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lunedì 19 gennaio 2015

Juve-Verona, duello col pallottoliere

(A sinistra: Carlos Tevez)

Dopo il 6-1 di giovedì, allo Juventus Stadium si è replicato con il 4-0 di ieri sera. Mandorlini è apparso ormai rassegnato, anche nelle dichiarazioni del dopopartita. Prima di scomporsi per il primo goal subìto, ha controllato l'orologio per controllare quanto tempo fosse passato dal fischio iniziale: solo due minuti e quaranta secondi.


Le Azioni

La prima rete di Pogba qualcosa di sontuoso: tiro dai trenta metri in posizione centrale, parabola leggermente arcuata ma angolata che Raphael riesce soltanto a toccare leggermente con le dita.

C'è anche da dire che gli Scaligeri sono scesi in campo molli e coi piedi di pastafrolla: nessuno marca e i piemontesi costruiscono l'azione del goal senza trovare ostacoli; la ciliegina su questa torta avariata o se vogliamo, lo zucchero a velo sul pandoro (dolce tipico della città veneta) consiste nel lasciare libero uno col tiro di Pogba.

Passano quattro minuti e la Juve raddoppia: Morata indisturbato in contropiede dà in mezzo, Pogba lascia scorrere per Tevez e "l'apache" dalla distanza trafigge l'estremo difensore gialloblu.

La Juve si rilassa e il primo tempo finisce "solo" sul 2-0.

Prima del riposo c'è tempo di vedere: una punizione di Pirlo con traiettoria tesa, dritta in porta e respinta da Raphael; un tiro di Toni rasoterra ampiamente fuori; un'altra punizione di Pirlo che si infrange contro la barriera: nel batti e ribatti successivo c'è il tiro finale di Caceres di poco fuori;  un tiro di Pogba, che, al termine di una bella azione corale, dribbla un difensore ed esplode dalla sinistra un tiro a girare di fronte al quale si oppone Raphael, l'unico bravo ieri sera, tra i suoi.

Al 61' Lazaros Christodoulopulos avanza in contropiede, si accentra sulla trequarti e lascia partire un debole tiro centrale, facile preda di Buffon.

Passa un minuto e Pereyra, un po' come nel famoso libro di Antonio Tabucchi che porta un nome quasi identico, dice la sua: azione in profondità, l'ultimo passaggio è quello di Chiellini in verticale e il "Tucumano" di piatto scava la traiettoria, superando in pallonetto Raphael.

In tribuna Nedved siede assieme al figlio, ma il bambino sembra lui: saltella divertito sulla poltrona. E' una bella scena che dimostra tutto il suo attaccamento alla società con cui ha condiviso e condivide ancora, da dirigente, tanti anni di storia.

Al 72' Maschisio, in area di rigore, serve in verticale Carlitos Tevez che in mezzo e due difensori impacciati fa secco Raphael, con la palla che passa sotto le gambe del portiere veronese. Può bastare e si va tutti a casa dopo questa sorta di allenamento notturno.

Conclusioni

La Juve dà una ulteriore prova di forza, con 10 goal fatti e uno subito in tre giorni, tra Coppa Italia e Campionato. La Roma ha pareggiato a Palermo, quindi il distacco diventa di cinque punti dalla seconda.

I cinque punti però non rendono l'idea: tra la differenza reti dei capitolini e quella della Vecchia Signora vi sono 15 goals di differenza. Inoltre la Juve si produce in due goleade contro una squadra che tutto sommato è tredicesima in campionato e non ultima: sotto ha altre sette compagini e quindi non è poi così malvagia.

C'è anche da dire però che gli uomini di Mandorlini non hanno mostrato alcun ardore agonistico e le marcature non hanno assolutamente funzionato.

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