Avvertenza

E' consentito riportare e linkare gli articoli di questo sito, a patto che vengano riportati nome, cognome e fonte. L'autore si avvale della facoltà di tutelare i contenuti qui pubblicati nelle sedi e nei modi che riterrà più opportuni.
Il blog di Andrea Russo è un sito di opinione e di intrattenimento. Non è, nè intende, essere una testata giornalistica e non ne ha le caratteristiche (redazione, periodicità fissa, registrazione presso un tribunale, et cetera).
E' pertanto dispensato dalle regole riguardanti la stampa nei periodi elettorali.

sabato 11 febbraio 2017

Esperienza diretta o statistiche? Ecco perche` spesso i numeri non dicono la verita`



Spesso durante una discussione di politica o di economia c`e` chi vuole dare una sferzata dialettica alla conversazione e chiudere i conti con una mossa sola.

La sua arma sono le statistiche.

-Vedi cosa dicono i numeri? I dati parlano chiaro, sono incontrovertibili.

Questa argomentazione dovrebbe mettere fine ad ogni discorso.

E` realmente cosi`?

Anno 2002.

In quel periodo entro`, dopo una iniziale coesistenza con la lira, in vigore l`euro come unica moneta utilizzata ufficialmente nelle transazioni del nostro territorio, i prezzi dei beni di uso comune raddoppiarono. Ce lo ricordiamo tutti.

Per quanto riguarda me, ricordo che compravo pizzette, giornali, addirittura sigari ogni giorno. Pochi giorni dopo non potevo farlo piu`

Ricordo che una volta entrai in un bar, dove il panino gia` costava tanto: 2500 lire.

Mi ritrovai a dover pagare due euro e mezzo, e parliamo di 15 anni fa.

Una mia amica pago` due euro una bottiglietta d`acqua, in quel periodo. 4000 lire circa.

L`Istat, l`organo di statistica ufficiale dello stato Italiano, rilevo` 2,8% di aumento dell`inflazione per il 2001 e del 2,5% per il 2002.

L`eurostat aggiunse che i cittadini italiani ebbero una -sensazione di aumento dei prezzi- ma che si trattava solo di una sensazione.

Da allora io non mi fido piu` dell`Istat: in buona o in cattiva fede, esso per me non e` il verbo e sono diffidente nei confronti delle sue rilevazioni.

Affini alle statistiche sono i sondaggi e gli exit polls, le classifiche della qualita` della vita portate avanti in maniera opinabile con criteri che non sono oggettivizzabili.

Se infatti Bolzano e` risultata per diversi anni tra le primissime citta` piu` vivibili d`Italia, per le persone a cui piace un clima caldo o mite (e sono tante) non lo e`.

Quante volte i sondaggi (politicizzati?) hanno preso delle cantonate tremende prevedendo la vittoria con largo scarto di un candidato, venendo seccamente smentite?

Nel 2006 c`era chi dava Prodi il 9% in vantaggio su Berlusconi, e alla fine vinse con un esilissimo scarto.

C`era chi dava Trump sicuramente sconfitto con la Clinton e non e` avvenuto.

C`era chi dava perdente la brexit al referendum ed e` stato sconfessato.

Dovremmo credere oggi ai sondaggi che danno l`Italia in ripresa economica, sia pure lieve e a chi dice che vi sono 550 000 posti di lavoro in piu`?

Il direttore in carica dell`Istat     http://www.ilgiornale.it/news/interni/dallistat-consob-ecco-nomine-renzi-1027496.html

Giorgio Alleva e` stato nominato da Renzi e forse e` solo una casualita`, ma allora i dati sono stati rosei, a fronte di una situazione in cui i giovani emigrano addirittura in Ungheria (come il sottoscritto) in Romania ed in Albania per lavorare.

Da quello che vedo io vi posso dire che negli ultimissimi anni qui a Budapest sono giunti migliaia di Italiani e questi sono fatti, testimoniati dagli occhi e dalla mia testimonianza personale.

Se i numeri dichiarano qualcosa e lo sguardo il contrario, io personalmente mi fido di cio` che vedo.

***********
Nota: Gli accenti sono fuori posto per un motivo tecnico. Ci scusiamo per il disagio.




Nessun commento: