e invitava a sparare a quegli "scarafaggi", riferendosi ai migranti Caucasici.

Fino ad oggi non conoscevamo nemmeno il nome della moglie di Navalny. Nessuno ne parlava, nessuno la indicava come leader politico. Pochissime ore dopo la sua morte, con un tempismo allarmante, l'eroina filo-occidentale è sbucata fuori dal nulla e ha lanciato la sua "candidatura" a leader di opposizione.

Vi faccio notare come media e motori di ricerca occidentali minimizzino e cerchino di nascondere fonti che vadano contro la loro narrazione dominante. Per confrontare le informazioni ho dovuto cercare in molte lingue e con tante tecniche che mi permettessero di ascoltare i vari punti di vista, soppesandoli e cercando di investigare.

mercoledì 21 febbraio 2024

Testimonianze dei cittadini di Andveevka

 

Il reporter Vittorio Nicola Rangeloni si trova ad Andveevka, da poco conquistata dai Russi. Ricordiamo che si tratta dell`est del paese, con una popolazione martoriata da dieci anni di guerra.

Sono persone che hanno subito anni di privazioni. Le testimonianze, come nel documentario di otto anni fa della reporter Bonnel che vi ho mostrato in uno dei post precedenti, puntano il dito contro le angherie dei soldati Ucraini. Si parla di torture, maltrattamenti, intimidazioni.

Coloro che parlano sono una minoranza. I più sono scappati, in cerca di una vita normale. Chi è rimasto non voleva lasciare i propri averi, la propria casa, la terra a cui è affezionato. Al tempo stesso un signore sui cinquant`anni non si dichiara pentito di essere rimasto. 

"Andare via perchè? Per farsi arruolare nell`esercito Ucraino? Per servire i progetti di Zelensky?"

Le reazioni dei Russi alla morte di Progozhin, sei mesi fa

I Russi si sono espressi sul personaggio Prigozhin, tra concetti appena abbozzati, ritrosia, paura, giri di parole, stima verso il personaggio, indifferenza. Nel video all`indomani della scomparsa del paramilitare e affarista Russo, qualcuno dice che è stato coraggioso, qualcun altro sostiene che ha fatto troppi casini negli ultimi tempi. 

Un intervistato di mezza età cambia il proprio pensiero continuamente: potrebbe essere stato un errore del pilota dell'aereo precipitato, oppure anche una bomba, non si sa. Pensa inoltre che non solo il governo Russo, ma altri governi e singole persone avevano interesse a toglierlo di mezzo. 

Qualcun altro ritiene che sia strano che ci fossero vari uomini dei vertici della Wagner tutti nello stesso aereo. 

La ragazza intervistata alla fine dice che è pericoloso parlare di queste cose in questo paese. - Perchè? -  le chiede il giornalista. Lei sta in silenzio e lo fissa sorridendo, come a dire: sai benissimo il perchè.

Reazioni dei Russi alla morte di Navalny

A quanto pare a diversi media e bloggers locali e stranieri in Russia è venuta in mente l`idea di interpellare la gente per strada sulla morte di Navalny. 

Nel video di Radio Free Europe gli intervistati parlano con una certa tranquillità, ma non senza timore.

In altri video la paura e gli accorgimenti per evitare ritorsione sono presenti eccome.

Una ragazza si dice a favore di una opposizione in Russia, deve esserci per lei. Non si tratta tanto di Navalny come politico, ma ci vuole una opposizione, bisogna poter esprimere un pensiero critico.



 


Qui invece abbiamo un videoblogger alquanto bonario in genere, ma arguto e simpatico. Normalmente il gentiluomo di madrelingua inglese si dedica alle bellissime donne del posto, per fare piccoli esperimenti sociali. Ricordo chiaramente un video in cui distribuiva rose rosse con un po` di placida furbizia.

Il suo canale si chiama Sam`s Russian Adventures.


 



Altre reazioni sulla morte di Navalny. Qui abbiamo diverse persone, in mezzo ad altre indifferenti o impaurite, che supportavano Navalny e ne ammiravano il coraggio. 

L`uomo magro col berretto si dice scosso e di non aver dormito durante la notte. Ha tratto ispirazione dalle parole di Navalny e dai suoi ideali. Posizioni simili sono espresse dalle due ragazzine, dalla signora con gli occhiali neri, dalla signora col berretto colorato e dall`uomo con viso scavato, occhiali e vestiti marroni.


   



Questo invece è un video recente girato a Rostov. La domanda è brutale: Putin ha ucciso Navalny? 

