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domenica 18 dicembre 2011

Il nostro vittimismo borbonico

Domani c'è Pescara Sampdoria, padroni di casa in cerca un rilancio
Il Pescara cerca un rilancio nella partita interna contro i blucerchiati della Sampdoria, dopo un calo di rendimento e di risultati seguito ad una striscia di 5 vittorie consecutive. Ora il club abruzzese è quinto in classifica. I genovesi, nonostante l'organico di prim'ordine di cui dispongono, stanno deludendo e sono a metà classifica. Occhio però a non sottovalutarli: hanno tutti i mezzi per risorgere da un momento all'altro. Partita di Pescara a parte, non è da escludere che con 3-4 acquisti ad hoc (cosa che sicuramente il presidente Garrone farà), la Samp possa essere la probabile autrice di una scalata in classifica fino al secondo-terzo posto o almeno fino alla zona play off.


C'è da segnalare tra la stampa di settore e una parte dei tifosi un po' di vittimismo.


Addirittura si è arrivati ad affermare che il Torino, che ci ha battuti 4 a 2 bucando la nostra difesa di burro, ha vinto immeritatamente e che l'arbitro ha commesso degli errori.


La ruota gira, e se è vero che il Delfino quest'anno ha subito dei torti arbitrali, è altrettanto vero che l'anno scorso è stato beneficiato da diverse sviste: due rigori non dati agli ospiti nella gara interna Pescara-Frosinone, con 6 generosi minuti (poi diventati sette) di recupero durante i quali i biancoazzurri segnarono la rete del pareggio. Da ricordare anche il rigore inesistente, sempre nella scorsa stagione, dato su Sansovini nella partita Pescara-Varese: l'ottimo attaccante romano si incaricò anche di battere dal dischetto e il Pescara vinse 1-0 proprio grazie a questo regalo arbitrale involontario.


Si potrebbe addurre un altro esempio del nostro vittimismo un po' borbonico. C'è infatti una tendenza in Italia: chi sta più a Nord spesso si sente più evoluto di chi sta più a sud. In base a questo principio nelle partite tra Verona e Pescara disputate in serie C alcuni anni fa volarono insulti razzisti da parte dei veneti.


I nostri commentatori sportivi giustamente mostrarono tutto il proprio sdegno.


Nessuno ricordò però il fatto che, nelle diverse partite in cui in passato abbiamo affrontato squadre più a sud di noi il nostro tifo organizzato ha intonato cori poco belli; contro la Salernitana e il Foggia il motto fu: "e Salerno-Foggia dov'è? Africa la la la". Contro il Napoli la performance vocale della curva si concretizzò in un caldo: " Vesuvio bruciali tutti".


Quando si prova un grande amore per la squadra della propria città, anche degli ottimi giornalisti che agiscono in buona fede, certe cose le dimenticano. Pazienza.
Andrea Russo
per la testata online Abruzzoblog.it

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