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domenica 10 dicembre 2023

Youtube e libertà di espressione



Pubblico in calce alla mia riflessione l'accorata invettiva di Francesco Toscano, che si è vista proibire la pubblicazione dei video per una settimana sul suo canale Visione TV.

Per una settimana gli streaming avverranno su un canale di recupero: "Visione - Un altro sguardo sul mondo.

Youtube è come un luogo pubblico virtuale. E' un posto di condivisione di informazioni, è una piattaforma che supporta media, arte, giornalismo, espressione artistica e del pensiero. 

Non può fare come gli pare perchè è una azienda privata. 

Anche i negozi che negavano l'ingresso agli Ebrei erano attività private.

Anche coloro che scrivevano negli annunci: "Non si affitta ai meridionali" erano privati.

Non esiste il diritto alla discriminazione su basi di mera opinione.

Sono innumerevoli gli episodi di censura arbitrari e molto discutibili. Un intervento dell'ex ministro della Difesa da poco tempo deceduto Antonio Martino per la Fondazione Einaudi non ne è stato esente:

https://www.fondazioneluigieinaudi.it/la-censura-di-youtube-a-martino-e-alla-fle-e-inquietante-siamo-alla-dittatura-dellalgoritmo/.

In altri casi è bastato un algoritmo per censurare toponimi:

https://studiolegaledgs.it/dalla-censura-odonomastica-alla-censura-sui-social-network/.

Poi ci pensano ancora i fact checkers, che a loro volta gestiscono siti di cosiddetta informazione che spesso le sparano grosse (ci siamo già espressi in merito su questo blog nel Novembre del 2021). 





Quando costoro imponemente hanno propinato fake news su guerre e pandemie, quando la "stampa ufficiale" ha fatto passare per bombardamenti reali immagini di videogiochi, o la copertina di un gioco da tavolo per la pianta dell'Azovstal, tali siti non si sono spesi più di tanto per la lotta contro le fake news. 

Non hanno minimamente specificato che anche i media ufficiali e mainstream prendono granchi enormi, da sfamare interi reggimenti.

Youtube non può censurare canali e privati per opinioni condivise da milioni di persone solo in Italia, viste le quaranta settimane di proteste sulla gestione pandemica, vista la stessa ammissione della signora Janine Small sui test ai vaccini. 

Anche sulle guerre in Ucraina e in Palestina vi sono milioni di Italiani che non la pensano come il mainstream, in merito.

Lo stesso distacco e menefreghismo lo vediamo sulle decine di migliaia di morti in poche settimane avuti a Gaza, spropositata reazione sulla popolazione civile ad un gesto criminale dei gruppi terroristici Palestinesi.

Non si tratta di come la si pensi su questo o su quell'argomento. Potete pensare anche che Putin sia un pacifista Zen oppure il nuovo Hitler, che Zelensky sia  un abile stratega, che Nethanyau sia un santo. 

Il punto è che nessuno si può sentire depositario della verità, nemmeno in campo scientifico, perchè altrimenti si creerebbe una dittatura tecnocratica che nulla ha che fare la democrazia.

In democrazia non prevalgono le ragioni teoriche, ma le decisioni di una guida possibilmente capace di interpretare le esigenze e le sensibilità di una popolazione.

La scienza non è un blocco monolitico e dogmatico. Le opinioni tra scienziati possono essere discordanti e opposte, per cui zittire chi non è specializzato non ha senso. 

La scienza poi è spesso al servizio dei potenti e delle grandi aziende, per cui persegue verità parziali, in alcuni casi, se non finte verità modulate sugli interessi del capo e firmatario degli assegni.

E' per questo che anche l'ignorante o la persona media hanno non solo il diritto, ma anche il dovere di farsi una idea, per non subire passivamente le decisioni delle elite e dei politici. 

E' troppo comodo dire: stai zitto e pensa a te stesso, noi decidiamo per te perchè siamo più bravi e ne sappiamo di più. Ciò può portare solo alla prevaricazione di interessi lobbistici di pochi a svantaggio di molti.

Un contadino, un impiegato, le persone che vivono sulla propria pelle le difficoltà della maggior parte della popolazione e hanno una percezione più chiara dei processi sociali di molti politici e teorici.

Da quella esperienza scaturiscono le loro opinioni e il loro voto. Dal loro vissuto si crea una visione politica. Poi arriva youtube e pensa di insegnare a loro cosa sia giusto pensare e cosa abbiano il diritto di dire. Non funziona esattamente così.

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