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martedì 15 luglio 2008

POLITICA - OSTRACISMO E GIUSTIZIA

Nell'Atene democratica di Clistene, che era appena uscita da un periodo di tirannide, si soleva scrivere su un coccio di terracotta , l' "ostrakon", (che inizialmente significava conchiglia),il nome di un cittadino che era sospettato di voler ristabilire la dittatura.
La sua innocenza veniva votata dall'assemblea dei cittadini con un quorum di presenze di almeno 6000 persone.
Il parlamento ateniese era un esempio di democrazia "diretta", ovvero il parlamento era composto dai cittadini stessi. Tutti i cittadini avevano diritto a votare e a partecipare all'assemblea, ma c'è da ricordare che essi erano poche decine di migliaia a fronte di un numero tre-quattro volte superiore di schiavi.
L'eliea, il parlamento di Atene, conteneva 30 000 persone.

L'Immunità parlamentare.
Il senso dell'immunità parlamentare, ai nostri giorni, ha un chiaro intento di evitare l'"ostrakon", ovvero che in base ad una semplice accusa, il mezzo giudiziario si trasformi in arma politica.
Sarebbe il caos se questa immunità non ci fosse, e la politica di uno stato si ridurrebbe ad una telenovela istituzionale in cui vince l'intrigo di palazzo.
L'immunità parlamentare può però essere revocata dal parlamento, e non basta a salvare il deputato o il senatore inquisito da ogni accusa.


Ampliamento del beneficio dell'immunità alle più alte cariche dello stato.
Il capo dello stato, almeno da quanto sanciva la costituzione iniziale, può essere messo sotto processo solo in caso di reati o fatti molto gravi: tra di questi vi sono quelli di "Attentato alla Costituzione" o di "Alto tradimento".
Il Centrodestra vorrebbe estendere l'intoccabilità del Presidente della Repubblica e quella del Presidente del Consiglio, oltre a quella dei presidenti di camera e senato.

Berlusconi e la Sinistra: dibattito sulla giustizia
Sono provvedimenti discussi, in luce del dibattito , ancora vivo, che c'è tra destra e sinistra, sui processi relativi a Silvio Belusconi.
Il centrodestra ribatte che una parte della magistratura si sarebbe spostata a sinistra, e per la verità, alcuni episodi degli ultimi anni, qualche sospetto in tal senso lo fanno venire.

Sono cose già note, è un dibattito che tutti, in Italia, conoscono.
Cosa c'è di nuovo dunque?
La novità è che Destra e Sinistra si stanno venendo incontro, stanno moderando i toni, ed uno dei motivi di questa distensione sta venendo fuori: i provvedimenti della magistratura non riguardano solo la destra, ma anche la sinistra, e quindi l'intera classe politica, che, trasversalmente, si sta riorganizzando.

Se prima qualcuno pensava che i giudici potessero essere d'aiuto per far fuori indirettamente il proprio avversario politico, adesso la classe dirigente ha paura.
Tangentopoli ha sollevato parzialmente il coperchio del malaffare italiano.
Da allora, è stato possibile rilevare , almeno rispetto all'epoca democristiana, un maggior intervento della magistratura ordinaria sull'azione politica.

La casta si difende
Ecco dunque che, destra e sinistra studiano il modo per difendersi dalla giustizia e rendersi immuni. Non ci sta pensando solo Berlusconi.
Le indagini che hanno colpito Sircana, o le intercettazioni telefoniche sul "Fassino tifoso" "Evvai, abbiamo una banca!" in merito alle vicende dell'Unipol, spingono anche la sinistra a correre alla controffensiva.

Lo abbiamo visto, in questi giorni, con l'arresto di Ottaviano Del Turco, presidente della giunta regionale abruzzese.
Si è espresso risentimento per il provvedimento della custodia cautelare in carcere, e si sono registrate esternazioni trasversali di solidarietà verso chi è finito sotto accusa.
Sembra, infatti, che alcuni ignorino il motivo della custodia cautelare, che è dovuta ai pericoli di fuga dell'inquisito, di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato. Senza nemmeno conoscere le motivazioni dell'arresto, molti politici sono pronti a difendere i loro colleghi per motivi di casta.

Cossiga, noto per le sue dichiarazioni colorite, avrebbe mandato un messaggio a Veltroni, in cui avrebbe dato la colpa dell'arresto di Del Turco a Berlusconi, e lo avrebbe esortato a collaborare per "mandare subito il presidente del consiglio in galera", perchè, sempre secondo Cossiga, "questo è solo l'inizio".

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