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venerdì 5 dicembre 2008

Piero Chiambretti passa a Mediaset - Riflessioni sulla coerenza degli artisti italiani

Piero Chiambretti passa a Mediaset. Sembra una barzelletta ma è così. Lo ha annunciato in una conferenza al circolo Arci di Via Bellezza, in località Porta Romana, a Milano. Ad accompagnarlo, nel "covo comunista", come è stato definito il luogo ironicamente, c'era nientedimeno Piersilvio Berlusconi, che adesso è il vero amministratore-proprietario di Mediaset.


Chiambretti ha esorcizzato l'imbarazzo evidente suo e del suo pubblico con una raffica di battute, che dimostrano ancora una volta le sue doti di comico-conduttore e spiegano perchè sia così corteggiato dalle tv, anche quelle del "nemico".

"Ieri Piersilvio era in dubbio se venire qui nel circolo Arci. -Non è che mi menano? - ha detto. L'ho rassicurato dicendo che qui c'è qualche comunista, ma nessun abbonato Sky".
E ancora: "Siamo arci contenti e qualcuno di noi è anche arci miliardario" lui (Piersilvio) è venuto qui a divertirsi, io andrò a Portofino.
Altre battute: "E' un compromesso storico"; "Del resto qui sono passati tutti gli amici del babbo: Luttazzi, Santoro, Paolo Rossi".

Chiambretti è stato "corteggiato" per ben 5 anni da Mediaset, mentre la Rai di Del Noce voleva dargli la conduzione di "Affari tuoi"
Per quanto riguarda il programma, si chiamerà "Chiambretti night- solo per numeri uno" e si tenterà di smascherare i falsi "numeri uno" della televisione. Ci sarà una certa continuità con Markette. Il programma andrà in onda dal 20 Gennaio dalle 23.45 il Mercoledì, Giovedì e Venerdì notte.

Tra gli autori del programma Chiambretti chiamerà con sè sicuramente il suo fidato collaboratore Tiberio Fusco. Quasi sicura è la presenza di Diego Abatantuono, come di showgirls avvenenti di cui non si conosce ancora l'identità. La sigla del programma sarà "The Race" degli Yello.
Una mia personale riflessione
Chiambretti fa bene a perseguire la strada che gli da più popolarità e a cogliere al volo le sue migliori opportunità di lavoro.
Non si può nascondere però che la sinistra deve fare una resa dei conti interna: essa è stata brava a portare dalla sua parte interi settori della vita professionale, tra cui quello degli artisti.
Sulla genuinità di questa adesione, però, bisognerebbe interrogarsi seriamente: Luttazzi, che tanto ha sparato contro Berlusconi e i suoi alleati, ha avuto successo grazie alle reti mediaset. Benigni ha prodotto alcuni suoi film in partnership con le case di produzione di Berlusconi, e ancora oggi molte sue pellicole vengono trasmesse dalle reti Mediaset. Nanni Moretti e D'Alema hanno scritto libri editi da Mondadori. Bella coerenza!
Minoranze di destra
Forse l'unica compagnia teatral-televisiva che va in tv è il bagaglino, mentre i pochi artisti di destra stanno per lo più in silenzio per la paura di essere isolati: Max Spezzali ha quasi rinnegato di aver firmato l'inno di Alleanza Nazionale.
Lando Buzzanca , ha dapprima dichiarato le sue simpatie per il centrodestra, e poi le ha negate. Interrogato su questa incoerenza, ha dichiarato: "Non posso dire che sono di destra, perchè devo lavorare anche io".
L'unico che probabilmente rimase coerente fino alla fine, anche se in maniera quasi sempre silenziosa, fu Lucio Battisti.
Il vero centro del discorso
Il vero centro del discorso è questo: il comico, come gli altri artisti, ha il ruolo di dare emozioni alla gente. Deve essere dalla parte della gente, e, se proprio deve schierarsi, deve farlo contro tutti i politici.
I comici italiani fanno comizi, e dividono. Ciò è anche poco furbo perchè converrebbe loro dimostrare di essere dalla parte di tutta l'Italia, e non di una fazione politica che la rappresenta solo parzialmente.

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