Qui a Rostov la situazione è un po` diversa: troviamo diversi supporters di Putin. Per alcuni Putin non avrebbe tratto alcun beneficio dall`uccidere Navalny ad un mese dalle elezioni. 

E` probabile per loro che sia stato qualcuno che vuole mettere Putin nei guai. 

Un ragazzo accenna al fatto che Rostov è vicina alla Crimea e non lontana dalla guerra e che è meglio votare Putin affinchè si continui a stare vigili militarmente, altrimenti si rischia un arrivo del nemico.


   



Questo invece è un video in cui si chiedeva una opinione ai passanti su Navalny quando era ancora vivo, due anni fa. C`è addirittura qualcuno che dice: "E` pericoloso parlare di questo in questo paese!"


   


Questo invece è un video di sei mesi fa in cui si chiedeva un parere alla gente sulla  condanna di Navalny  a diciannove anni di prigione. 

Anche qui c`è rassegnazione, indifferenza, un retropensiero del tipo: non è giusto, ma è meglio che non sia capitato a me. C`è anche chi parla di Sergei Furgal, di cui parleremo in futuro. L`ultimo intervistato sul muretto è stato così coraggioso che hanno pensato bene di oscurargli il volto per la sua sicurezza.


   



L`ultimo contributo filmato riguarda la condanna di Navalny a diciannove anni di prigione, girato a Mosca. In molti rispondono con timore. La coppia di vecchietti verso la fine è sardonica: "Bene, sta in prigione, è trattato bene, mangia e beve, lo fanno lavorare e questo è educativo". E gli mandano anche un video-saluto in stile Cristiano Militello. 


Un ragazzo con gli occhiali da sole verso la fine del filmato, viene pressato dal videoblogger: "Non ha senso lottare per opporsi, non si ottengono risultati. Bisogna lavorare su se stessi, liberare le catene della propria mente prima di quelle vere. Bisogna studiare, migliorarsi, evolvere".


- E` difficile evolvere stando diciannove anni in carcere - ribatte il biondo videoblogger. Il malcapitato ragazzo chiamato a rispondere sembra non poter davvero dire quello che vorrebbe, è in difficoltà e vorrebbe solo andare via. 

Non può certo lui fare la rivoluzione per tutti, di sicuro non vuole farsi incarcerare per aver parlato troppo davanti a un hippy col microfono. L`hippy ossigenato del canale youtube, va ammesso, ha però un grande coraggio.




 

domenica 18 febbraio 2024

Tre video sul Donbass che la tv Italiana non mostra

Visto che molti media si ostinano ad affermare che in Donbas (detto anche Donbass) non aspettano altro che arrivino le truppe Ucraine a "liberarli", mentre li bombardano ed eseguono atti di tortura ai loro danni da ben dieci anni, riportiamo alcune testimonianze video. 

Il sentimento generale è in larghissima parte di segno opposto.

Anche se in guerra i fatti sono sempre complessi e le truppe Wagner, intervenute in soccorso degli indipendentisti, hanno commesso anch`esse crimini di ogni sorta, è giusto riportare punti di vista di gente del posto che non hanno spazio in Italia.

E` un dato di fatto che in Donbas le persone interpellate riportano fatti e posizioni diverse da quanto viene riportato in occidente.

La prima è della giornalista francese Anne Laure Bonnel. Il suo documentario "Donbass" è del 2016.


 



Il secondo video mostra reazioni di persone comuni all`arrivo dei Russi.





   




Il terzo video è un documentario che parla di Andy Rocchelli, dimenticato dalla nostra stampa e ucciso, insieme al suo interprete Andrei Mironov, tramite colpi di mortaio esplosi dall`esercito Ucraino.




 

Foto di alcuni aggrediti nei pestaggi di Budapest (caso Salis)

Visto che molti media anche tra quelli considerati più accessibili a tutti ed attendibili hanno parlato di lesioni lievi, riportiamo qui altre foto, oltre a quella già postata nell`articolo precedente su Ilaria Salis.


Ricordo che Ilaria Salis deve essere ancora giudicata in merito, ma le accuse nei suoi confronti sono per lesioni gravi, non lievi.


Vi preannuncio che le immagini potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno, per cui potete terminare la lettura qui.


Lascerò dello spazio intenzionalmente tra queste righe e le foto, che sono state riportate sulla pagina facebook dell`ambasciata di Ungheria a Roma.






Brevi riflessioni sulla scomparsa di Navalny



Un leader controverso

Con la  morte di Alexej Navalny in carcere, a soli 47 anni, dopo un avvelenamento avvenuto tempo addietro, si consolida l'immagine della Russia come quella di una feroce dittatura.

