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giovedì 3 novembre 2022

L'asta è aperta: comprate la mia onestà intellettuale


Un ricordo, che all'epoca fu  inquietante, ma che oggi alla mia memoria distante risulta divertente, mi sovviene di tanto in tanto. Eravamo attorno al 1984 o al 1985.

Mia madre, non potendosi permettere di comprarmi la motocicletta giocattolo cavalcabile ed elettrica, con tante lucine, dei Chips (poliziotti di Miami di un noto telefilm) mi mise in mano un quod a tre ruote, molto carino, giallo e nero. Si fermò con me apposta in un negozio di giocattoli per qualche minuto per compiere l'acquisto.

Doveva essere l'una e mezza o le due perché stavamo tornando a casa dalla scuola io e dal lavoro lei.

Mi sentivo contento da una parte ma buggerato dall'altra. Quel quod da rally di pochi centimetri non era cavalcabile e non faceva le lucine della polizia americana bianche, rosse e blu.

Attraversando Piazza Giustino D'Uva, a Isernia, ci fermò una zingara piuttosto anziana, sui 70 75 anni. Minuta, capelli brizzolati raccolti, vestito lungo scuro.

Iniziò il suo show: "Ma quant'è bello questo criaturo, ma quanto volete, quattrocentomila lire? Me lo porto com me ja signò. Cinquecentomila lire? Nel frattempo mi tirava il braccio, sempre più forte. Aveva una certa forza, almeno alla percezione di un bambino come me di circa cinque anni.

Mia madre sorpresa e divertita da una proposta talmente assurda, sorridendo, urlava anche lei: No, signora, no...

La vecchia dovette desistere, dopo essere arrivata a settecentomila lire.

Oggi, più che indignarmi per la tentata compravendita, mi sento offeso. Solo settecentomila lire?

Io valgo molto di più!

Quanto saranno al cambio di oggi settecentomila lire del 1985? 1000 euro?

Chissà che vita interessante avrei fatto in una famiglia dove si comprano i bambini, tra un furto, una elemosina e uno spaccio di cocaina da adulto.

Tanti professionisti dell'informazione si sono profferti spontaneamente, meretriciando sulle pagine dei giornali e nei video e negli audio dei tg. 

Il Green pass, il Santo Salvatore Draghi, il Sacro Siero sono stati i nuovi dogmi recenti, ma ce ne sono stati e ce ne saranno tanti altri, a seconda della necessità. Basta che arrivi l'assegno.




Al diavolo i lettori, che si bevano le loro baggianate.

E io, Andrea Russo, che faccio? Non intasco? Non faccio cassa? Sono forse da meno? 

Per questo, mi rivolgo a voi, cari pigmalioni che siete alla lettura. Cari Mecenati, metto in vendita la mia penna. Dirò che siete belli, bravi e virtuosi.

Il mio sito sarà il vostro ritratto di Dorian Gray, che vi farà sempre più attraenti e in forma quanto più le vostre nefandezze aumenteranno.

Mi dovete però pagare bene. Non bastano settecentomila lire, per due motivi. Primo, perchè le lire sono fuori corso. Secondo, perchè valgo di più.

Faccio come Wanna Marchi: il prezzo lo fate voi, ma se è troppo basso vi derido in diretta interregionale.

Fatevi sentire, tramite teleselezione, fax, videotel o telegramma. E alle prime cinquanta chiamate dono una biografia su misura in stile agiografico.

*Per chi è senza speranze e proprio non ce la fa: questo articolo ha un tono ironico satirico e il suo messaggio va letto tra le righe e non letteralmente. I principi etici che ispirano la mia penna e queste pagine di blog sono ben verificabili in termini di integrità. Se io avessi pensato a vantaggi materiali, avrei fatto ben altro che scrivere migliaia di articoli su questo blog per pura passione.

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