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mercoledì 3 giugno 2015

Vicenza-Pescara 2-2. Il Delfino ad un passo dall'Olimpo del calcio


Una premessa è dovuta: in questa doppia sfida si sono affrontate due tifoserie gemellate. E' stato bello vedere tifosi che socializzano o che rinnovano vecchie amicizie, scambiandosi sciarpe, abbracci, mangiando e bevendo assieme, dormendo a casa l'uno dell'altro. Non potrebbe essere sempre così, nel calcio?

Per quanto riguarda il dato sportivo, il Delfino è ad un passo dalla serie A, meritatamente. Dopo il 2 a 1 in casa dell'ottimo Perugia, l'1 a 0 in casa e il 2 a 2 di ieri a Vicenza gli hanno consentito di giungere alla resa dei conti contro il blasonato Bologna.

L'uomo del momento è senza dubbio Mister Massimo Oddo. Il Pescara era un fantasma di squadra, aveva perso contro il Varese ultimo in classifica e pieno zeppo di ragazzi della "Primavera" in campo.

Con Oddo è arrivato il primo successo col Livorno per 3 a 0 e poi i già citati risultati dei play off. Il bilancio è di tre vittorie e un pareggio, giocando ogni quattro giorni. Dovrebbe essere però di quattro vittorie, visto che ieri il pareggio del Vicenza è giunto dopo una nettissima spinta a Bjarnason, dicesi "fallo in attacco" sul manuale del calcio e sul regolamento.

Anche il bilancio della partita di ieri ci riporta una migliore prestazione del Pescara, che ha dominato nel primo tempo, mentre nella seconda frazione c'è stato un sostanziale equilibrio, con il Vicenza che ha fatto qualcosa in più più ma col Pescara che si è reso più volte pericoloso.

Le azioni

Al 4' gli ospiti sono già in vantaggio: Zampano muove un affondo sulla destra, mette il pallone in mezzo e Sampirisi tocca il pallone all'indietro, ad un metro dalla porta e col portiere lontano: 0-1 facile facile.

Il Pescara svolge delle belle verticalizzazioni, che bucano puntualmente la difesa  biancorossa. Una qualche reazione giunge dall'altra parte con Ragusa, senza troppi brividi, fino al bellissimo goal di Moretti, che dal centro, al limite dell'area, aggira la difesa, vince un rimpallo e da posizione defilata trafigge Fiorillo.

Il secondo tempo vede i padroni di casa in avanti nei primi venti minuti, poi il Pescara viene fuori grazie a due cambi, "azzeccati" anche questa volta dalla sua panchina: Brugman al posto di Pasquato, Melchiorri in alternativa a Sansovini.

Quest'ultimo dona alla sua squadra la forza fisica che mancava, e produce degli affondi devastanti, costringendo più volte al fallo gli avversari.

Al 20' Politano crossa dalla destra e serve benissimo di testa Bjarnason, che di testa insacca il pallone; l'Islandese è bravo in questa occasione a schiacciare il pallone a terra, creando una traiettoria difficile per l'estremo difensore Bremec. Se avesse colpito direttamente verso la porta, probabilmente il portiere avrebbe preso il pallone.

Al 36' giunge la replica del Vicenza: chiarissima spallata di Ragusa a Bjarnason e sugli sviluppi dell'azione Di Gennaro serve in profondità Cocco, che a tu per tu col portiere finalizza in rete.

L'errore del direttore di gara è pesantissimo e rischia di incidere sull'esito del doppio confronto tra le due contendenti (in caso di 3 a 2 per il Vicenza, questi supererebbe il turno perchè posizionato meglio in classifica).

Finisce 2 a 2, con l'esultanza dei biancazzurri e le lacrime di diversi giocatori Vicentini.

Il Vicenza ha concluso con molta dignità un campionato esaltante, in cui era stato ripescato e in cui la dirigenza aveva potuto completare il mercato estivo in netto ritardo sulle concorrenti in attesa delle decisioni della giustizia sportiva. Partita male, la squadra ha scalato parecchie posizioni in classifica giungendo terzo a pari merito col Bologna (o quarto, se si considerano le regole della classifica avulsa). Il bomber Di Gennaro ieri ha giocato nell'insolito ruolo di regista arretrato, tutta la squadra ha fatto il suo dovere e in particolare Moretti e Ragusa meritano un elogio.

Il Pescara era dato per finito e addirittura rischiava di non entrare nei play off. Martedì invece incontrerà il Bologna per giocarsi la finale di andata. Il Bologna, sulla carta, ha giocatori più forti, ma il Delfino in questo momento esprime un gioco più bello. Le due squadre partono alla pari in questo doppio confronto.

Per l'occasione, comunque vada, si assegnerà un posto in serie A a una società che ha già militato nella massima serie, a differenza di Carpi e Frosinone, due novità assolute giunte rispettivamente prima e seconda, che partite senza alcun favore dei pronostici hanno meritato la promozione, dimostrando che, qualche volta, si può fare calcio e vincere con meno soldi degli avversari. 

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