E' un dato di fatto che spesso e volentieri gli oppositori di Putin fanno una brutta fine. Vedi Progozhin, che comunque l'aveva fatta grossa, mettendo a rischio un intero assetto statale e portando il paese ad un passo da una guerra civile.

Vedi la Polytkovskaja, che era però invisa anche ai terroristi Ceceni.

Vedi Alexander Litvinienko.

Il solo fatto che dopo la morte di Navalny siano stati arrestati 200 manifestanti e che allo scoppio della guerra con Kiev ne siano stati messi in prigione altri 15000 ci dimostrano che in Russia non esiste una vera libertà di opinione.




E se non si tollera nemmeno il dissenso di un cittadino comune senza potere, è credibile che uno come Navalny, verosimilmente pagato da occidentali per creare una sia pur rabberciata opposizione a Putin, sia stato ucciso.

Sul fatto che la Russia non sia una democrazia, non ci sono dubbi.

Sul fatto che Navalny fosse un santo, un duro e puro che si batteva per la democrazia e che avesse le capacità per governare e per creare un sistema alternativo a Putin, i dubbi ci sono eccome.


Nazionalismo e odio razziale

In calce a questo articolo, vi lascio un mio precedente post su Navalny.

Navalny era a capo di gruppi neonazisti con tanto di simboli connessi ad essi, campagne contro gli immigrati in Russia, marce di protesta contro i Caucasici.

Li definì scarafaggi. Appoggiò la guerra condotta dalla Russia alla Georgia. 

Fu in favore dall`annessione Russa della Crimea.

Il suo odio verso gli immigtrati portò Amnesty International per qualche tempo a ritirargli lo status di "prigioniero di coscienza".

E' stato condannato per frode ai danni della multinazionale francese di cosmetici Yves Rocher.

Tale azienda ha avuto un atteggiamento ondivago, prima accusandolo e poi ritirando le accuse mosse. Sta di fatto che la giustizia Russa lo ha ritenuto colpevole insieme a suo fratello Oleg.



Navalny, i suoi business e i suoi finanziamenti

Un discorso a parte lo meritano le donazioni e i business relativi all'attivista Russo.

Navalny gestiva ingenti somme di denaro provenienti dalle donazioni dei suoi supporters Russi ma anche dei suoi patroni occidentali, tra cui George Soros.

Su questo punto molto non è stato scritto e i media occidentali si sono guardati bene dal parlarne.

Navalny non poteva esercitare da avvocato per via delle sue condanne dovute a "manifestazioni non autorizzate".

Tuttavia aveva società offshore a Cipro, di cui sicuramente conosciamo la Glavodpiska, che aveva stretto accordi per la distribuzione dei prodotti Yves Rocher nella zona di Vladivostok. Non si tratta di piccoli business. 

Da dove prendeva i soldi Navalny per fare tutto ciò? Quanti soldi delle donazioni venivano utilizzati effettivamente per scopi politici e quanti per altri propositi?

E' un discorso che si inquadra nella situazione politica internazionale: L'occidente ostile a Putin ben vedeva un leader di opposizione ed era ben lieto di supportarlo.

E' dunque facile credere che, oltre agli emolumenti  già accertati provenienti da cittadini e da associazioni residenti all'estero, ve ne fossero altri ben più cospicui da istituzioni soggetti politici e governativi per renderlo forte.

Il punto è che quando si danno i soldi a qualcuno per supportare la sua politica si rischia di far forti anche le sue finanze personali.


Navalny come politico e come aspirante statista

Avrebbe fatto una sorta di corso di formazione a Yale per quattro mesi, nella stessa scuola politica dove sarebbe stato formato il Georgiano Sakashvili.

Non aveva in generale una valida preparazione politica ne' un vero programma di governo. Non veniva tantomeno da una formazione democratica.

Ha dimostrato tuttavia coraggio e capacità comunicative che facevano presa sui giovani.

Era piuttosto un blogger e un attivista dedito alle manifestazioni, ai rapporti con i media stranieri, alla raccolta fondi, all'inchiesta giornalistica freelance contro i poteri forti, con attacchi e accuse di corruzione a Medvedev, Prigozhin e a Putin stesso.

La morte di Navalny

Gli episodi di avvelenamento col Novichok e quello meno nocivo dello Zelionka, il liquido verde lanciatogli durante una manifestazione, erano ormai alle spalle dal punto di vista medico.

Se fonti a lui vicine denunciavano maltrattamenti e privazioni in carcere, quelle filorusse obiettano che ha utilizzato addirittura il telefonino e ha mandato messaggi politici.

