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giovedì 3 novembre 2022

Dio, Patria e famiglia sono gli ostacoli della finanza


Viviamo nel principio di terzo millennio, un periodo storico che verrà ricordato per il tentativo di escalation del capitale.

Mai come in questo periodo storico il potere finanziario si è posto l'obiettivo di espandersi, concentrando le risorse nelle mani dei pochi.

Per farlo esso usa l'arma della persuasione, anche occulta.

Quell'abito firmato devi averlo perché altrimenti sei irrilevante socialmente. Devi adottare un determinato stile di vita altrimenti non sei brillante.

L'uomo delle lobby è entrato nelle università di economia, ribaltando il punto di vista: dalla politica economica si è giunti all'economia politica.

Lo Stato è un orpello quasi inutile, sia per la Destra che per la Sinistra. Il settore pubblico deve essere raffigurato come brutto, sporco e cattivo, contrapposto all'imprenditore che vuole solo essere lasciato in pace, avere tasse basse e servizi veloci con burocrazia snella.

Abbiamo visto cosa ha portato questo modo di pensare: privatizzazione delle banche centrali per cui la moneta viene emessa non quando conviene all'interesse collettivo, ma quando lo dicono i grandi soggetti privati;

precarizzazione del lavoro, debito pubblico aumentato a dismisura per via degli interessi e delle speculazioni finanziarie;

desalarizzazione dei lavoratori; emergenze indotte in cui i ricchi traggono opportunità per espandere il proprio profitto.

Lo stato è sempre stato il creatore delle delle regole. Le regole pongono un limite alla legge del più forte e del prepotente. É dunque chiaro che il potere economico debba criminalizzare la politica e lo Stato.

Per minarne le fondamenta bisogna colpirne i valori: religione, famiglia, senso di appartenenza ad una comunità. In poche parole Dio, Patria e famiglia.

Certo, anche gli istituti religiosi, i nuclei familiari e le organizzazioni a scopo collettivo hanno le loro storture e i loro difetti. 

Non è esistito nei millenni, però, un modello che potesse soppiantarlo e quando si è provato a farlo si è giunti a dittature, a regimi repressivi oppure  a un capitalismo sfrenato che si maschera da democrazia ma che corrompe le autorità per dominare in maniera subdola.

E ben venga per tale potere chi si droga, annullando il proprio senso critico, ben accolta sia la povertà per non avere competitors sul piano finanziario. 

Occhiolino strizzato a  chi non fa figli per vivere nella debole solitudine e nell'egoismo, a chi consuma in maniera ottusa abbagliato dalle lucine della pubblicità e a chi si conforma alla massa (tanto c'è chi indirizza le masse a proprio piacimento)

Chi studia o cerca di mantenere una consapevolezza deve essere tagliato fuori. Non si deve argomentare con questi soggetti: vanno insultati ed etichettati.

Per i pochi eletti, infatti, è pericoloso che il popolo abbia una coscienza.

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