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sabato 2 settembre 2023

I finanziamenti Usa all'Ucraina prima dell'invasione Russa



Disclaimer: io sono per la integrità territoriale dell'Ucraina in base ai suoi confini effettivi prima del 2022. Supporto gli Ucraini nel loro diritto di vivere in pace e di non subire influenze da parte di potenze prevaricanti come la Russia negli ultimi 20 anni. Quello che per me è importante però è che si dica e si scriva la verità e purtroppo in Italia si fa troppa propaganda in merito. La verità non è mai faziosa e non ha un colore politico.


Non starò qui a sbugiardare le già flebili bugie sul conflitto in essere in Ucraina. Basti sapere che l'esercito Ucraino veniva ampiamente foraggiato dagli Usa già da diversi anni e anche Trump ha fatto la sua parte. C'è stato un periodo in cui il battaglione Azov ha minacciato di marciare su Kiev se gli aiuti richiesti non fossero arrivati. Vi ricorda qualcosa?


Ecco un articolo de "Il Manifesto del 10 Febbraio 2015, firmato da Manlio Dinucci.

In Ucraina gli Usa inizieranno in primavera l’addestramento e l’armamento della Guardia nazionale: lo conferma ufficialmente il Comando europeo degli Stati uniti, precisando che il programma rientra nell’iniziativa del Dipartimento di stato per assistere l’Ucraina ad attuare «la difesa interna».

Il finanziamento, già autorizzato dal Congresso, viene fornito da uno speciale Fondo costituito dal Pentagono e dal Dipartimento di stato per «fornire addestramento ed equipaggiamento a forze di sicurezza straniere», così che «i paesi partner possano affrontare sfide importanti per la sicurezza nazionale degli Usa». La missione di addestramento in Ucraina serve a «dimostrare l’impegno Usa per la sicurezza del Mar Nero e il valore delle forze Usa schierate in posizioni avanzate». 
 Le unità della Guardia nazionale ucraina, comprendenti secondo stime approssimative 45-50mila volontari, saranno addestrate da istruttori Usa nel campo militare Yavoriv presso Lviv (Leopoli, ndr) a circa 50 km dal confine polacco. La Guardia nazionale, costituita dal governo di Kiev nel marzo 2014 con un primo finanziamento Usa di 19 milioni di dollari, ha incorporato le formazioni neonaziste, già addestrate da istruttori Nato per il «putsch» di Kiev (come mostra una documentazione fotografica su militanti neonazisti addestrati nel 2006 in Estonia). 

I battaglioni Donbass, Azov, Aidar, Dnepr-1, Dnepr-2 e altri, che costituiscono la forza d’urto della Guardia nazionale, sono costituiti da neonazisti sia ucraini che di altri paesi europei. Le atrocità da loro commesse contro i civili di nazionalità russa nell’Ucraina orientale sono ampiamente documentate da video e testimonianze (basta digitare su Google «atrocità dei neo-nazi in Ucraina»). 

Ma, nonostante che Amnesty International abbia accusato il governo di Kiev di essere responsabile dei crimini di guerra commessi da questi battaglioni, gli Usa hanno continuato a sostenerli, fornendo loro anche mezzi blindati. E ora li potenziano con il programma di addestramento e armamento. 

Esso rientra nell’«Operazione fermezza atlantica», lanciata dal Comando europeo degli Stati uniti per «riassicurare i nostri alleati, di fronte all’intervento russo in Ucraina, e quale deterrente per impedire che la Russia acquisti l’egemonia regionale». Nel quadro del crescente dispiegamento di forze Usa nell’Europa orientale, il Pentagono ha inviato «esperti militari per accrescere la capacità difensiva dell’Ucraina» e stanziato altri 46 milioni di dollari per fornirle «equipaggiamenti militari, tra cui veicoli e visori notturni». Washington sta quindi già armando le forze di Kiev che, anche senza ricevere armi pesanti dagli Usa, possono procurarsele con i milioni di dollari messi a loro disposizione.

Mentre Germania, Francia e Italia si dicono favorevoli a una soluzione diplomatica e quindi contrarie alla fornitura di armi a Kiev. Ma allo stesso tempo, al vertice di Bruxelles, si impegnano, insieme a Gran Bretagna, Spagna e Polonia, ad assumersi i compiti maggiori nella formazione della «Forza di punta» della Nato, nel quadro della «Forza di risposta», portata da 13mila a 30mila uomini e dotata di sei centri di comando e controllo in Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Bulgaria. Mentre gli Usa, in preparazione del vertice di Minsk sull’Ucraina (cui volutamente non partecipano),

assicurano per bocca del segretario di Stato che tra gli alleati «non ci sono divisioni, siamo tutti d’accordo che non possa esserci una soluzione militare». Ma allo stesso tempo, addestrando e armando i neonazisti ucraini, gli Usa alimentano le fiamme della guerra nel cuore dell’Europa.

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