Ad ogni modo anche secondo molte fonti occidentali sembra che Navalny stesse bene, almeno fino a pochi giorni fa.

Quanto alla morte, le fonti russe parlano di un malore improvviso mentre passeggiava nella prigione di Kharp e che i medici che lo hanno soccorso dopo sette minuti avrebbero cercato di rianimarlo per trenta minuti senza successo.

Conclusioni

In definitiva: Navalny è morto, in prigionia, in Siberia.  Molto probabilmente la colpa di questa morte, a soli 47 anni, è dovuta a fattori violenti legati alla sua dissidenza. 

Alexej Navalny era una persona coraggiosa e scomoda. Mostrava i beni e le ricchezze acquisiti dai potenti del suo paese alla cittadinanza e al mondo.

Non meritava di essere avvelenato, non meritava di morire qualche tempo dopo in carcere.

Non era però il santo nè l'alternativa democratica che alcuni media, disonestamente e in cattiva fede, riportano.

Esistono due Navalny: quello vero e quello degli slogan e delle frasi fatte dai leader dell'occidente, che volevano utilizzarlo per cacciare Putin, pensando di manipolarlo poi, essendo loro i suoi sponsor.

Del resto un certo estabilishment non si è mai fatto problemi nel mandare al potere Pinochet, Videla e i Banderisti quando gli faceva comodo, figuriamoci un referente nazionalista più soft, che a differenza dei succitati personaggi storici aveva molto meno appoggio dalla popolazione e nessun supporto dall'esercito e da ambienti politici, istituzionali, industriali e finanziari del proprio paese.

Gli avrebbero fatto indossare giacca e cravatta e lo avrebbero proposto come un leader soft alla Zelensky prima maniera, ma col gap di essere appoggiato praticamente solo da poteri esterni al paese e tale cosa difficilmente avrebbe potuto funzionare o essere corretta in seguito. 


Ecco in allegato alcuni link:


https://andrearusso1979.blogspot.com/2023/09/chi-e-veramente-alexei-navalny.html


Alexei Navalny in video ieri all’udienza: stava bene e scherzava col giudice. La madre: “Vivo, sano e felice” (quotidiano.net)


https://www.aljazeera.com/news/2021/2/24/amnesty-strips-navalny-of-prisoner-of-conscience-status


https://www.aljazeera.com/news/2021/5/7/amnesty-re-designates-russias-navalny-as-prisoner-of-conscience


https://www.aljazeera.com/news/2021/2/25/navalny-has-the-kremlin-foe-moved-on-from-his-nationalist-past



domenica 11 febbraio 2024

Tucker Carlson intervista Vladimir Putin


Questo articolo probabilmente presenterà qualche leggero refuso o errore di battitura, che verranno corretti nelle prossime ora. Ho pensato però di fare qualcosa di buono per chi non parla inglese e ho sintetizzato tutti i punti della conversazione tra Carlson e Putin. Si tratta di una sintesi e le domande e risposte sono lievemente adattate, ma la sostanza della conversazione è assolutamente intatta, come facilmente potrà verificare chi comprende la conversazione nella versione in Inglese di questo video.

Premessa

Tucker Carlson, noto giornalista degli U.S.A, dalla nota vena sarcastica e dalle idee tendenzialmente destrorse, ha intervistato Vladimir Putin per due ore, pochi giorni fa.

Almeno adesso possiamo ascoltare dalla sua viva voce cosa lo "Zar" pensa.

Finora abbiamo dovuto subire opinioni del genere: "Siccome Putin è un nemico (a prescindere) non dobbiamo ascoltare nessuna voce proveniente ne` da lui ne` in sua difesa proveniente dai media Russi.

Coloro che sostenevano questa tesi erano gli stessi che due anni fa dicevano che Putin era molto malato e nonostante apparisse in eventi pubblici in perfetta forma, continuavano con la loro menzogna, dimostrando di avere poco rispetto per i cittadini Italiani.

Precedenti esperienze analoghe si erano verificate con le interviste condotte dal coraggioso e anticonformista Americano Oliver Stone, che incontrò Putin più volte.

Oliver Stone, a differenza di Carlson, non può certo essere definito un Conservatore. Tra l`altro è noto per la sua lunga intervista-documentario a Fidel Castro.

Potremmo citare inoltre il suo film abbastanza derisorio nei confronti di George W. Bush in cui i fatti venivano raccontati in buona parte neutralmente, ma poi si divertiva in altri punti della pellicola a ritrarlo mentre mangiava o era  sulla tazza del water.

