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venerdì 19 giugno 2015

Il Pescara ai play off: una grande esperienza umana e calcistica

Pubblicato su forzapescara.com

A volte ci sono alcune piccole cose che ci danno molta gioia, e ci sorprendiamo che basti così poco a ritrovare l'armonia e la voglia di stare insieme.

Per qualche settimana, durante il periodo intercorrente tra l'ultima partita della stagione regolare e la finale play off, i Pescaresi si sono sentiti veramente uniti.

Il collante è stata una passione sportiva che si è risvegliata improvvisamente e ha coinvolto quasi tutti, perfino coloro che non si intendono di calcio.

Il motivo è semplice: Pescara è stata vicina ad un salto di qualità nella sua immagine, sfiorando un nuovo approdo all'Olimpo del calcio.

Finalmente in città si è avuto un pretesto per gioire, per sperare, per godere insieme di una avventura.

E' difficile descrivere quello che è successo.

Dopo la prestazione convincente col Livorno che ci ha fatto approdare ai play off, in tanti hanno affrontato le loro personali vicende quotidiane con una gioia di fondo, una piccola speranza e una certezza che li faceva stare bene: la loro squadra del cuore stava giocando bene e lottava alla grande per la vittoria degli spareggi per la serie A, cosa impensabile fino a pochi giorni prima.

L'energia positiva si è diffusa a macchia d'olio dopo l'ulteriore, difficile vittoria in terra umbra ai danni del Perugia, dove i biancazzurri hanno espresso un calcio d'alto livello.

Il calcio non sempre è terra di scontro. Ti incontri con altre persone a seguire la partita in un bar e si fa il tifo insieme, stringendo amicizia. Ulteriore gioia e armonia sono state portate dalle due partite di semifinale col Vicenza:  le due tifoserie sono gemellate da tanti anni, si esce assieme, si va a cena, i tifosi si ospitano l'uno a casa dell'altro, in occasione delle trasferte.

Poi c'è stato il Bologna, che si è difeso bene e che ha strappato due pareggi con i quali è andato in serie A.

I nostri giocatori sono stati sfortunati, si pensi ai due pali (uno all'andata e uno al ritorno) che ci hanno negato la vittoria. Melchiorri e compagni hanno messo sotto la blasonata compagine rossoblu, facendosi onore.

Hanno però pagato qualche dormita di troppo durante il campionato e la settima posizione in classifica, che, con il pareggio, ha permesso al Bologna (terzo in classifica) di esultare, anche se non ci  ha battuti e sostanzialmente ha giocato peggio.

Pazienza, i nostri tifosi non se la sono presa troppo e hanno celebrato, insieme al sito forzapescara.com, una festa sul lungomare, nei pressi della fontana-monumento Nave di Cascella, in onore dei giocatori e del mister. Foto, autografi e abbracci insieme ai propri beniamini. Un entusiasmo mai visto per una sconfitta (che poi tanto sconfitta non era, visti i due pareggi).

E' vero, alcuni tifosi hanno scritto qualche insulto sul sito della nazionale Islandese che si è presa Bjarnason proprio in concomitanza con la finale di ritorno col Bologna.

E' anche vero però che si trattava di sfottò divertenti, scritti in dialetto, che qualche sito internazionale è riuscito a tradurre e che quindi saranno stati compresi, in un secondo momento, dagli Islandesi.

"Vi uccidiamo le pecore e le facciamo lesse sopra i geyser", "Per molto meno abbiamo annesso il Molise", "Non conoscete nemmeno cos'è il timballo, dove andate"? Sono tutto sommato epiteti divertenti e probabilmente innocui, la cui ironia sottolinea il fatto che i tifosi sono contenti anche dopo la sconfitta.

Ora c'è Mister Oddo, che è stato preferito a Zeman dopo le ottime sei partite in cui è stato allenatore. Il Boemo ha snobbato Pescara per due anni, andando prima a Roma e poi a Cagliari. Il presidente del Delfino ha cercato inutilmente di convincerlo a restare e a tornare, in reiterate occasioni.  Tre giorni fa il noto allenatore diceva di voler venire a Pescara, con cui un mese prima c'era stato un contatto. Ora è lui ad essere snobbato e ad essere messo in secondo piano da un tecnico Pescarese, giovane e promettente. Chi la fa l'aspetti. Zeman allenerà il Lugano, neopromosso nella serie A Svizzera.

Noi ci teniamo Massimo Oddo e siamo fiduciosi.

La società infatti ha dato prova di saper sostituire validamente i pezzi pregiati che vanno via e di scoprire molti giocatori validi.

Con questo bravo allenatore, con la dirigenza che sta lavorando bene, con lo spirito vincente che ha acquisito il collettivo dei giocatori e infine con il ritrovato entusiasmo in città, c'è da essere ottimisti per l'anno prossimo e si può puntare ad arrivare primi nel prossimo campionato di serie B.

Andrea Russo

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