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giovedì 6 dicembre 2012

Altro che rinnovamento, si profila l' usato sicuro

Il centrosinistra è un'area di elettorato che più di altre ha chiesto in tempi recenti un rinnovamento. Curioso è dunque constatare che in occasione del ballottaggio alle primarie, sei persone su dieci hanno preferito Bersani a Renzi.

Probabilmente per molti Renzi è una faccia nuova, ma con le sue idee non totalmente di sinistra non era convincente.

Si ripiega quindi sull'usato sicuro, termine usato dagli stessi Bersaniani.

La prima conseguenza di queste primarie è la spinta definitiva al ritorno in campo di Berlusconi: se avesse vinto il sindaco di Firenze, da sempre molto morbido nei suoi confronti, la situazione sarebbe stata diversa.

Ora Silvio dovrà combattere, viene da pensare fino al giorno della sua dipartita, tra cento anni, contro una sinistra che non risparmia colpi bassi e contiguità con una certa magistratura deviata.

E c'è chi pensa che tutto sommato Silvio possa ancora farcela, perchè tanto la lotta si compie tra due volti vecchi. Terzo incomodo è Grillo, che però verrà un po' ridimensionato nei risultati elettorali, tra qualche mese.

L'entusiasmo delle Primarie del centrosinistra, e la riorganizzazione di entrambi gli schieramenti, non gli consentirà il 20% che attualmente gli danno i sondaggi. E' vero, Berlusconi ha portato scompiglio nel suo partito con il suo: torno, non torno.

Tutto però  lascia pensare che il pdl si farà trovare pronto per le prossime elezioni di marzo, magari anche con una secessione che ricreerà nei fatti la vecchia Forza Italia e la vecchia An.

E questa scissione non sarebbe di per sè una cosa negativa: le due anime della destra potrebbero riappropriarsi dei loro spazi e del loro elettorato. La destra sociale e fascistoide si è solo un po' dispersa negli ultimi anni, ma conta numerosi simpatizzanti. La destra liberale cerca ancora un rilancio, ed è in gran parte pronta a reincoronare Berlusconi proprio leader, in mancanza di meglio, pur essendo delusa dalla precedente politica berlusconiana non proprio liberista.

Se è difficile che Grillo si allei con qualcuno, per la sua intransigenza e la sua difficile gestibilità all'interno di un  apparato istituzionale, bisognerà vedere come si collocheranno i nuovi partiti che stanno nascendo. C'è l'incognita  Montezemolo, l'Udc e il Vendola che rincorre Bersani, che a sua volta non lo vuole.

Il rischio è di non trovarsi con una maggioranza dopo le urne, e di dover fare ricorso a un nuovo governo tecnico, che, come i precedenti omologhi, imporrebbe altre tasse e sacrifici ai cittadini, facendo implodere ulteriormente l'economia del Belpaese.
Andrea Russo

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