Infine creava un inesistente complesso di inferiorità tra lui e suo padre, George Bush Senior, anche lui presidente degli States una manciata di anni prima.

Nelle prossime ore, per chi non parla Inglese, tradurrò e metterò in sintesi questa intervista in Italiano.


Sintesi dell`intervista


Putin inizia la conversazione con un lungo excursus storico, partendo dalle origini della Russia e dell`Ucraina, affermando che le basi di una vera antica esistenza dell`Ucraina e degli Ucraini come popolo sono molto labili: il nome stesso degli Ucraini, secondo lui, deriva dal fatto che loro vivevano fuori dai confini. Tuttavia, per il presidente e dittatore Russo, essi hanno sempre avuto una forte comunanza linguistica, religiosa e anche di parentela con i Russi.

Tucker Carlson cerca di riportare Putin alle ragioni della guerra in corso. Chiede perchè, se lo Stato Ucraino non ha un vero fondamento, ha aspettato ventisei anni per attaccare. 

Putin chiede di terminare la sua premessa storiografica e giunge a parlare dei primi governi Bolscevichi, delle interazioni tra i paesi a cavallo tra le guerre mondiali. Fa riferimento alla creazione dello Stato Ucraino all`interno della Federazione Sovietica.

Pur non essendo gli Ucraini un gruppo etnico, sostiene Putin, probabilmente coloro che scelsero per una relativa autonomia Ucraina credettero che vi fossero legami culturali, di parentela ed economici molto forti tali da non mettere in discussione una scissione tra Ucraina e Russia.

Putin rammenta di come gli Stati Uniti si fossero impegnati a non espandere la Nato ad est. Lui e prima di lui Eltsin avrebbero provato con le buone maniere a convincere la Nato e gli Usa a desistere dal loro intento espansionistico, nonchè di riconoscere l`esistenza e la modernità dello Stato Russo.

Dal minuto 33 circa Putin accusa gli Stati Uniti di aver finanziato il terrorismo nel Caucaso.

In seguito, parla di un accordo che ci sarebbe stato con George W. Bush per creare un sistema missilistico comune,  non contrapposto. Questo accordo poi si perse col tempo.

Questa mancata cooperazione  avrebbe spinto la Russia a creare e implementare missili ipersonici che attualmente sono i più avanzati nel mondo.

Infine Putin passa rapidamente al punto sulla guerra: gli Stati Uniti e l`occidente a suo avviso hanno appoggiato una opposizione illiberale e un colpo di Stato che ha estromesso con la forza Yanukovich dalla vita politica e portato alla situazione attuale.

Secondo lui questo è stato un grande errore, anche se tecnicamente il golpe è ben riuscito.

"Senza Maidan, non avremmo alzato un dito contro l`Ucraina. Per anni abbiamo continuato a chiedere: non fate questo, non fate quest`altra cosa. Un altro errore è stato non incrementare gli accordi di Minsk".

Alla domanda di Tucker Carlson se ha centrato l`obiettivo, con la guerra, di evitare un conflitto globale più pericoloso, Putin risponde: 


"Dobbiamo ottenere la denazificazione dell`Ucraina, che ha legami storici in tal senso.

In Ucraina ai tempi di Bandera ai pensò che alleandosi con i Nazionalsocialisti si ci sarebbe liberati dei Russi.

(..) Non ricordo quando è stata l'ultima volta in cui ho parlato con Joe Biden.....

Tucker Carlson: Chi ha sabotato il Nord Stream 2?

Putin: Voi (ridendo)

Tucker Carlson: Quel giorno io avevo degli impegni

Putin: Tu forse hai un alibi, ma il tuo governo no.

(...)

Tucker Carlson: I Tedeschi hanno accettato questa cosa del Nord Stream in silenzio. Perchè lo fanno?

Putin: La leadership Tedesca pensa all`interesse collettivo occidentale. Loro sono i maggiori finanziatori in supporto agli Stati Uniti della guerra in Ucraina.

Ma io dico: perchè piuttosto non riconoscono le sfere di influenza? Perchè non rispettano la Russia? Adesso pagano gli idrocarburi molto di più, devono andare a prendere il gas liquefatto, il petrolio altrove, questo li danneggia economicamente: perchè continuare in questo modo....

(...) gli Stati Uniti credono di controllare il mondo imponendo la propria moneta: il dollaro.

Ma il mondo sta cambiando. Tale strategia non funziona più.  Ci sono altre valute con cui si svolgono molte transazioni, incluso il Rublo. Il 34 percento delle transazioni mondiali è attuata con lo Yuan cinese.

