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mercoledì 16 dicembre 2009

Calcio: Pescara, non bisogna accontentarsi

In un noto film comico, Jerry Calà sta perdendo a poker contro un "viveur" di mezza età, e come trovata per continuare a giocare e sperare di recuperare il bottino, mette in gioco sua moglie. Per fortuna gli va bene, ma alla fine della serata, in macchina, la consorte giustamente protesta.
Per togliersi d'impaccio, Calà si inventa un artificio verbale: "Ti ho pagata 250 milioni, vali più di Cuccureddu!"
Nella pellicola si fa rifermento al Cuccureddu calciatore, ma molti appassionati di calcio, a Pescara, si pongono domande sul reale valore dell'ex Juventino in veste di allenatore.
I biancazzurri sono secondi nel ranking di un campionato mediocre, in cui la capolista Verona ha racimolato solo 30 punti in 17 incontri.
Magro bottino, per una squadra che guida la classifica, corrispondente ad una media di 1,76 punti a partita.
Le compagini in testa ad un campionato di calcio professionistico, in genere, hanno una marcia più decisa, pari ad almeno 2,1 \ 2,2 punti per ogni gara. Se non si amano i numeri, basta rifarsi alle prestazioni esibite dalla squadra nelle ultime settimane, per capire che anche in serie C (ribattezzata in maniera fuorviante Prima Divisione) si può pretendere un gioco più spumeggiante. Il tecnico sardo della società biancazzurra ha cambiato diverse volte modulo, alla ricerca della quadratura del cerchio, facendo di necessità virtù contro il Real Marcianise, perchè in attacco l'unico disponibile era Mario Artistico.
Alle sue spalle, a costruire il gioco c'erano Carboni (buona la sua prova) e Dettori, che ha smarrito la posizione ideale e che deve ancora trovare il giusto stato di forma.
Si è parlato tanto del diciassettenne Marco Veratti, e c'è chi ha previsto per lui una carriera da protagonista in serie A e un posto al sole nel gotha del calcio. Quando ha calcato i campi professionistici, sono emerse buone doti tecniche, ma senza stupire più di tanto.
Tutti in città gli augurano le migliori sorti sportive. Adesso però non c'è bisogno di appellaivi roboanti. Un interrogativo è d'obbligo: perchè Romito non gioca?
Contro il Foggia, due settimane fa, ha disputato una gara stratosferica, degna di essere annoverata dal manuale dello stopper, e ha salvato più volte il risultato.
Da ben due anni il possente difensore, ex Chieti e Napoli, sta dimostrando di meritare quantomeno la serie B, se non la massima serie. Ad ogni buon conto, se la squadra conseguirà la promozione diretta, le si perdonerà anche il fatto di non esserci giunta innestando la quarta e la quinta marcia.
Se però dovesse mancare l'obiettivo, assolutamente a portata di mano viste le potenzialità tecniche dei giocatori ed economiche dei proprietari, sarebbe un tonfo clamoroso e difficile da digerire.

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