Olaf Scholz chiama Putin, spinto dalla crisi e dalla confusione che regna nella sua testa e nel suo governo.
Le cancellerie occidentali danno lezioni di democrazia alla Russia.
In effetti la sovranità e il rispetto del voto popolare in Europa sono tali che appena gli Stati Uniti eleggono un nuovo presidente e prima ancora che entri in carica,
in Germania inizia una crisi di governo e la stessa presidente della Commissione Ue Von Der Leyen, che già ha pochi rapporti con gli elettori, sembra essere in discussione.
Contano gli Yankees insomma, mica il volere degli elettori.
Dopo aver minacciato militarmente il capo del Cremlino con la credibilità di Chihuaua che fronteggia un Alano, il cancelliere Tedesco ora invita Putin ad essere accomodante e a cercare accordi di pace.
Il paese dei Teutoni è in crisi e il periodo buio è solo iniziato.
Dopo aver programmato la dismissione delle centrali nucleari, le folli sanzioni alla Russia hanno aumentato i costi della produzione e si sono rivelate una mossa autolesionista.
Risultato: le fabbriche chiudono.
La Cina andrebbe contrastata con dazi e si dovrebbe scoraggiare l'esodo della produzione verso paesi a basso costo e desindacalizzati. Finora In Germania, come in Italia e in Europa, si è fatto l'opposto.
Le politiche di austerity, di alta tassazione, di desalarizzazione degli operai e dei dipendenti (che spendono dunque di meno) hanno fatto il resto.
Il gasdotto Nord Stream è saltato in aria. Anche i bambini sanno ormai che questo è avvenuto su mandato degli Americani.
I leaders Tedeschi non solo non hanno protestato ma hanno fatto finta di apprezzare. Loro sono dei Fantozzi allo stato puro. Non hanno coraggio di dire no al paese egemone. In più mancano di idee e di qualità. Sono dei meri passacarte, delle teste di legno la cui unica prerogativa è prendere ordini.
Missili, Biden e Antonio Razzi
L'intento è chiaro: porre Donald Trump in una futura condizione di non poter negoziare più la pace come promesso, rendendosi popolare presso i propri cittadini che non vogliono la guerra e non vogliono finanziare Zelensky.
Trump riuscì a mettersi d'accordo su testate balistiche e armi nucleari con Kim Jong Un, oggi alleato di Putin. Da uomo di affari, sicuramente negozierà con successo anche con il presidente Russo.
Quanto a Kim, mi piace fantasticare che il vero tessitore della pace missilistica Usa-Corea del Nord fu l'allora senatore Pescarese Razzi, che all'epoca si recava spesso a Pyongyang.
Forse è successo davvero o forse il Nostro si è imposto in una realtà parallela ma qualcosa di speciale lo ha fatto, me lo sento.
Con tutti i suoi difetti, Antonio Razzi è riuscito a prevalere sui razzi con la r minuscola. In un Occidente piccolo piccolo nelle sue leadership, il buon senso del piccolo e caparbio ex migrante Abruzzese giganteggia.
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