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martedì 15 marzo 2011

Salsomaggiore non ospiterà più miss Italia, ora manca la sede dell'evento. Un 'opportunità d'oro per Pescara.


(Beatrice Faccioni, vincitrice dell'edizione di Miss Italia del 1957, tenutasi a Pescara)

(In collaborazione con: Abruzzoblog.it)
Salsomaggiore non ospiterà più Miss Italia, dopo 41 anni. Era già avvenuto in passato che in periodi di austerity la sede dell'evento cambiasse.

Tra il 1972 e il 1983 le ragazze più belle d'Italia furono accolte da località della Calabria e della Puglia, e poi anche da Reggio Emilia, Viareggio, Gallio (Vicenza) Formia e Sanremo.

Andando indietro nel tempo, però, tra le città che hanno accolto la bellezza tricolore ci sono Rimini (dal 1954 al 1956) e, udite udite, Pescara (1957). Vinse, per la cronaca, la veronese Beatrice Faccioli, e sulle affissioni campeggiava la foto della madrina Sophia Loren, che appena quindicenne vi aveva partecipato 7 anni prima.

Il sindaco della cittadina termale emiliana, Massimo Tedeschi, ha affermato con una punta di rammarico:

"600 000 euro erano troppi come costo da sostenere, non posso chiudere un asilo per ospitare Miss Italia. Anche i miei dipendenti pubblici, per via dei tagli agli enti locali, dovranno rinunciare a 280 000 euro di bonus.

Patrizia Mirigliani, organizzatrice dell'evento, ha lasciato aperta la porta: qualora Salsomaggiore in futuro dovesse trovare i fondi e le possibilità per associare il suo nome alla nostra kermesse, avrà una corsia preferenziale.

Sebbene crei dispiacere sentire la notizia di questa rottura e delle vicissitudini degli enti locali, ci sono anche dei punti che non convincono appieno di questa vicenda.Miss Italia infatti è un concorso di grande importanza, trasmesso dalla Rai per diverse serate (almeno tre), vanta sponsors industriali importanti, quindi non ci dovrebbero essere problemi a trovare altre aziende che associno il proprio marchio all'evento.

Inoltre parliamo di una cifra, 600 000 euro, irrisoria di fronte alle possibiltà di far cassa di una vetrina così prestigiosa.

Il Comune ospitante potrebbe infatti partecipare alle entrate degli sponsors, almeno per quanto riguarda la copertura dei costi organizzativi che fino ad oggi sono stati a suo carico. Basterebbe affidarsi ad una apposita agenzia di pubblicità, e comunque non sembra un problema insormontabile: con un minimo d'impegno da parte dei politici tutto sarebbe superato.

Lascia perplessi il fatto che il sindaco di Salsomaggiore non abbia saputo risolvere la questione.

La sede dell'evento è dunque ancora da stabilire, per il 2011, e una città che vive di turismo come Pescara non può farsi sfuggire l'occasione. Non si tratta di tirare fuori i soldi, quanto semmai di investirli e recuperarli per attrarre facili sponsorizzazioni e rientrare totalmente nei costi, anzi, si ci potrebbe anche guadagnare su.

Ci si lamenta tanto del fatto che l'Abruzzo non decolla a livello economico, ma non si intraprende con decisione una strada per il suo sviluppo: si è detto no agli impianti petrolchimici, al terzo traforo sul Gran Sasso, insomma si è scelta una linea verde.

Allora perchè non puntare sul turismo in maniera più coraggiosa? Un'altra città adriatica un po' più a nord, quale Rimini, di base non avrebbe molto più da offrire di Pescara: ha le stesse dimensioni, è provincia solo da pochi anni e politicamente conta molto di meno. Mentre la cittadina abruzzese è la città più grande della sua regione, e funge da punto di riferimento su molti campi, la capitale del divertimento romagnola si trova a competere con centri di uguale dimensione o più grandi, nel suo territorio. Perchè dunque Rimini è più ricca? Per un motivo molto semplice: ha fatto proprio il dinamismo tipico del nord Italia, ha creato discoteche, eventi e iniziative che in tanti altri posti turistici e balneari le classi dirigenti non hanno avuto l'intraprendenza di promuovere.

E' un discorso di mentalità: se ancora oggi molta gente ricorda Bandiera Gialla, canzone dedicata all'omonimo locale da ballo, se qualcuno ancora ride nel vedere Rimini Rimini, un perchè ci sarà. E' dunque necessaria una scossa sul piano della mentalità a Pescara: dimostriamo una volta di più di avere del meridione solo quei lati culturali positivi, e non l'immobilismo borbonico che purtroppo ancora sussiste in parte della popolazione della città del Vate.
Andrea Russo


(Manifesto di "Miss Italia 1957" con Sofia Loren)

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