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giovedì 9 febbraio 2017

Pescara calcio, un'altra occasione persa.

Nota: per ragioni tecniche, gli accenti potrebbero essere momentaneamente fuori posto. Ci scusiamo per l'inconveniente.

Dopo l'ennesima sconfitta, conseguita peraltro in casa con un roboante punteggio di 2 a 6 contro la Lazio, tutte le speranze di permanenza nella massima serie del Delfino sembrano essere svanite, anche se la matematica non condanna ancora la squadra di Oddo.

La distanza dalla quart'ultima posizione, ricoperta da un modestissimo Empoli, é ormai abissale. I biancazzurri dovrebbero recuperare 12 punti e in piú vincere con 4 o 5 goals di scarto contro i toscani nel match di ritorno, oppure dovrebbero superarli in classifica di almeno un punto. Ció é dovuto al fatto che il match di andata si concluse con una goleada dei toscani.

Al di lá delle lunghe distanze da coprire, c'e' un altro fattore che rende scettici ormai tutti a Pescara.
Ci sarebbero 15 partite da giocare e non sono poche.

Il fatto é che la squadra sembra non tenere il ritmo atletico delle avversarie, la difesa compie errori da campionato dilettantistico e i giocatori spesso si sbilanciano come nei campionati sudamericani alla ricerca del goal, lasciando due o tre difensori a malpartito durante le ripartenze avversarie.

C'e' da tirare ormai un bilancio. La difesa era da rifare a inizio campionato e composta da elementi evidentemente inadatti alla serie A.

La societá ha realizzato enormi plusvalenze derivanti dai diritti televisivi, dalla vendita di Lapadula e di Caprari (rimasto in prestito per un anno).

Oltre a 4 difensori possenti e di categoria da acquistare e ad un attaccante per sostituire Lapadula decentemente, c`e' un altro punto su cui affondare il coltello.

Il Pescara, come in tutte o quasi tutte le altre esperienze in serie A, ha avuto l'arroganza di pensare che con un gioco offensivo si potessero colmare le lacune con la maggioranza delle avversarie che sono enormemente piú forti.

Nel calcio é invece legge consolidata che il piú debole debba difendersi e semmai ripartire in contropiede, per sopperire alla sua inferioritá atletica e tecnica. risparmiando energie e togliendo spazio ai giocatori piú tecnici che le si oppongono.

Sará per la prossima volta.

Se non altro, Sebastiani ha avuto il merito di aver portato  il Pescara per due volte in serie A.

Il grande Pietro Scibilia, che portó in riva all'Adriatico Righetti, Dunga e Borgonovo, subentró durante la stagione della sua prima promozione, a giochi ormai fatti.

Il Delfino, salvo miracoli, ripartirá nel prossimo agosto dalla serie B con un bilancio sano e con una societá che ha fatto buone cose in questa categoria.

Come giá avvenuto in precedenza, é probabile che la dirigenza riprovi giá dal prossimo anno a riconquistare la serie A, magari facendo questa volta piú sacrifici per affrontarla.



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