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domenica 28 settembre 2008

Alitalia, privatizzazione non trasparente

La sinistra voleva dare a tutti i costi la nostra scalcinata compagnia di bandiera ai francesi.
Non ci è riuscito, sebbene abbia avuto due anni e mezzo di tempo, per il crollo del governo Prodi.
Giunge Berlusconi, che da uomo di affari pragmatico, allestisce una nuova cordata, sicuramente più italiana ma anche più vicina ai suoi interessi.
Cerca di concludere in fretta la trattativa, ma i piloti, più di tutti gli altri, sono poco propensi a farsi forzare la mano perdendo parte dei loro compensi. Il sindacato dei piloti e la Cgil, dunque si impuntano, ma per motivi diversi che non sono un mistero.
La Cgil, infatti, braccio sindacale del Pd, obbedisce a ordini di scuderia. Dopo l'iniziale fallimento della trattativa, che comportava il rischio di fallimento e che avrebbe mandato tutti a casa, gli esponenti del Pd chiedono l'ingresso di Air France nella cordata che rileverà Alitalia. Berlusconi li accontenta,e, come per magia, la Cgil firma. Altro che interessi dei lavoratori.
Dobbiamo evitare, da bravi cittadini, ora, il solito dualismo buoni e cattivi, destra e sinistra: la destra supporta compagnie sull'orlo del fallimento come Airone, e il Pd ha una simpatia tutta particolare per i francesi, ai quali hanno già strizzato l'occhio in passato per la privatizzazione delle nostre risorse energetiche.

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