Tucker Carlson: Quali sono i vostri rapporti con i Cinesi?

Putin: L`Occidente descrive la Cina come un altro grande spauracchio internazionale. In realtà le relazioni commerciali continuano anche tra loro e la Cina. Quanto a noi, non possiamo scegliere i nostri vicini. I Cinesi sono il nostro vicinato

Bisogna accettare che il mondo è cambiato. Gli Stati Uniti non vogliono accettare i nuovi equilibri mondiali.

Ho avuto buoni rapporti con George W. Bush.

Tucker Carlson: Chi comanda in America? 

Putin: Non lo so, so solo che da quando è collassata l`Unione Sovietica, un certo estabilishment ha consigliato ai governi americani di metterci sotto pressione

Tucker Carlson: Pensa che Zelensky abbia ancora il potere per negoziare?

Putin: Credo di sì, è il Presidente eletto del suo paese dopotutto. E` stato votato perchè aveva promesso di normalizzare la situazione in Donbass. Ha purtroppo ascoltato l`opinione di Boris Johnson, il Primo Ministro Inglese, che era meglio continuare a farci la guerra. Dove si trova ora Boris Johnson? La guerra invece sappiamo che continua.

Per arroganza in molti credono di batterci militarmente. Noi non vogliamo attaccare nessuno.

(..) L`Impero Romano crollò piano piano, dopo sei secoli di interazione con i Barbari, che nel frattempo crebbero socialmente ed economicamente. Oggi certi processi di decadenza sono molto più accelerati. Dipenderà da come utilizzeremo la tecnologia. 

Voi Americani siete più pragmatici di noi, noi Russi pensiamo più alle implicazioni spirituali e all`eternità. Elon Musk, persona estremamente intelligente, ha già detto di aver impiantato sottopelle il primo microchip. Questa è una cosa che vi toccherà regolamentare.

Anche le armi nucleari sono una minaccia all`umanità potenzialmente.

Tucker Carlson: Evan Gerschkovich non è propriamente una spia, è direi piuttosto un giornalista.

Putin: "Ha rivelato informazioni riservate e confidenziali riguardanti le istituzioni Russe, questo è formalmente spionaggio per le nostre leggi".

Vladimir Putin conclude l`intervista affermando: "Noi vogliamo rimandare Gershkovich a casa da voi, i negoziati continuano. 72 miliardi di dollari in supporto alle forze militari Ucraine sono qualcosa di cui discutere. Sono stati gli U.S.A a fare una scelta sbagliata, adesso stiamo cercando una soluzione. Bene, lasciamo che gli U.S.A. cambino le loro decisioni. Continuiamo il discorso fatto a Istanbul. Ripartiamo dalle volontà del passato in cui la Nato prometteva di non espandersi. Mettiamo un vincolo che la Nato non metta basi in Ucraina. Prima o poi questa isteria collettiva in Ucraina si sostanzierà in una negoziazione. Ci identifichiamo uno nell`altro, Russi e Ucraini. E` impossibile separare anime affini"

Nota: Questa non è propriamente una traduzione letterale, quanto una sintesi di quanto ascoltato nel video postato qui partendo dalla traduzione simultanea in Inglese.



sabato 10 febbraio 2024

Giorgia Meloni celebra il Giorno del Ricordo a Basovizza


Parecchi anni fa mi ritrovai a consultare una enciclopedia in una biblioteca universitaria.

L'opera era del 1984 ed erano già passati due decenni dalla sua pubblicazione. 

Cercai di trovare notizie sul massacro delle Foibe, ma non trovai nulla in merito. 

Alla voce Foibe si scriveva solo del fenomeno carsico; alla voce Istria non v`era nessun cenno agli eventi in questione. 

Ma fu solo alla voce "Tito" che la disgustosa posizione ideologica dei professori che curavano la parte storica di quella enciclopedia venne fuori: "fu uno dei più illustri dittatori comunisti non allineati al Patto di Varsavia e all' Unione Sovietica.

Posso testimoniare anche io che per tanti anni sia degli Esuli Istriani che delle vittime Foibe se n'è parlato poco e niente sui media.

Ancora oggi ci sono deficienti Italiani che ammirano Tito e che ne giustificano l'operato.

È per questo che la creazione del Giorno del Ricordo, esattamente venti anni fa, nel 2004, ha un senso.

Lascio al video in alto una breve spiegazione sui fatti in questione. Rammento solo che tra le 250 000 e le 350 000 persone vennero cacciate dalle proprie case, accolte per lo più dal resto degli Italiani. Tra le 5000 e le 10000 persone vennero uccise e in parte dei casi anche torturate.

