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martedì 4 giugno 2013

La Germania Unita che trucca i conti

Mentre a noi imponevano di tagliare la spesa pubblica, quella che finanziava il nostro benessere, in Germania la Cee consentiva alla Germania appena unificata di spendere miliardi di marchi a debito per risollevare l'economia comunista dell'est. Quello che sorprenderà qualcuno è che la Germania, ancora oggi, trucca i conti!

BERLINO – La Germania trucca i conti: è la tesi di Maurizio Belpietro, che su Libera cita un editoriale dell’Handelsblatt, quotidiano economico-finanziario tedesco, a sua volta citato da un lettore del Corriere della Sera in una lettera al giornale di via Solferino: in questo editoriale un economista faceva i conti in tasca alla Germania, e il risultato era che il debito reale era molto più alto di quello dichiarato all’Unione europea. Nei calcoli forniti a Bruxelles i tedeschi avrebbero evitato di includere pensioni e servizi sociali, ovvero la parte più costosa della spesa pubblica. I dati sono stati controllati dai cronisti di Libero, e risulterebbe che effettivamente la Germania, senza trucchi, ha un debito di 7mila miliardi di euro, oltre il triplo di quel che dichiara. Il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo, secondo i conti controllati, non sarebbe dell’85 per cento ma del 197, cioè, scrive Libero, 77 punti più di quello italiano, e superiore persino a quello della Grecia. A riscattare l’onore dell’Italia è stata anche la Fondazione tedesca Marktwirtschaft (economia di mercato), che riunisce personalità del riformismo liberale tedesco. Secondo quanto riporta a riguardo Libero, nella classifica della Fondazione l’Italia risulta prima per quanto riguarda la sostenibilità del debito pubblico. La Germania viene seconda, la Francia addirittura quinta. La giuria della Fondazione, scrive Libero, ha valutato la rispettabilità nazionale, distinguendo tra debito pubblico esplicito e implicito. L’Italia viene premiata perché il divario di sostenibilità tra i due indici è “il più encomiabile”, e Roma ha un fabbisogno di consolidamento di appena il 2,4 per cento. Il problema dell’Italia, secondo Bernd Raffelhuschen, promotore della ricerca, è la “spesa ingente per pagare gli interessi sul debito”, altrimenti Roma “avrebbe una posizione molto solida”. Per quanto riguarda la Germania, sottolinea Raffelhuschen, ha il debito pubblico maggiore in Europa: 2080 miliardi, secondo Eurostat, pari all’83,2 per cento del prodotto interno lordo. Per di più, sottolinea Libero, Angela Merkel “predica l’austerità agli europei, ma la Finanziaria 2012 prevede un aumento del deficit da 20 a 26 miliardi”. E “la maggior spesa finanzierà tra l’altro l’aumento in media di 600 euro per le pensioni d’oro degli alti burocrati”.

http://www.blitzquotidiano.it/economia/germania-angela-merkel-debito-pubblico-pil-1059572/

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