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domenica 14 marzo 2010

La Lav denuncia: "Troppe torture a danno dei polli". Danni anche per i consumatori

Quante volte gli animali fungono da metafora per descrivere le varie situazioni del quotidiano: “Li ho spennati come polli”, dirà un giocatore di poker. “Ci siamo cascati come due polli”, esclamerà qualcun altro”.
Ma chissà come si sentono i diretti interessati nell’essere costipati in una gabbia che ha come lati inferriate con la superficie pari ad un foglio A4.
Il discorso si fa serio, in tal caso, non solo per il maltrattamento degli animali che, sia pure destinati alla macellazione, hanno diritto a giungervi nella maniera meno crudele possibile, ma per la nostra salute stessa di consumatori.
“Chi consuma la carne di pollo”, afferma l’assessore con delega alla tutela degli animali Carla Panzino, non sa quasi mai cosa avviene prima. I volatili vengono fatti oggetto di vere e proprie torture, e si nutrono mangimi contenenti sostanze chimiche. Le ossa si distruggono per colpa dell’inattività e insorgono malattie che vengono curate con gli antibiotici.
Quei farmaci li assumiamo anche noi nel momento in cui mangiamo la loro carne”.
La dirigente della Lav di Pescara Antonella Agostini fa notare altre forme di tortura. “ Anche i vitellini da latte e gli agnelli vivono in condizioni simili a quelle già citate: essi diventano anemici per volontà dei produttori di carne e gli viene vietato, tramite rivestimenti di plastica, perfino di leccare le sbarre per assumere il ferro che gli manca, mentre i polli, dal canto loro, quando sono posti in gabbie contigue iniziano a beccarsi l’un l’altro per strappare e mangiare la carne del vicino”.
La Lav ha posto ieri (oggi, ndr) dei banchetti per una raccolta di firme, oltre che per inviare due cartoline: una per mettere a conoscenza di tali fatti, oltre alla Panzino, altri esponenti del Comune di Pescara, l’altra invece viene spedita alle principali aziende produttrici di carne ovina per porre fine a pratiche qualificabili come “torture” che hanno effetti negativi anche sulle persone che consumano il prodotto.

3 commenti:

loretta ha detto...

Faccio fatica a leggere o vedere opinioni e testimonianze sul modo in cui noi umani ci relazioniamo con altri esseri viventi, la mia sensibilità mi porta a non voler toccare con occhi e orecchie il grado di crudeltà di cui siamo capaci. Una crudeltà inspiegabile visto che da loro traiamo solo vantaggi in termini affettivi o di sopravvivenza e non solo gastronomica ma anche di salute. Nonostante dichiari la mia difficoltà sono veramente grata a chi come te fa emergere tali situazioni. Come ultimo esempio aggiungo anche "Striscia" che continua a denunciare abusi e torture sugli animali (anche se come già accennato sono costretta a cambiare canale). Accetta almeno la mia partecipazione verbale.

Amministratore ha detto...

Già la catena alimentare è un dato di fatto piuttosto crudele, ma è forse accettabile, visto che corrisponde più o meno ad una esigenza naturale che abbiamo in comune anche con gli animali. Io penso ad esempio che il successo del calcio derivi dall'istinto che l'uomo ha sviluppato per la caccia in epoca preistorica. Me ne rendo conto quando gioco col cane e anche lui insegue una palla proprio come se fosse una preda.
Al di là di questo, nessun essere come l'uomo ha avuto tale spregio della natura: inquinamento, armi nucleari,disboscamenti..
Mi sorge anche un interrogativo religioso: Meritiamo il paradiso se uccidiamo altre forme viventi dotate di grande affetto e intelligenza, anche se lo facciamo per necessità? Oppure la natura è dolce e crudele senza correzioni teologiche, si vive, si muore e il gioco è tutto qui? Siamo proprio sicuri che gli animali non lo meritino, il paradiso? Nel "paradiso terrestre" della Bibbia gli animali c'erano, fu solo l'uomo ad esserne espulso".
Buona Pasqua, Loretta, a te e tutti i lettori.

Anonimo ha detto...

Ti garantisco che pur essendo atea, approvo l'idea di un Paradiso per animali, se lo meritano più degli umani, avendo un grado di sopportazione maggiore rispetto ai soprusi che sono costretti a subire.Se penso ai circhi, alla vivisezione, al puro divertimento crudele, l'uccisione per fornire il cibo mi sembra una passeggiata giustificata...
Ti ringrazio per gli auguri di Pasqua e vista la tua attenzione su queste tematiche vorrei scambiare un' opinione proprio su un argomento delicato che riguarda i rapporti umani, una scelta di vita e il denaro. Ti invito (se ti va) a leggere il mio ultimo post pasquale...attendo con piacere un tuo commento!