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venerdì 18 settembre 2015

Pescara: scandalo nel reparto di chirurgia vascolare

Spazi ridotti al minimo, personale sotto stress, pazienti nel disagio




Vi avevamo scritto, qualche mese fa, della chiusura del reparto di Chirurgia Vascolare dell'ospedale di Chieti durante i week end e i giorni festivi, nonchè delle urgenze dirottate a Pescara, senza preavviso per la popolazione.

In pratica, coloro che, nei giorni festivi, con la propria automobile, trasportavano al pronto soccorso un parente con problemi alle vene, venivano mandati a Pescara. Per loro c'era un tragitto aggiuntivo da percorrere di 30 40 minuti almeno; in questi casi, si tratta di tempo prezioso.

Ora che tale emergenza è cessata, si è creato un altro problema per gli addetti ai lavori e per i pazienti del settore vascolare nel nosocomio Pescarese.

I medici, che già hanno esposto le loro rimostranze ai dirigenti per la scarsità del personale e le difficoltà che incontrano nel coprire i turni di lavoro, si sono ritrovati in una nuova collocazione molto striminzita, che non consente a loro di svolgere serenamente il proprio lavoro.

I cinque chirurghi e le quattro infermiere devono condividere il corridoio col reparto di Chirurgia toracica. L'intero reparto si esaurisce in una manciata di piccole stanze concentrate su una corsia di 10-15 metri all'incirca. Non c'è posto per fare brevi riunioni sul da farsi, né per sedersi a compilare documenti. 

Soprattutto, ci sono solo due stanze da ricovero: una con cinque letti e un'altra con tre. Di questi ultimi tre, due sono riservati al day hospital.

Fonti interne al reparto riportano: 

"Prima avevamo più spazio, ci hanno tolto anche un settore di alcune stanze che ora è affidato ai colleghi di urologia. Così il personale sanitario non è messo in condizione di lavorare bene. Se ci sono pochi pazienti in più del solito bisogna ricollocarli in un altro reparto.

Il reparto di Chirurgia Vascolare, dalla sua creazione nel 2008 è stato uno dei fiori all'occhiello dell'Ospedale Spirito Santo di Pescara.

E' strano che proprio gli elementi migliori si trovino ad essere vessati in questa maniera. La cosa più grave è che sono i pazienti a rimetterci. In tale caos è difficile mantenere un livello di igiene sufficiente e i medici sono sottoposti ad un ulteriore stress che può influire sulla qualità del loro lavoro".

La struttura ospedaliera di Pescara è molto grande, è difficile credere che non si possa avere una metratura sufficiente per tutti i reparti. E' probabile che vi siano altri settori dello stabile in cui avanzi dello spazio da ripartire più equamente.

I dirigenti delle istituzioni mediche locali, comunque, non potranno fare a meno di affrontare il problema.

Andrea Russo


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