Oggi se n'è parlato poco, troppo poco. Si è preferito dare spazio alla puntata finale del Festival di Sanremo e a tutte le idiozie ad esso correlato che non c'entrano nemmeno con la musica (vedi il caso John Travolta).

A me invece piace partecipare a questa celebrazione e ricordare che le commemorazioni non si fanno a senso unico e solo per chi ci fa comodo (il riferimento non casuale è a quanto sta accadendo a Gaza in questi giorni alla popolazione Palestinese).

mercoledì 7 febbraio 2024

Il Robinson Crusoe di Paolo Villaggio è grintoso e ricco di contenuti

Oggi ho visto con piacere un vecchio film che ha più anni di me. Si tratta di "Il signor Robinson, mostruosa storia d`amore e di avventura". Anno di grazia: 1976.

Benchè non sia mai stato atletico, Paolo Villaggio lì era ancora discretamente giovane ed in grande forma. In più aveva molto da dire. 

Erano gli anni in cui Fantozzi veicolava un messaggio politico e sociale, che si è perso via via coi film di Villaggio degli anni `80 e `90,  

quando lo stesso personaggio divenne solo una stanca marionetta sfortunata che prende colpi in faccia, svuotato di ogni contenuto.

Il Robinson di Villaggio fu una idea felice: ravvivare le avventure di Robinson Crusoe vestendole della personalità e della inventiva dell'attore Genovese.

Anche qui, come in Fantozzi, uscito nelle sale solo un anno prima, c`è tutto il repertorio intellettuale di Villaggio: la critica dei costumi Italiani, il cittadino medio aggrappato alle sue comodità, alle sue bassezze e al conformismo. C'è la rinuncia a vivere alla grande e secondo i propri principi perchè è più comodo così.

"Bella donna eh? No? Beh però è ricchissima", dice il naufrago al pappagallo appollaiato sulla foto della moglie. Quando poi l`amore puro  dell`avvenente Venerdì lo metterà di fronte ad una scelta, il conflitto esploderà in lui. 

Il protagonista trova dunque la donna dei sogni, addirittura impara la lingua degli indigeni in una nuova isola e si integra, ma il richiamo della civiltà riappare in tutta la sua inciviltà volgare e meschina, malata di gossip, di diavolerie elettroniche e di cibo spazzatura.

Ci sarà un sussulto di orgoglio e di ripensamento, un po`come Fantozzi, almeno per un breve lasso di tempo, umilia il suo superiore a biliardo. Se però il personaggio fosse stato un uomo forte e vincente Villaggio avrebbe cambiato mestiere e non avrebbe avuto debolezze da deridere e da esorcizzare.

La stessa situazione di scelta tra un amore sincero,  scevro da schemi sociali da una parte e la comoda civiltà che riporta il naufrago alle miserie dell`animo dall`altra, esiste anche in un film di due anni prima:

"Travolti da un insolito destino nell`azzurro mare d`Agosto".

Si tratta di una splendida opera di Lina Wertmüller, con la superba Mariangela Melato, la cui bravura sembra di un altro pianeta, nonchè Giancarlo Giannini, altro talento Wertmülleriano.

I titoli lunghi andavano di moda all`epoca, sia nei film che nelle canzoni.




Come accennato, in "Il signor Robinson, mostruosa storia d` amore e di avventura", il ventaglio di spunti ideologici di Villaggio trova parecchio posto, a partire dalla non rinuncia alla civiltà dei consumi.

Il superstite al naufragio gioca a carte da solo, si inventa una macchinina di legno inventandosi un fantasticante Gran Premio di Formula Uno, interrompe la stessa partita a carte per andare a prendere la moglie in una immaginaria stazione; la moglie in realtà è un albero con le foglie vagamente rassomiglianti a dei lunghi capelli.

Il boomerang che si è costruito fornisce altri pretesti comici. Il rapporto col pappagallo è una trovata frequente per i film leggeri di quei tempi. Figuriamoci se non potevano utilizzarla con Robinson e su un'isola tropicale. 










In realtà una delle spiagge è Cala Luna, che come le altre location è sulla costa Nuorese della nostra bella e selvaggia Sardegna.

Infine citiamo la penosa tv fatta per compassione dalla nativa Venerdì (la bellissima, allora ventiquattrenne Eritrea Zeudi Araya).

Robinson cerca di spiegare cosa sono i soldi e le banche a Venerdì con un lungo e troppo contorto discorso. Venerdì lo spiazza semplicemente proponendo lo scambio tra due oggetti.

