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domenica 23 giugno 2013

Lettera aperta al professor Alberto Bagnai

Lettera aperta al prof. Bagnai dell'Università D'Annunzio, il quale ha un blog in cui insegna l'economia e gli utenti possono interagire con lui. Peccato che poi li insulti gratuitamente. 

Egregio professore 

Evidentemente nelle facoltà di economia si apprende la materia, ma non si insegna l'educazione. Le avevo posto, in un commento, alcune domande, premettendo di essere semplicemente una persona che cerca di informarsi.

I miei toni erano stati rispettosi e pacati. Non mi ha degnato nemmeno della pubblicazione delle domande, nè tantomeno di una risposta, ma questo, sebbene poco educato, è tollerabile. 

Non soddisfatto, però, mi vedo incluso nell'articolo successivo, (essendo uno dei non pubblicati e non meritori di una risposta da parte di Sua Santità il professore associato), tra i destinatari di una sfilza di insulti. Lei insulta pesantemente i diretti interessati, senza fare nomi, perchè, si sa, il coraggio nelle facoltà di economia non lo insegnano. Vorrei solo dirle un paio di cose: Come diceva Socrate, so di non sapere. San Francesco si appellava alla santa ignoranza. C'è però un'altra conoscenza che non si apprende dai libri, e che consiste nel saper stare al mondo. 

Ci vuole poco a capire che chi si rivolge con gentilezza, non merita di essere insultato. Stia tranquillo, ce ne sono tanti di maestri, non siamo soli al mondo. Di certo non riconosco come maestro colui che ha carenze a livello umano.

Post scriptum: coi miei colleghi giornalisti della Rai, che di fronte alle telecamere le ponevano domande più ingenue delle mie, non ha avuto gli stessi toni arroganti, chissà perchè.



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Ecco riportato qui in calce il contenuto del chiarissimo professore, coi toni tipici degli accademici   

"(..) Infine, per chi mi segue su Twitter, ricordo le tre semplicissime regole, che valgono anche qui: 

 1) Non avvicinate escrementi alle mie narici. Professoreguardacosadiconodite viene bandito immediatamente. Non ho il tempo di leggere tutti i ragli profferiti dai patetici dilettanti del bestiario italiano, devo dedicarmi ad altro, e il lavoro che abbiamo fatto qui ci ha messo in una posizione tale per cui occupandoci dei patetici dilettanti diamo loro una visibilità che la loro cialtronaggine non merita. Chi non lo capisce, ovviamente, non merita di stare qui. 

2) Non siate petulanti. Professorechennepenza viene bandito immediatamente. Non ho il tempo di leggere tutte le stronzate che vengono dette sull'euro. Il problema euro è risolto. Andiamo avanti sul nostro percorso di conoscenza e di ricerca scientifica e lasciamo chi parla di Zimbabwe al suo allucinato (o interessato) delirio. Aggiungo che sono due anni che mi faccio il culo perché voi sappiate cosa pensare di quello che leggete. Quello che penso io non interessa nemmeno a me e non deve interessare voi. A voi deve interessare quello che pensate voi, cioè se e quanto avete raggiunto una comprensione della crisi. Il modo migliore per verificarlo è provare a spiegarla a un altro. Se non ci riuscite la colpa è vostra (cioè, a monte, mia). L'insegnamento è un gioco asimmetrico: l'insegnante ha tutti i doveri e lo studente tutti i diritti, compreso quello di non capire una fava. È ora che da studenti diventiate insegnanti, così vedrete come ci si diverte, e avrete meno tempo per chiedere a me chennepenZo. 

3) Non siate vittimisti. Professoreperchémicensura viene bandito immediatamente (ma solo dopo esser stato insultato). Ultime notizie: non siete soli al mondo! Non ve ne eravate accorti, lo so. Il lato tragico è che non sono solo nemmeno io, e starei così bene. Qui nessuno censura nessuno, la parola "censura" può essere pronunciata solo da uno che non ha letto o non ha capito le istruzioni per l'uso.

Per una persona simile non posso fare nulla se non ignorarlo. Scusate, so che sembro ruvido, ma so anche che quelli che si comportano così sono una fastidiosa minoranza di disadattati. Meglio togliersela di torno e restare con i tanti, tantissimi che danno un contributo positivo a questo blog. 

La ricchezza di questo blog sono e restano i suoi lettori, è una cosa che colpisce chiunque si accosti ad esso, a partire dai miei colleghi. Ma per costruire e preservare questa ricchezza è stato necessario adottare un principio fondante (non voglio parlare a tutti) e gestirlo con mano ferma. Qualcuno mi sarà grato per queste norme igieniche, qualcuno mi detesterà. Non si può dispiacere a tutti, ma almeno non potrò dire di non averci provato. 
 A presto per cose più sostanziose. "


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