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sabato 15 settembre 2012

Il fiume rischia di straripare nella fiera dell'inettitudine


E poi non dicano di non averli avvisati. Di tanto in tanto su questo sito,  su Abruzzoblog.it  e sul sito "Il Bastian Contrario" ho sollevato il problema del porto canale, dove le barche dei pescatori non dovrebbero stare perchè è rischioso.



Si dovrebbe costruire un porto vero, con le dovute barriere di protezione, come è stato fatto per le imbarcazioni del porto turistico, che servono per lo svago dei più abbienti.

I pescatori, invece, che già hanno problemi con il caro- carburanti, e che nel mare ci lavorano e ci rischiano la vita, non vengono tutelati dalle istituzioni.

Negli ultimi giorni ha piovuto molto e il fiume Pescara è a rischio esondazione. Il dragaggio non viene compiuto da anni, dopo un'assurda vicenda fatta di inefficienza e di rinvii, in cui Comune e Provincia, che hanno avuto lo scettro delle operazioni, non hanno appigli.

Dapprima c'è stata una inerzia del Comune, che non ha fatto sufficienti pressioni sul governo centrale per ottenere i soldi del dragaggio. Poi c'è stato l'appaltamento dei lavori alla ditta nicolaj, che procedeva molto lentamente con le sue operazioni. Poi c'è stato il commissariamento da parte della Provincia. Poi ancora tutto è stato bloccato dai giudici perchè le opzioni per lo sversamento dei fanghi raccolti non indicavano siti adatti.

Poi ancora c'è stato un altro periodo di rimpalli e di incapacità da parte delle amministrazioni, su vari livelli. La questione del dragaggio del porto-canale è stata portata anche in parlamento, ma dal Governo tecnico non c'è stata nessuna risposta fattiva.

Chi ha peccato di inettitudine in questi ultimi anni, se il fiume esonderà, avrà sulla coscienza le conseguenze di tutto ciò. Probabilmente, poi,  interverrà la magistratura per accertare le responsabilità penali degli amministratori. Poi ancora interverranno i cittadini: a livello elettorale, se L'Aterno-Pescara straripa, coloro che rivestono le cariche politiche in questione possono dire bye bye alla loro rielezione.
Andrea Russo


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