E poi ci sono le gag, riproposte in parte in altri film: le prove di forza e di intelletto in una gara con un indigeno, in cui si gioca il matrimonio con Venerdì. 

Robinson declama la Divina Commedia e viene ricoperto di ortaggi con disprezzo, cede alla prova del digiuno ingurgitando indecentemente il cibo, tentando inizialmente di farlo di nascosto. Affronta i sassi penzolanti perdendo anche la prova di abilità fisica.

Quello che mi piace di questo film è la mancanza di banalità. Le gag sono riuscite, Paolo Villaggio ha i ritmi giusti e recita per davvero, fa discorsi complessi, il fisico e i riflessi lo accompagnano. Non cede, come farà in seguito, a fare per quasi tutto il tempo la voce roca sibilata.




Qui in veste di Robinson parla, esprime una mimica valida, supportato dalla Fantozziana voce narrante che dà forza e contenuto alle immagini in movimento.

La trama non perde logica e coerenza, nonostante il giusto indugiare nelle gag comiche e i 103 minuti di durata, ben più lunga rispetto a tante altre opere simili.

Infine una menzione a parte la merita la canzone, con annessa colonna sonora, scritta dai fratelli De Angelis e cantata dall`allora in voga Sammy Barbot, Martinicano ai tempi ventunenne, nel fiore degli anni e della bellezza, con una voce soul da brivido.

Bei tempi per il cinema, quelli.


lunedì 5 febbraio 2024

Perchè gli agricoltori protestano?




Segnalo un articoletto del Professor Damiano Palano, docente alla Cattolica di Milano, sul Giornale di Brescia.

"Le richieste principali si incentrano sul caro gasolio, sul crollo della remunerazione dei prodotti agricoli, sull’obbligo di rotazione delle colture. Ma anche sulla limitazione alle importazioni di grano ucraino, sulla riduzione dei flussi commerciali con il resto del mondo, sulla minaccia rappresentata dalla «carne sintetica». A ricorrere nelle proteste è più in generale il senso di abbandono che le campagne sembrano vivere, soprattutto in alcune aree"

Secondo l`autore il movimento dei trattori potrebbe erodere il consenso elettorale di Ursula Von Der Leyen e di coloro che hanno fatto del Green Deal o del nuovo corso ecologista una bandiera.




L`ecologismo ideologico e i problemi dei cittadini Europei

Prendo allora spunto per allargare il discorso.

Se la protesta giunge da gente che vive nella natura, che conosce alcune dinamiche degli ecosistemi, le piante, gli animali, allora bisogna riflettere.

Molte idee proposte dalla nuova scuola green non convincono: 

dai pullman elettrici che si fermano o vanno a sbattere al primo gelo (vedi gli episodi di Mestre e di Oslo) alle auto elettriche che prendono fuoco, vedi le Jaguar ritirate dal mercato Statunitense;

dalla farina di grilli alla carne sintetica, fino alla rotazione delle colture (e almeno quest`ultima in parte avrebbe un senso).

Il punto è che mentre il marito di Ursula Von Der Leyen fa affari con i fondi europei del Pnrr e con le tecnologie Rna, le politiche europee sembrano fregarsene dell`impatto economico di certe direttive.

Tutta questa attenzione alle auto elettriche inaccessibili ai più e non supportata da progetti infrastrutturali validi, l`idea di risolvere i problemi globali quando l`Europa inquina solamente per una parte dell`8% a livello mondiale, denotano una impostazione ideologica che risulta odiosa ai più.





Viene imposto di cambiare auto al poveraccio con la utilitaria, con la benzina supertassata e i prezzi alle stelle, con due maglioni dentro casa per accendere meno i termosifoni. 

Centinaia di milioni di europei vengono chiamati a fare enormi sacrifici quando sono già messi alla prova per la situazione economica generale che non è granchè florida.

Inoltre  far produrre nuove auto con autonomia di 500 chilometri, invece di prolungare la durata di quelle esistenti, non è nemmeno così tanto ecologico.

In più non esiste in Italia e tra i vertici europei un dibattito serio su come implementare i trasporti pubblici e i parcheggi di scambio, che sarebbero molto più risolutivi soprattutto in ambito cittadino.

E` per questo che i trattori in questi giorni sfilano spesso tra gli applausi. Questa massa di bestioni a quattro ruote è un vento di solidità e di concretezza che spiazza il mainstream fin troppo attento ai trastulli tecnologici e a tematiche poco condivise, nonchè controproducenti rispetto al vero progresso.