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sabato 22 agosto 2015

Tartaruga operata su una barca

Il fatto


Alcuni ricercatori raccolgono una tartaruga nelle acque dell'Oceano. Le prelevano sei millimetri di pelle e la disinfettano, per motivi di studio. La cosa non procura problemi all'animale. Si accorgono però che l'anfibio  ha qualcosa nel naso.

Pensano che sia un verme, ma poi si rendono conto che si tratta di una cannuccia di plastica. Dopo qualche minuto e un bel po' di sofferenza per la bestiola, riescono ad estrarre tutto l'oggetto.

La tartaruga viene tenuta in osservazione. Il sanguinamento cessa immediatamente dopo l'operazione e l'animale sembra stare bene. L'equipe la rilascia poi in mare aperto. 

Considerazioni

I ricercatori hanno deciso di operare la tartaruga perchè gli ambulatori erano troppo lontani e perchè avrebbero rischiato molto (da una multa fino alla prigione). Si trovavano infatti al largo del Costa Rica e non era permesso prelevare la tartaruga ma solo seguirla in acqua.

La ricostruzione più probabile è questa: la tartaruga ha inghiottito la cannuccia, che nel rigurgito si è riposizionata male e non è uscita. Questo è successo perchè il palato di tali rettili è collegato direttamente con la cavità nasale.

I ricercatori invitano dunque a non gettare in acqua oggetti di plastica come questo e su youtube, in allegato al loro video, lasciano un link per chi volesse finanziare le loro attività.

Esistono in commercio cannucce di carta o di altro materiale, spesso biodegradabile, preferibili a quelle di plastica. Lo stesso discorso è estendibile a molti altri oggetti. 

La piccola vicenda della tartaruga è un buono spunto per riconsiderare certe abitudini. Ci sono metodi per produrre una minor mole di rifiuti e per scegliere oggetti di consumo meno impattanti per l'ecosistema.

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